Il Sermone Sul MonteCampione

Beati i perseguitati per motivo di giustizia

La giustizia in questo contesto significa “il carattere o la qualità dell’essere giusto” ed è innanzitutto un attributo di Dio (Romani 3:5,25,26). Non è un comportamento naturale degli uomini, perché i nostri sforzi migliori non possono raggiungere ciò che Dio richiede (Isaia 64:6). Si tratta quindi del carattere di Dio riflesso nel comportamento del credente per la Sua grazia.

Una vita di giustizia in questo senso non preclude la persecuzione (2 Timoteo 3:12; 1 Pietro 3:14,15). L’esempio più chiaro è proprio Gesù (1 Pietro 2:19-23). La ricompensa promessa è il regno dei cieli, che è una cosa durevole, mentre la persecuzione è temporanea (1 Pietro 5:10). La persecuzione includerà critiche ingiustificate e maldicenze – Gesù dice che questi insulti sono per causa mia (Matteo 5:11). Non dovremmo cercare di giustificare i nostri comportamenti sbagliati facendo appello a questi versetti (1 Pietro 4:12-16).

La reazione del credente di fronte alla persecuzione per il nome di Cristo è di rallegrarsi (Matteo 5:12), non per il dolore ma per le implicazioni:

• C’è una ricompensa (Ebrei 11:24-26)
• Anche i veri profeti furono perseguitati (2 Cronache 36:15,16)

Oggi molti credenti sono alla ricerca di “mi piace”, vale a dire l’approvazione di quante più persone possibile. Gesù avverte che questo è pericoloso, perché assomiglia al comportamento dei falsi profeti (Luca 6:26).

Sei disposto a comportarti nel modo che Dio definisce giusto anche se questo attira critiche ingiuste o peggio?