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La Bibbia in un anno 2025Sample

La Bibbia in un anno 2025

DAY 273 OF 365

Rimandare la gloria a Dio

Ricordo bene la testimonianza di quella donna quel giorno nella nostra chiesa. Fu una delle più commoventi e potenti che abbia mai ascoltato. Ex prostituta, tossicodipendente e spacciatrice, raccontò di come era arrivata al punto di sentirsi "morta", di sentire il suo sangue e il suo cuore ormai "spenti". Una sera venne invitata ad Alpha. Partecipò e sentì dire che Gesù la amava così tanto da aver dato la sua vita per lei. In quel momento "il cemento" nel suo cuore iniziò a sgretolarsi. Per la prima volta nella sua vita, sentì l'amore di Dio scorrere nel suo cuore. Oggi il suo cuore trabocca d'amore per tutti. Ha perdonato chi aveva abusato di lei ed è raggiante nel parlare dell'amore di Cristo. Al termine della sua testimonianza, davanti all'intera congregazione, salii per ringraziarla e dirle quanto la sua storia fosse stata straordinariamente potente. Rispose: "Devo rimandarla su!" Subito non capii. Le chiesi spiegazioni. Aggiunse: "È tutto per la sua grazia. Devo rimandare la gloria a lui". Quella donna aveva compreso profondamente il significato di grazia e gloria e cosa vuol dire essere simili a Cristo. Il tema della "gloria" percorre ognuno dei brani di oggi (Salmi 115,1; Filippesi 2,11; Geremia 2,11). In essi vedremo perché, come e quando è fondamentale rimandare la gloria a Dio.

Salmi 115,1-11

Perché dare gloria a Dio?

Ogni volta che John Wimber veniva elogiato per qualcosa che aveva detto o per un miracolo che era successo attraverso il suo ministero, era solito dire: "Accetto l'incoraggiamento, ma passo la gloria".

Il salmista ci offre un grande esempio di come passare la gloria, facendola ritornare a Dio. Comincia così: "Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria, per il tuo amore, per la tua fedeltà" (v.1). Ci dice che ci sono due ragioni per le quali dovremmo glorificare e adorare Dio.

Primo, perché è lui che ci permette di sperimentare il suo "amore" e la sua "fedeltà" (v.1b). Quindi adoriamo in risposta a ciò che Dio ha fatto per noi. Diamo a lui tutta la gloria.

Secondo, perché si diventa ciò che si adora: "Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida!" (v.8) Se adoreremo idoli, diventeremo come idoli, cioè oggetti senza vita, incapaci di fare qualcosa di valore.

Se invece confideremo nel Signore che è nostro "aiuto" e "scudo" (vv.9-11), riporremo la nostra fiducia in lui e lo adoreremo, diventeremo simili a lui, assomiglieremo a lui e vivremo nella pienezza della vita.

Signore, mio aiuto e scudo, aiutami a sperimentare il tuo amore e la tua fedeltà, e a rimandare a te tutta la gloria.

Filippesi 1,27-2,11

Come dare gloria a Dio

Paolo spiega come possiamo dare gloria a Dio diventando come Gesù: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù" (2,5). In altre parole, dovremmo pensare a noi stessi nel modo in cui Cristo pensava a se stesso. Avere lo stesso atteggiamento di Gesù, prendendoci a cuore il "nome di Gesù" (v.10) e la "gloria di Dio" (v.11).

Paolo ci invita "a vivere in modo degno del vangelo di Cristo" (1,27), a godere del privilegio grande di credere in Gesù, di soffrire e di lottare per lui (vv.29-30).

Quando le persone o le circostanze sono contro di noi, Paolo dice: "State saldi" (v.27) in unità per combattere le opposizioni e gli attacchi. Usa un linguaggio militare che ricorda la falange, la più formidabile formazione militare dell'antichità. I soldati muniti di lance e scudi stavano uniti fianco a fianco in file da otto. In condizioni di formazione, erano praticamente invincibili.

Paolo ci invita a rimanere uniti, in un'unica visione, combattendo unanimi per la fede nel Vangelo, la buona notizia, senza lasciarci intimidire in nulla dagli avversari. Il nostro coraggio e la nostra unità mostreranno ai nostri avversari chi siamo: sconfitta per loro, vittoria per noi; entrambe grazie a Dio (vv.27-28, MSG).

La chiave per questa unità è mantenere un atteggiamento simile a Cristo. Qualsiasi disunità della chiesa diminuisce la "gioia" di Paolo (2,2). La disunità deriva spesso da "rivalità o vanagloria" (v.3a). La chiave è considerare gli altri meglio di noi (v.3b), cercare non il proprio interesse, "ma anche quello degli altri" (v.4).

"Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri" (vv.3-4, MSG).

In altre parole, dobbiamo avere lo stesso atteggiamento di Gesù che ha rinunciato al suo status naturale, legale e sociale, e si è fatto "nulla". Ha assunto "una condizione di servo... umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce" (vv.7-8). Ha intrapreso il cammino in discesa, un cammino di umile servizio e amore disinteressato. A volte siamo tentati di pensare troppo alla nostra condizione sociale. In questi momenti Paolo ci incoraggia a ricordare che Gesù si è abbassato ad un punto che nessuno avrebbe mai immaginato.

"Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: 'Gesù Cristo è Signore!, a gloria di Dio padre'" (vv.9-11).

È così che possiamo glorificare Dio: seguendo l'esempio di Cristo, servendolo umilmente e amando in maniera totalmente disinteressata.

Signore, aiutami ad avere lo stesso atteggiamento di Gesù. Aiutami a camminare lungo il sentiero che porta gloria a Dio Padre. Aiutami a rimandare sempre a te la tua gloria.

Geremia 1,1-2,30

Quando dare gloria a Dio

A volte nella nostra vita incontriamo problemi, difficoltà o disgrazie. In situazioni come queste, come dovremmo reagire?

Il profeta Geremia vive in un periodo molto difficile della storia di Israele: la caduta di Gerusalemme nel 587 a.C. e l'esilio a Babilonia. Con grande coraggio, tra ostilità e persecuzione, affronta il compito di annunciare al popolo un messaggio molto difficile.

I primi capitoli di Geremia mostrano due modi di glorificare Dio e quando è opportuno farlo.

Il primo modo di dare gloria a Dio è rispondere alla sua chiamata. L'età non è mai un problema per la leadership. Dio chiama Geremia intorno al 627 a.C., quando è ancora adolescente. Fin da subito dimostra di essere sia un "leader nato" sia un "profeta nato". Ancor prima che nascesse era stato destinato ad essere un profeta. Dio gli dice: "Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni" (1,5, AMP).

Dio sa tutto di noi, nel bene e nel male. Non c'è nulla di noi che sia nascosto alla sua conoscenza. Dio ci ama. Non è detto che approvi tutto quello che facciamo, ma vuole che viviamo liberi, come Geremia, per sperimentare il suo amore e la sua approvazione.

Come ha fatto con Geremia, il Signore parla anche a noi. Ci dice di andare da coloro ai quali lui ci invierà. E di annunciare loro ciò che lui ci dirà di annunciare (v.7). Se da un lato rispondere alla sua chiamata ci dona una grande responsabilità, da un altro non significa che spetti a noi salvare il mondo intero: questo spetta a Dio. Significa semplicemente fare ciò che Dio ci chiede di fare. Non sarà facile. Dio stesso ha detto che troveremo ostacoli (vv.17-19).

Il secondo modo di dare gloria a Dio è ascoltare la sua correzione. Dio dice a Geremia di mettere in guardia il popolo dal culto dei falsi idoli e di richiamarli al culto dell'unico vero Dio.

È scritto: "Il mio popolo ha cambiato me, sua gloria, con un idolo inutile" (2,11b). Questo non solo significa negare a Dio la gloria che solo lui merita, ma anche annientarsi. Ogni volta che voltiamo le spalle a Dio, perdiamo ogni benedizione e relazione con lui, cercando in cambio qualcosa di inutile e vuoto. Dio deplora il suo popolo. Dice: "Ha abbandonato me, sorgente di acqua viva, e si è scavato cisterne, cisterne piene di crepe, che non trattengono l'acqua" (v.13).

Il popolo è descritto come "asina selvatica, abituata al deserto: quando ansima nell'ardore del suo desiderio" (v.24, MSG). Alla correzione di Dio, il popolo risponde: "Io amo gli stranieri, voglio andare con loro" (v.25, MSG).

Ancora una volta, il popolo cade nella corruzione. Adora idoli corrotti. Coloro che seguono "idoli inutili", correndo "dietro al nulla", "diventano loro stessi nullità" (v.5).

Se seguiremo Gesù, diventeremo come lui. Se invece ci ostineremo a cercare appagamento, realizzazione, scopo nelle nostre ambizioni personali, la nostra vita perderà ogni senso.

Nel vedere che il popolo di Dio non ha "imparato la lezione" (v.30), Geremia prova sconforto. Hanno dimenticato le sue benedizioni. Non hanno dato a Dio la gloria che solo lui merita. Grazie a Dio, la venuta di Gesù pone rimedio a tutto questo. Per redimerci, Gesù si è umiliato fino alla morte in croce. A lui ogni onore e gloria!

Signore, aiutami a fissare i miei occhi su Gesù, sorgente d'acqua viva, e a volgere il mio volto su di lui. Possa io diventare simile a Cristo e darti tutta la gloria.

Pippa Adds

Geremia 1,11-12

"Mi fu rivolta questa parola del Signore: 'Che cosa vedi, Geremia?'. Risposi: 'Vedo un ramo di mandorlo'. Il Signore soggiunse: 'Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla'".

Per parlare attraverso di noi e a noi, Dio spesso dona delle immagini. Spesso sono immagini confortanti e incoraggianti per le persone che le ascoltano. Ma condividere queste immagini non è sempre facile. A volte mi trattengo perché penso che quelle degli altri siano più interessanti della mia o che la mia sia frutto dell'immaginazione.

Ma a volte succede che quelle parole siano proprio quelle che qualcuno ha bisogno di sentirsi dire in quel momento. Parole e immagini che potrebbero trasformare una vita.

References

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso. Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale [BibbiaEdu](https://www.bibbiaedu.it) nonché all’app [La Sacra Bibbia](https://apps.apple.com/it/app/bibbia-cei/id734275381). Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti. NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002. AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation Tutti i diritti riservati.

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La Bibbia in un anno 2025

Bibbia in un anno è un programma quotidiano di lettura che ti accompagna attraverso l'intera Bibbia in un solo anno. È adatto a chiunque cerchi un modo semplice e strutturato per leggere la Bibbia. Ogni giornata è suddivisa in letture brevi: un passo tratto dai libri Sapienziali, una lettura dell'Antico e una del Nuovo Testamento, insieme a commenti e approfondimenti pratici di Nicky e Pippa.

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