“L’inside Out Della Fede”Campione

Adesso facciamo un po’ un Inside-out delle emozioni che Anna ha forse provato durante quel periodo.

Avrebbe potuto provare rabbia, un’emozione potente, capace di distruggere ma anche di spingerci a costruire. L’apostolo Paolo scrive:

“Adiratevi e non peccate” («Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira» Efesini‬ ‭4‬:‭26‬ ‭IRB20‬‬).

La versione The Message lo traduce così:

«Adiratevi pure. Fate bene ad arrabbiarvi, ma non usate la vostra rabbia come pretesto per vendicarvi. E non rimanete arrabbiati. Non andate a letto arrabbiati. Non date al diavolo questo tipo di appiglio nella vostra vita.» (Efesini 4:26-27 MSG).

In altre parole, la rabbia di per sé non è peccato; è il modo in cui la gestiamo a determinare il risultato.

Anna avrebbe potuto incattivirsi contro Peninna o persino contro Dio. Se avesse lasciato che la rabbia diventasse risentimento, forse avrebbe smesso di andare al tempio. Ma scelse invece di incanalare quel sentimento verso un desiderio santo: vedere cambiare le circostanze per la gloria di Dio.

Il noto ministro Myles Munroe disse: “Qualunque cosa ti faccia arrabbiare è strettamente legata al tuo proposito.” La frustrazione di Anna non la fermò, ma la spinse a cercare Dio con maggiore insistenza.

Filippesi 4:6 (ICL00D) ci incoraggia così:

“Non angustiatevi di nulla, ma rivolgetevi a Dio, chiedetegli con insistenza ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo.”

Questa è una chiave: usare la rabbia come carburante che produce costanza nella preghiera, invece che per sfoghi personali. Una “rabbia santa” ti spinge verso l’azione giusta. Non isolarti da Dio e dagli altri, ma corri nella Sua presenza.

Oggi, chiediti: la mia rabbia sta facendo terra bruciata intorno a me o sta accendendo quel fuoco che mi porta più vicino al Signore?

Domanda: come posso trasformare la mia rabbia in un carburante di costanza invece che in un risentimento sterile?