Il fallimento ci insegna ad imparare

Versetto chiave: Giacomo 1:2-4 "Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza."

Il fallimento ci insegna. Ogni volta che falliamo, impariamo qualcosa di nuovo. Che pratichiamo uno sport o partecipiamo ad un gioco, imparare a fallire è altrettanto importante che imparare a vincere.

Quando ci identifichiamo al semplice risultato, allora fallire ci farà perdere fiducia in noi stessi, perché ci dimentichiamo che il successo è il frutto di un lungo processo di apprendistato e di esperienza. Uno degli aspetti positivi del fallimento è che ci spingerà ad imparare delle nuove strategie, a scoprire nuove competenze per evitare di fallire di nuovo con l’esperienza fatta in precedenza.

Pensiamo alla battaglia di Ai (Giosuè 7): Israele fu sconfitto perché non aveva seguito le istruzioni di Dio. Ma questa sconfitta insegnò loro a dipendere completamente dal Signore. Dopo la caduta, Giosuè e il popolo si umiliarono, cercarono la guida di Dio, e alla fine conquistarono Ai (Giosuè 8:1).

Allo stesso modo, Giuseppe attraversò tredici anni di ingiustizie e fallimenti apparenti: tradito dai fratelli, venduto come schiavo, imprigionato ingiustamente. Eppure, tutto questo era parte del piano di Dio per prepararlo al governo d'Egitto. Giuseppe imparò a rimanere fedele, paziente, ed a confidare in Dio. Come lui, siamo chiamati a vedere il fallimento non come un ostacolo, ma come una lezione.

Più il fallimento è grande e più possiamo trarne delle lezioni. Ma è importante avere un cuore che riconosca gli errori e che si impegni ad imparare da essi, a crescere ed a cambiare.

Thomas Edison ha detto: Non sono scoraggiato, perché ogni nuovo fallimento costituisce un passo in più verso la vittoria. Edison era un genio, 400 brevetti depositati.. ma quanti fallimenti per arrivare a questo risultato. Non ha mai abbandonato. Prima di inventare la lampadina, ha dovuto “fallire” circa mille volte. E nel suo percorso ha detto “Non ho fallito. Ho scoperto dieci mila direzioni che non portavano a nulla”.

Una delle chiavi più importanti per non soccombere di fronte al fallimento è capire che non è il fallimento che ci definisce.

Nella società di oggi, preferiamo focalizzarci sulla vittoria piuttosto che capire il significato del fallimento.

Il problema è che lo sportivo, l'artista, il performer (qualunque sia il campo) è troppo spesso giudicato solo attraverso il suo successo. Ma spesso il successo è fatto di sacrifici e di fallimenti. È il vissuto dei fallimenti che ci confronta con i problemi e che ci obbligano a trovare delle soluzioni per rimediare.

Smettiamo di mettere un’etichetta negativa sui nostri fallimenti. E se ci pensiamo bene i fallimenti potrebbero essere delle possibilità.

Quali lezioni possiamo trarre dai nostri fallimenti? Scriviamole in un quaderno e preghiamo che il Signore ci aiuti a trasformarle in crescita.