La Bibbia in un anno 2024Sample

Siamo amati
Shane Taylor è stato uno tra i detenuti più pericolosi della Gran Bretagna. Incarcerato per tentato omicidio, la sua pena è stata prolungata di quattro anni per aver scatenato una rivolta in carcere e per aver ferito una guardia con un coccio di vetro. Per lungo tempo ha vissuto in isolamento. Il cibo gli veniva passato da una fessura e la sua porta non veniva mai aperta se non in presenza di sei guardie armate dotate di scudi anti sommossa. Un giorno, nel carcere di massima sicurezza di Long Lartin, è stato invitato ad [Alpha](https://alphaitalia.org/). Durante il corso ha pregato: "Gesù, mi hanno detto che sei morto in croce per me. Odio chi sono e ciò che sono diventato. Ti prego di perdonarmi e di entrare nella mia vita". In quel momento è stato riempito di Spirito Santo. A chiunque incontrava in carcere diceva: "Gesù esiste, Gesù è reale!" Il suo comportamento è cambiato completamente. Le autorità lo hanno così trasferito in un carcere meno duro e gli hanno affidato un incarico di fiducia presso il cappellano della prigione. In quegli anni ha pregato per molte persone: per le guardie, gli altri carcerati e i suoi nemici. Uscito di prigione, ha iniziato a frequentare una chiesa e ha incontrato una ragazza di nome Sam, anch'essa con un passato molto difficile alle spalle. Anche lei ha incontrato Gesù. Ora Shane e Sam sono sposati e hanno cinque bambini. Se parli con Shane oggi, è difficile credere che sia stato così violento con tante persone. Egli ha provato *"i prodigi della... misericordia \\[di Dio\\]"* (Salmi 17,7). Ora dice: "Gesù mi ha mostrato come amare e perdonare. Mi ha salvato. Mi ha perdonato per quello che ho fatto. Mi ha cambiato la vita".Salmi 17,6-12
Sapere di essere amati e preziosi per Dio
L'amore di Dio per te è così grande, intimo e profondo. Rivolgendosi a Dio, Davide dice: "Mostrami i prodigi della tua misericordia" (v.7) e "Custodiscimi come pupilla degli occhi" (v.8a). La pupilla è l'apertura situata al centro dell'iride attraverso la quale i raggi luminosi raggiungono la retina. Agli occhi di Dio siamo preziosi come una pupilla. Oggi vorremmo meditare proprio su questo.
Nella preghiera di Davide, "All'ombra delle tue ali nascondimi" (v.8b), osserviamo nuovamente amore, intimità e protezione di Dio. Un'immagine a cui anche Gesù ricorre nei giorni prima della crocifissione riferendosi ai figli di Gerusalemme: avrebbe desiderato raccoglierli tutti "come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali" (Matteo 23,37).
Davide è circondato da "nemici" (Salmi 17,9), persone il cui "animo è insensibile", le cui "bocche parlano con arroganza" (v.10). Ci sono circostanze nella vita in cui puoi trovarti ad affrontare "nemici", contrasti o difficoltà. In tutte queste situazioni, puoi sempre contare sull'amore di Dio, così grande, intimo, profondo, per te.
Signore, ti invoco oggi. Custodiscimi come la pupilla dei tuoi occhi; nascondimi all'ombra delle tue ali.
Matteo 20,1-19
Fare esperienza dell'amore, della generosità e della grazia di Dio
In questa parabola, Gesù ci parla ancora una volta della meravigliosa grandezza del suo amore. La parabola dei lavoratori della vigna ci mostra la straordinaria generosità e grazia di Dio, il quale offre a tutti coloro che entrano nel suo regno la stessa benedizione, anche agli ultimi arrivati. Un gesto però che suscita l'invidia di qualcuno (v.15b). Spesso, nella nostra vita, siamo soddisfatti di ciò che siamo o facciamo fino a quando ci accorgiamo che c’è qualcuno che sta meglio di noi.
Il padrone di casa della parabola stravolge le normali abitudini commerciali. Agisce secondo una logica completamente diversa. Vuole essere generoso e pagare di più rispetto a ciò che la giustizia chiederebbe di fare. Dio è come quel padrone di casa. La sua benedizione ed il suo perdono sono sempre superiori a quanto ognuno di noi possa meritare.
A volte ci capita di ascoltare storie come quella di Shane Taylor, di persone che hanno vissuto esperienze così difficili ma che poi, alle ”cinque di pomeriggio” (v.9), cioè all’ultimo istante, si pentono e credono in Gesù e ricevono così un perdono totale e l'intero beneficio che deriva dalla sua morte e risurrezione. Alcune persone pensano che questo non sia del tutto giusto e che a quelli come Shane non dovrebbe essere dato un così grande risalto. Ma Gesù usa testimonianze come quella di Shane in modo grande, a volte apparentemente di più di quelle di coloro che hanno "sopportato il peso della giornata" (v.12b).
Come abbiamo visto ieri, il regno di Dio è un regno alla rovescia: "Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi" (v.16). Gesù dice di non fermarci ad invidiare ma piuttosto di lasciarci stupire dalla generosità di Dio. Nel suo grande amore, egli è generoso con tutti. Tutto è grazia, totalmente immeritata. Frutto di quanto egli ha predetto e fatto (vv.17-20).
Ma Dio non è generoso solo con le persone come Shane. Lo è con tutti, anche con me e con te. Se Dio si limitasse a darci solo ciò che meritiamo, otterremo gran poco. Dio ci dona molto di più. Se accettiamo la sua generosità, ci inonderà di grazia in una misura traboccante.
Attraverso la sua morte e risurrezione (vv.18-19), Gesù fa in modo che io e te possiamo ricevere il perdono ed assaporare il suo grande amore per l'eternità.
Signore, grazie per la tua straordinaria generosità nei nostri confronti. Aiutaci a non essere mai invidiosi di coloro che sembrano godere della tua benedizione anche più di noi. Grazie perché possiamo sapere che siamo amati ora e nell'eternità.
Giobbe 11,1-14,22
Aggrapparsi al meraviglioso amore di Dio
Giobbe sta attraversando un periodo di grande sofferenza. E in questa sofferenza, non smette di aggrapparsi al meraviglioso amore di Dio: "Mi uccida pure, io non aspetterò" (13,15).
La sua vita è stata irreprensibile e retta, ha temuto Dio ed ha evitato il male (1,1). Tuttavia, riconosce di non essere perfetto, parla di "errori giovanili" (13,26) e dice: "In un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto e tu ricopriresti la mia colpa" (14,17).
Nei suoi confronti, gli amici di Giobbe non sono di grande aiuto, non offrono un vero conforto. Parlano per luoghi comuni, ritengono che la sua sofferenza sia dovuta al suo peccato, continuano a parlare di "colpa" (11,6.14) e di condanna (v.5). Nei confronti dei suoi amici, Giobbe si sente frustrato.
Alle loro accuse risponde: "Anch'io però ho senno come voi, e non sono da meno di voi; chi non sa cose simili?" (12,3) e "Quel che sapete voi, lo so anch'io” (13,2). Fa notare che in situazioni come queste sarebbe meglio stare zitti: "Magari taceste del tutto: sarebbe per voi un atto di sapienza!" (v.5).
Quando ci avviciniamo a persone che stanno soffrendo dovremmo agire con attenzione e stare molto attenti alle parole che diciamo, evitando frasi inutili. Le nostre azioni dovrebbero aiutare a dimostrare il meraviglioso amore di Dio.
L'atteggiamento di Giobbe è molto più saggio di quello dei suoi amici. Nella sua intensa sofferenza sperimenta una forte sensazione di solitudine. Rivolgendosi a Dio, grida: "Perché mi nascondi la tua faccia?" (v.24). Nel suo libro Diario di un Dolore, scritto in seguito alla morte della moglie, C.S. Lewis paragona questo tipo di esperienza ad "una porta sbattuta in faccia".
Eppure, in mezzo a tutto questo, Giobbe, riferendosi a Dio, dice: "Mi uccida pure, io non aspetterò" (v.15, MSG). Anche nella più profonda disperazione, si ricorda di Dio e si fida di lui.
Si ricorda e crede che la durata della vita di ogni essere umano è decisa da Dio, che "il numero dei suoi mesi" dipende da Dio e che egli ha "fissato un termine" che non può essere oltrepassato (14,5 , AMP).
Ma Giobbe non si ferma qui. Oltre la tomba intravede la vita, è consapevole che nemmeno la morte può separarci dal meraviglioso amore di Dio: “L'uomo che muore può forse rivivere? Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio, finché arrivi per me l'ora del cambio!" (v.14, MSG; vedi anche 19,25 e successivi).
Come Giobbe e più di Giobbe, anche noi abbiamo la possibilità di intravedere la vita oltre la sofferenza e la morte. Noi infatti conosciamo Gesù, la sua croce e la sua risurrezione. Attraverso Gesù abbiamo una speranza certa sull'eternità, un'eternità alla presenza di Dio, nella meraviglia del suo grande amore.
Giobbe ha ragione a continuare a fidarsi di Dio. Nei successivi brani del libro lo si vede benissimo. Dio non spiega a Giobbe il perché di tante difficoltà, ma lui continua ad amarlo e per questo viene ricompensato. In mezzo alla sofferenza, siamo chiamati ad aggrapparci in tutti i modi possibili ai grandi "prodigi della... misericordia di \[Dio\]" (Salmi 17,7).
Signore, grazie perché, sebbene ci siano cose di questo mondo che non capisco, posso sempre confidare nel tuo amore meraviglioso. Aiutami oggi, e ogni giorno, a continuare a meravigliarmi del tuo grande amore per me.
Pippa Adds
Matteo 20,16
"Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi".
Quante volte ho usato questo versetto nella vita, anche nelle cose di ogni giorno. Quando i bambini erano piccoli e non vincevano ad una gara, arrivavano ultimi, non ottenevano un buon risultato a scuola o ad una competizione, dicevo: "Non preoccupatevi, perché gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi”. Era un modo di sdrammatizzare ma anche un incoraggiamento a tenere presente che nel regno dei cieli le cose che a volte apprezziamo nella vita (successo, risultato, arrivare in cima) avranno un peso molto diverso.
References
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso. Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti. C. S. Lewis, *A Grief Observed*, (Faber & Faber, 2013). NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002. AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation Tutti i diritti riservati.About this Plan

Bibbia in un anno è un programma quotidiano di lettura che ti accompagna attraverso l'intera Bibbia in un solo anno. È adatto a chiunque cerchi un modo semplice e strutturato per leggere la Bibbia. Ogni giornata è suddivisa in letture brevi: un passo tratto dai libri Sapienziali, una lettura dell'Antico e una del Nuovo Testamento, insieme a commenti e approfondimenti pratici di Nicky e Pippa.
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