“L’inside Out Della Fede”Campione

Poteva provare tristezza. Ma la tristezza non è sempre negativa. Paolo parla di una “tristezza secondo Dio” che porta al ravvedimento e alla vita, in contrasto con la tristezza mondana che conduce alla morte:

«Infatti, la tristezza che rientra nei piani di Dio fa cambiare vita in modo radicale e porta alla salvezza; invece la tristezza che viene dalle preoccupazioni di questo mondo porta alla morte.» (2 Corinzi 7:10 ICL00D)

Anna pianse amaramente davanti al Signore:

«Anna era molto triste: pregò il Signore piangendo amaramente.» (1 Samuele 1:10 ICL00D)

Non nascose il suo dolore, ma lo portò a Dio, permettendo che quel dolore la avvicinasse a Colui che può trasformare il lutto in danza:

«Hai cambiato il mio pianto in una danza, l’abito di lutto in un vestito di festa.» (Salmi 30:12 ICL00D)

Questo tipo di tristezza può diventare terreno fertile per la trasformazione di cui abbiamo bisogno.

Ebrei 12:11 ci ricorda che la correzione è dolorosa nel momento in cui avviene, ma produce frutti di pace e giustizia in chi ne è stato formato:

«Quando riceviamo una correzione, sul momento non ci sembra che porti gioia, ma solo tristezza. Più tardi, invece, quelli che sono stati formati dalla correzione ne godono i frutti: la pace e una vita giusta.» (Ebrei 12:11 ICL00D)

Così, il dolore può preparare il cuore a ricevere benedizioni che altrimenti non capirebbe o non apprezzerebbe.

Domanda: la mia tristezza sta diventando un ponte che mi spinge a cercare Dio o un muro che mi separa da Lui?