Un rimprovero carico di significato

Quando Gesù risponde a Sua madre con le parole: "Che cosa c’è fra te e me, donna? L’ora mia non è ancora venuta", emerge un dialogo denso di profondità spirituale. A prima vista, il tono può sembrare duro, ma il rimprovero di Gesù non è un segno di disprezzo, bensì un’affermazione del Suo ruolo divino e della Sua obbedienza alla volontà del Padre.

Gesù riconosce nella richiesta di Maria un desiderio sincero: lei, immagine della Chiesa, attende con ardente speranza che Egli riveli il Suo potere e inizi la missione di salvezza. Tuttavia, il tempo stabilito per il compimento definitivo della Sua opera – il sacrificio sulla croce – non era ancora giunto. Questo rimanda alle parole di Gesù che afferma che Il Suo tempo non è ancora venuto, mostrando che il calendario della redenzione è nelle mani del Padre, e solo Lui può stabilirne i momenti .

Il termine “donna” non è un segno di distacco, ma un linguaggio rispettoso e profetico, lo stesso che userà sul Calvario, quando affiderà Maria al discepolo amato. Gesù, nel rispondere in questo modo, sottolinea che la Sua missione non può essere accelerata dalle aspettative umane, nemmeno da quelle della madre. È un invito a fidarsi pienamente dei Suoi tempi.

Questo dialogo ci insegna che, pur con amore e sensibilità, Dio a volte corregge anche i nostri desideri più puri, ricordandoci che i Suoi piani sono perfetti. Maria non risponde con parole, ma con fede, invitando i servi a fare tutto ciò che Gesù dirà. Questa risposta silenziosa è un modello di sottomissione fiduciosa alla volontà divina.

In questo versetto vediamo non solo l’umanità di Gesù che risponde ad una richiesta familiare, ma anche la divinità di Colui che cammina secondo il perfetto piano del Padre, invitandoci a fare altrettanto.