Quando la Parola Diventa Carne

Quando smetti di giudicare il messaggero e inizi a lottare con il messaggio

Il predicatore apre la bocca e tu diventi un critico cinematografico dell'anima. La voce non ti convince, i gesti ti disturbano, la teologia ti sembra superficiale. Seduto nel tuo banco di giudizio, dissezioni ogni parola come un anatomopatologo spirituale che cerca difetti invece di cercare Dio. "Questo punto non è sviluppato bene. Quella citazione è fuori contesto. Io avrei predicato diversamente." Ma mentre tu stai giudicando il vaso, Dio sta cercando di versare acqua viva nella tua anima secca. Mentre tu stai valutando la performance, lo Spirito Santo sta tentando di aprire porte nel tuo cuore che sono state chiuse da anni. Tu sei venuto per essere nutriti e stai morendo di fame perché hai trasformato il cibo in spettacolo da criticare.

"La parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli" (Ebrei 4:12, NR06) - non dice "la predicazione perfetta di Dio" o "l'eloquenza impeccabile di Dio". LA PAROLA. Quella Parola che può uscire dalle labbra tremule di un predicatore inesperto e spaccare la roccia del tuo orgoglio. Quella Parola che può attraversare la voce incerta di chi predica per la prima volta e tagliare fino al midollo delle tue ossa. Quella Parola che non ha bisogno di un vaso perfetto per essere perfetta. Giacobbe lottò con l'angelo tutta la notte e ne uscì zoppo ma benedetto - non stava valutando la tecnica di lotta dell'angelo, stava combattendo per la sua vita con tutto quello che aveva. Quella benedizione arrivò non perché Giacobbe fosse un lottatore perfetto, ma perché si rifiutò di mollare la presa finché non avesse ricevuto quello per cui era venuto.

Cosa succederebbe se invece di giudicare il predicatore tu iniziassi a lottare con la Parola che esce dalla sua bocca? Se invece di pensare "questo sermone non mi sta convincendo" pensassi "cosa sta cercando di dirmi Dio attraverso queste parole imperfette"? Ogni sermone che ascolti è una conversazione chirurgica tra te e l'Eterno. Dio sta usando quelle parole come bisturi per raggiungere i luoghi dove hai bisogno di essere guarito, per toccare le ferite che hai nascosto, per aprire i compartimenti sigillati del tuo cuore dove hai rinchiuso le verità che non vuoi affrontare. Non importa se il predicatore balbetta - importa se tu stai permettendo al Grande Medico di operare nella tua anima. Non importa se la teologia non è perfetta - importa se la Verità ti sta raggiungendo attraverso quella imperfezione umana.

Quando Gesù parlò alla samaritana al pozzo, lei non valutò la sua omiletica o la sua tecnica di comunicazione. "Vieni a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto" (Giovanni 4:29, NR06) - non disse "vieni a sentire un predicatore bravo", disse vieni a vedere qualcuno che mi ha cambiato la vita parlando. La Parola di Dio aveva usato la conversazione imperfetta di uno straniero stanco per penetrare nel suo cuore e trasformare la sua eternità. Lei non era andata al pozzo per ricevere un sermone - era andata per prendere acqua. Ma quando la Parola vivente la incontrò, smise di pensare al vaso e iniziò a bere dalla fonte. Quel giorno il suo cuore cambiò non perché Gesù fosse un oratore perfetto ma perché lei fu disposta a lasciarsi disturbare da quello che lui stava dicendo.

Il predicatore sale sul pulpito e tu hai una scelta che determinerà i prossimi trenta minuti della tua eternità. Puoi sederti come un consumatore di intrattenimento religioso che valuta la qualità del servizio ricevuto, oppure puoi metterti in posizione di lotta spirituale con la Parola vivente che Dio sta per scagliare contro la tua anima. Puoi cercare difetti nell'argilla umana o puoi cercare Dio nel messaggio eterno. Ogni versetto che senti è una spada che Dio sta puntando contro i tuoi compromessi, ogni punto del sermone è un pugno che lo Spirito Santo sta tirando contro la tua indifferenza. Non stai ascoltando una lezione di teologia - stai combattendo per la tua trasformazione. E in questa lotta, chi vince non è chi critica meglio il predicatore, ma chi si lascia ferire più profondamente dalla Parola che non torna mai vuota. La domanda non è "questo predicatore è all'altezza?" La domanda è "sono io disposto a lasciare che Dio mi cambi attraverso qualsiasi voce umana Lui scelga di usare?"

Ma c'è un gesto che svela tutto quello che credi davvero...