La Sfida Del NataleCampione

Quando la pace mette radici
Vangelo secondo Luca 2:11–14 (NR06) —
«Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore.
E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia.
E a un tratto si unì all’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva:
“Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra fra gli uomini che egli gradisce!”»
Quando serve nella chiesa — con incontri, prove, canti, servizi, e tutto il vortice del Natale — può sembrare che il Natale sia una corsa continua. È bello, ma intenso. Eppure ogni anno, quando tutto rallenta, accade qualcosa di sorprendente.
Arriva la mattina di Natale.
Non ci sono più riunioni, non c’è più fretta: solo un silenzio che parla. Mi alzo presto, faccio bollire dell’acqua per una tazza di tè, e mi siedo per un momento. Fuori tutto è calmo. Dentro, sento una pace che non so spiegare — quasi tangibile.
E penso a tutto quello che abbiamo vissuto: i volti di chi ha trovato speranza, le famiglie che si sono riavvicinate, le storie di chi ha sperimentato conforto. Mi rendo conto che quella pace non nasce dall’assenza di cose da fare, ma dalla consapevolezza che Dio ha compiuto qualcosa di vero in mezzo a noi. È come se il cielo avesse lasciato le sue impronte sulla terra.
La pace annunciata dagli angeli non era un semplice momento di quiete. Era l’annuncio che la distanza tra Dio e l’uomo era colmata. In ebraico la parola shalom non significa solo “assenza di guerra”, ma completezza, armonia, pienezza di vita. È una pace che non dipende da ciò che accade intorno, ma da chi è presente dentro.
Vangelo secondo Giovanni 14:27 (NR06) — «Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà.»
La pace che Gesù offre non è fragile. Non è la pausa tra due tempeste, ma una radice che cresce in profondità — anche quando la superficie è agitata. È la certezza che, qualunque cosa accada, la Sua presenza resta.
Così ogni Natale mi ricorda che la vera pace non viene quando tutto si ferma, ma quando comprendiamo che Dio non se n’è mai andato. Non è una pace che visita: è una pace che dimora. Una pace che, anno dopo anno, mette radici profonde nel cuore.
Vivilo oggi
Fermati un momento. Lascia che la gratitudine ti abbracci. Invita la Sua presenza nei tuoi pensieri, nei tuoi spazi, nelle tue conversazioni.
La vera pace non è assenza di attività, ma presenza di Dio che riempie ogni luogo che Gli hai dato. E quando quella presenza prende dimora, nessuna tempesta potrà sradicarla.
Riguardo questo Piano

C’è qualcosa di unico nel Natale: non è solo una data o una tradizione, ma un invito a ricordare che Dio si è fatto vicino. Ogni luce, canto e sorriso racconta che Dio è con noi. Questa verità può trasformare il modo in cui viviamo ogni giorno. Il Natale non appartiene solo a una stagione: è una realtà viva, segno della presenza di Dio che rimane. In queste pagine troverai riflessioni nate da momenti di gioia e silenzio, tutti toccati dalla Sua grazia. Il Natale non comincia a dicembre: comincia ovunque rimane la Sua presenza.
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Vorremmo ringraziare John Tufaro per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: www.instagram.com/john.tufaro
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