YouVersion Logo
Search Icon

La Bibbia in un anno 2024Sample

La Bibbia in un anno 2024

DAY 21 OF 365

Essere onesti con Dio

Viviamo in un'epoca da molti definita di "post-verità". Durante il dibattito riguardo l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea e quello delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, l'uso di questo termine è cresciuto del 2.000%. In un'epoca così, i fatti reali appaiono meno importanti di quelli sensazionali, quelli che producono emozioni. Con assoluta tranquillità, le verità vengono capovolte, negate e sostituite da informazioni e accuse non vere. In politica poi, le mezze verità e le menzogne sono ormai all'ordine del giorno. Ma questo non può andare bene. Se acquisti un'auto, hai bisogno di conoscere la verità su quell'auto. Se stai vivendo una relazione, la sincerità è essenziale. Abbiamo tutti bisogno di onestà e verità. La generazione Z o Gen Z, dei ragazzi nati tra il 1995 e il 2010, successiva a quella dei millenials, è da molti definita la "generazione vera" perché è una generazione che ha fame di verità. Nei passaggi biblici di oggi, osserviamo che Dio detesta le bugie e l'inganno. Davide dice: "Si dicono menzogne l'uno all'altro, labbra bugiarde parlano con *cuore doppio*" (Salmi 12,3). E Gesù, citando Isaia: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma *il suo cuore* è lontano da me" (Matteo 15,8). Sebbene i fratelli di Giuseppe abbiano ingannato il loro padre circa la sorte di Giuseppe (Genesi 37,31-35), sanno *nel loro intimo* che non possono ingannare Dio: "Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello" (42,21). Dio ti chiede di essere onesto, o onesta, con lui. Dio ama l'onestà. Oggi vuole ascoltare ciò che è dentro al tuo cuore.

Salmi 12,1-9

Chiedere aiuto a Dio

Dal profondo del suo cuore, Davide grida: "Salvami, Signore!" (v.2) Si lamenta delle condizioni della società ai suoi tempi, una società non molto diversa da quella di oggi. Descrive bugie, inganni, arroganza, avidità ed egoismo.

"Si dicono menzogne l'uno all'altro labbra adulatrici parlano con cuore doppio. Recida il Signore le labbra adulatrici" (vv.3-4).

Ma Dio non si lascia impressionare dalle belle parole e dai bei discorsi. Dio ascolta il grido di aiuto dei deboli e dei bisognosi, come il grido di aiuto di Davide, e ad essi promette: "Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, ecco, mi alzerò... metterò in salvo chi è disprezzato" (v.6).

Davide mette a confronto l'affidabilità di Dio con la vacuità delle menzogne di coloro che lo circondano: "Le parole del Signore sono parole pure, argento separato dalle scorie nel crogiuolo, raffinato sette volte" (v.7). Tutto questo gli infonde fiducia, fiducia che il Signore lo terrà al sicuro e lo proteggerà da ogni inganno: "Tu, o Signore, le manterrai, ci proteggerai da questa gente, per sempre" (v.8).

"Salvami, Signore!" è una grande preghiera per iniziare bene la giornata, per chiedere a Dio di guidarci in tutto ciò che facciamo.

Signore, aiutami... (presenta a Dio tutte le cose che ti preoccupano)

Matteo 14,22-15,9

Parlare con Dio anche nella tempesta

Gesù ama allontanarsi da solo per pregare: "Salì sul monte, in disparte, a pregare" (14,23). Quando sei completamente solo con Dio, hai la possibilità di parlare con lui sinceramente e dal profondo del tuo cuore.

È questa vicinanza a Dio che permette a Gesù di camminare sulle acque. Gesù incoraggia Pietro a fare lo stesso, ma quando questi sente “il vento” (v.30) inizia a preoccuparsi e cade nel panico. Conosco bene questa sensazione. A volte, quando le cose iniziano ad andare male, tendo a distogliere il mio sguardo da Gesù e a rivolgerlo alle cose attorno a me, cominciando così “ad affondare". In mezzo a tutto questo, Pietro prega: "Signore, salvami!" (v.30)

Una preghiera che nasce dalla paura ma che è anche grido del cuore: "Subito Gesù tese la mano, lo afferrò" (v.31). A volte ripenso alle preghiere fatte nei miei momenti di panico, ed è bello riconoscere che alcune di esse sono state esaudite.

Mentre Gesù e Pietro risalgono sulla barca, il vento si placa e "quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: 'Davvero tu sei Figlio di Dio!'" (v.33)

L'episodio si conclude con un grido di adorazione che parte dal cuore di tutti i discepoli. Un fatto davvero straordinario. Sono infatti ebrei monoteisti, che rispettano il comandamento di adorare un solo Dio. In quel momento iniziano ad adorare Gesù. Riconoscono che Gesù è "il Figlio di Dio".

Le prime parole che Gesù rivolge ai discepoli mentre cammina sulle acque sono infatti: "Coraggio, sono io, non abbiate paura!" (v.27) "Io sono" è il nome di Dio nell'Antico Testamento (Esodo 3,14). È come se Gesù stesse dicendo ai discepoli e a tutti noi che lui è "Io sono", è Dio, e che quindi non dobbiamo temere. In qualunque situazione ti trovi oggi, anche di tempesta, non temere: Gesù è con te e ha tutto sotto controllo.

A volte, potresti non esserne sicuro, o sicura. Potresti vedere che le cose non stanno cambiando e pensare che Gesù non stia operando. Ma oggi Gesù ti dice che in realtà lui ha tutto sotto controllo.

Come quando portarono a Gesù tutti i malati perché venissero guariti: "Lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti" (Matteo 14,36).

Più avanti, nel capitolo successivo (15,1-9), Gesù interroga i farisei riguardo ai loro cuori (v.8). I farisei criticavano Gesù per il comportamento dei suoi discepoli, i quali, a loro parere, infrangevano le tradizioni. Ma Gesù inizia proprio da loro e ribalta la situazione.

Le Scritture sono chiare nel ribadire che avere cura delle nostre famiglie, specialmente dei nostri genitori, è qualcosa di importante e prioritario nelle nostre vite. Ma i farisei non fanno così. Attraverso alcune motivazioni, affermano che il denaro offerto a Dio non può essere utilizzarlo per aiutare i propri genitori (v.5).

E così Gesù li accusa di ipocrisia. Il significato della parola "ipocrita" è: qualcuno che indossa una maschera in un gioco. La loro maschera è onorare Dio con le labbra, ma in realtà il loro "cuore è lontano da [lui]" (v.8). Dio è molto più interessato al tuo cuore che alle tue labbra, a ciò che dici.

Signore, oggi desidero adorarti come Figlio di Dio. Grazie perché con te posso smettere di avere paura. Quando le cose vanno male posso parlare con te, perché tu ascolti le mie preghiere.

Genesi 41,41-42,38

Parlare a Dio dal profondo del cuore

La storia di Giuseppe finisce bene nonostante un inizio davvero difficile. Prima la "cisterna" (37,24, KJV), poi la "prigione" (39,20) ed infine, finalmente, la "casa del faraone" (45,16).

Come per tanti altri protagonisti della Bibbia (Gesù, Giovanni Battista, Ezechiele, i sacerdoti e i leviti che prestano servizio nel tempio, vedi Numeri 4), la trasformazione nella vita di Giuseppe avviene all'età di trent'anni (41,46). Le esperienze vissute fino a quel momento lo avevano preparato e allenato. Ora è messo "a capo di tutta la terra d'Egitto" (v.41).

Fra i diciassette e i trent'anni, Giuseppe affronta moltissimi guai. Tanto rifiuto, sofferenza, ingiustizia, prigionia, delusione e molte altre prove. Ma in tutto questo Dio non si dimentica di lui, conosce il suo cuore e lo prepara a diventare capo di "tutta la terra d'Egitto" (v.41).

Dio sa che può fidarsi di lui, perché il suo cuore è giusto. Giuseppe rimane vicino a Dio durante tutte le prove. Questo è ciò che conta: non conta se stai affrontando una battaglia o un periodo di benedizione. Conta se stai vicino al Signore e comunichi con lui con il cuore.

Giuseppe chiama i suoi due figli Manasse ("Dio mi ha fatto dimenticare ogni affanno", v.51) ed Efraim ("Dio mi ha reso fecondo", v.52). L’elemento comune di questi due nomi è "Dio mi ha creato" e "Dio mi ha reso". Sia nei tempi di sofferenza (Manasse) che nei tempi di benedizione (Efraim), Giuseppe riconosce che è Dio che ha il controllo.

Non lasciare che il tuo cuore sia triste e affranto nei momenti di sofferenza, né vanaglorioso nei momenti di successo. Riconosci che Dio è sovrano della tua vita e di ogni tua situazione.

A differenza di Giuseppe, i suoi fratelli convivono con il loro inganno e la loro colpa (42,21 e successivi): "Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti quest'angoscia" (v.21, MSG). "Si sentirono mancare il cuore" (v.28). Eppure, con le labbra dicono: "Noi siamo sinceri" (v.31).

Si realizzano così tutti i sogni di Giuseppe. Nonostante tutto quello che ha passato, Giuseppe non smette di confidare in Dio e di essergli fedele. Una storia iniziata male ma finita bene.

Non abbandonare mai i tuoi sogni ispirati da Dio. Anche se inizi in una "cisterna" o in una "prigione", potresti finire nella "casa del faraone". Joyce Meyer ha detto: "Non importa da dove hai iniziato, puoi avere un ottimo traguardo. Anche se oggi sei in una fossa, Dio può ancora rialzarti e fare grandi cose in te e attraverso di te!"

Signore, aiutami a condurre una vita di integrità. Possano le mie labbra e il mio cuore essere un tutt’uno. Concedimi di parlarti onestamente dal profondo del mio cuore. Grazie perché ascolti il grido del mio cuore.

Pippa Adds

Nel Vangelo di Matteo, Gesù ci invita ad avere coraggio e a non avere paura.

Giuseppe passa dallo stato di prigioniero dimenticato a quello di governatore della nazione più potente del suo tempo. Pietro passa da un coraggioso atto di fede, come il camminare sull'acqua per andare incontro a Gesù, allo sprofondare nell'acqua preso dalla paura.

Nella fede, come nella vita, viviamo alti e bassi.

Giuseppe è un uomo timoroso di Dio. Per questo al momento opportuno si dimostra pronto a svolgere il suo compito, a salvare migliaia di vite dalla fame e un'economia dalla rovina.

Anche oggi abbiamo bisogno di persone come Giuseppe. Persone che temono Dio, oneste, sincere e franche con lui, persone aperte alle visioni profetiche e capaci di guidare altre persone verso il compimento del piano di salvezza di Dio.

References

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso. Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Joyce Meyer, *Everyday Life Bible* (Faithwords, 2018), p.72. Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti. NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002. AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation Tutti i diritti riservati.

About this Plan

La Bibbia in un anno 2024

Bibbia in un anno è un programma quotidiano di lettura che ti accompagna attraverso l'intera Bibbia in un solo anno. È adatto a chiunque cerchi un modo semplice e strutturato per leggere la Bibbia. Ogni giornata è suddivisa in letture brevi: un passo tratto dai libri Sapienziali, una lettura dell'Antico e una del Nuovo Testamento, insieme a commenti e approfondimenti pratici di Nicky e Pippa.

More