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Il Sermone Sul MonteCampione

Il Sermone Sul Monte

GIORNO 23 DI 30

Le vere ricchezze

Nella sezione precedente, Gesù avverte di non fare tesoro della lode degli uomini. Qui, d’altro canto, consiglia di non rincorrere le ricchezze di questo mondo. Abbiamo già accennato alla preghiera che ci permette di accumulare ricchezze spirituali. Adesso questo pensiero viene approfondito.

Ciò che gli uomini reputano un tesoro è soggetto a decadimento o a essere preda di altri che danno ancora più importanza di noi a queste cose. L’accumulo di beni terreni tende a creare ansietà, mentre noi dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo (Ebrei 13:5; 1 Timoteo 6:6-10). La parabola del ricco stolto (Luca 12:13-21) mette il dito sulla piaga: "Quello che hai preparato, di chi sarà?" (Luca 12:20 NR06). Dare importanza ai tesori spirituali significa avere qualcosa che non ci può essere tolto (1 Pietro 1:4). Il nostro tesoro e il nostro cuore saranno nello stesso posto - quale posto vogliamo che sia?

Le priorità in questo campo influenzano l’intera nostra vita, soprattutto l’aspetto spirituale. Ciò che conta per noi, che per noi è un tesoro, influisce sulle nostre opinioni. Le parole usate da Gesù possono anche significare: “Se il tuo spirito è generoso, tutto il tuo corpo sarà illuminato, ma se il tuo spirito è avaro, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre”. Questo porta a una scelta inevitabile: servire Dio, o il dio denaro. Il passo non dice “non devi” - dice “non puoi”. Si tratta di un dato di fatto, non di un comandamento (Galati 5:16,17).

L’applicazione di questi principi elimina le preoccupazioni e ansie dalla nostra vita. Il verbo tradotto "non siate in ansia" (Matteo 6:22 NR06) significa letteralmente “non siate tirati in varie direzioni”. Un effetto dell’ansia è di impedire di prendere decisioni, anche su cose molto semplici. Gesù cita esempi dalla natura per far capire che Dio è già impegnato a provvedere il necessario per le Sue creature, e ancor di più, per i Suoi figli. Tenerci in vita è più difficile che provvedere per noi il mangiare e il bere. L’ansia non può allungare la nostra vita; al contrario, probabilmente la accorcia! Preoccupazioni ansiose sono anche collegate alla poca fede nel v.30. Ciò non significa che il credente non si senta mai ansioso riguardo al futuro. L’apostolo Paolo si è trovato in grande difficoltà (2 Corinzi 1:8,9). La cosa importante non è rimanere nella paura, ma avere fiducia in Dio.

Riassumendo l’insegnamento dei versetti precedenti, Gesù contrasta il comportamento dei pagani e dei credenti di fronte alle necessità della vita. Le priorità del credente sono il regno e la giustizia di Dio. Nel modello di preghiera in Matteo 6:9-13, si chiede prima che venga il regno di Dio e poi che sia concesso il pane quotidiano. La differenza sta nel fatto che il credente sa di avere un Padre celeste che conosce le sue necessità e che sta già operando a suo favore. Le cose materiali, pur importanti, vanno messe al loro posto. Il v.34 non insegna che non dovremmo prepararci con prudenza al domani, ma piuttosto che non dovremmo utilizzare le energie assegnate per oggi per preoccuparci degli ipotetici problemi di domani. Il domani è nelle mani di Dio (Giacomo 4:13-15).

Riguardo questo Piano

Il Sermone Sul Monte

“Il Sermone sul Monte” è il titolo spesso dato ai capitoli 5-7 del Vangelo di Matteo. È un riassunto dell’insegnamento di Gesù. Sebbene gli altri Vangeli presentino alcuni passi simili in altri contesti, è probabile che Gesù abbia effettivamente pronunciato questo discorso in una sola occasione, ma che poi abbia ripetuto più volte gli stessi concetti anche in altre occasioni. Matthew Henry, il grande commentatore della Bibbia, dice che lo scopo del Sermone sul Monte “non è di riempirci la testa di nozioni, ma di guidare e regolare la nostra condotta”.

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Vorremmo ringraziare Andrew Walker per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: www.facebook.com/profile.php?id=100005886272104