“L’inside Out Della Fede”Campione

Cosa dice la Bibbia in merito alla sofferenza?
La Bibbia parla di due tipi di sofferenza:
- Quella che raccogliamo come conseguenza dei nostri errori.
- Quella ingiusta, che deriva dal nostro cammino con Cristo e dal vivere controcorrente rispetto al mondo.
Pietro ci ricorda che soffrire ingiustamente per il bene è una “grazia di Dio”:
«Chi conosce Dio considera una grazia soffrire per il fatto di essere trattato ingiustamente. E infatti che merito ci sarebbe a sopportare un castigo quando si è colpevoli? Ma se voi fate il bene e sopportate con pazienza le sofferenze, allora è una grazia di Dio.» 1 Pietro 2:19-20 ICL00D
Può sembrare un controsenso: come può la sofferenza essere una grazia? La risposta sta nell'effetto che ne ricaviamo. Se il dolore ci rende più simili a Cristo, se affina il nostro carattere e ci avvicina a Dio, allora diventa uno strumento nelle mani del Signore.
Un vecchio saggio disse: “Se il dolore ti ha incattivito, vuol dire che l’hai sprecato.” La sofferenza può indurirci o renderci più sensibili. La differenza sta nella nostra risposta.
In tutta la Bibbia troviamo esempi di uomini e donne che, passando per periodi di sofferenza ingiusta, hanno visto nascere il meglio: Giuseppe, venduto dai fratelli, divenne poi la persona più autorevole d’Egitto; Davide, perseguitato da Saul, fu poi unto re; Daniele, gettato nella fossa dei leoni, ne uscì con un onore ancora maggiore di prima.
In questo piano analizzeremo la vita di Anna, madre di Samuele, in 1 Samuele 1–2. Una donna sterile, derisa dalla rivale Peninna, l’altra moglie di Elkana. Ogni anno, andando a Silo per adorare, Anna si trovava davanti a una doppia realtà: il desiderio di onorare Dio nella Sua casa e il dolore che le stringeva il cuore. Quel viaggio, pensato come una benedizione, spesso si trasformava per lei in un incubo. E proprio in quello spazio di tensione, la grazia di Dio operò in profondità.
La sofferenza ingiusta, infatti, non è priva di senso: può diventare la culla di un’opera di Dio più grande di quanto immaginiamo. Anna non sapeva che da una sua preghiera, fatta con fede in un momento di dolore, sarebbe nato Samuele, il profeta che avrebbe unto re Davide e dalla cui discendenza sarebbe nato Gesù. Così anche noi, spesso, non vediamo subito il frutto di ciò che stiamo attraversando, ma dobbiamo essere consapevoli che, se Dio lo permette, in un modo o nell'altro lo userà per la Sua gloria.
Oggi, invece di chiederci “perché?” in tante situazioni, chiediamoci: “Signore, cosa vuoi fare in me attraverso questa circostanza?”
La grazia di Dio non sempre cambia subito le situazioni, ma trasforma chi sceglie di fidarsi di Lui.
Domanda: nella sofferenza che sto affrontando, reagisco con amarezza o permetto a Dio di raffinarmi con la sua grazia?
Riguardo questo Piano

“L’Inside Out della fede” è un viaggio di 5 giorni ispirato alla storia di Anna, madre di Samuele, che ci guida a comprendere come le emozioni — sofferenza, rabbia, paura, tristezza e gioia — possano diventare strumenti nelle mani di Dio. Attraverso esempi biblici e riflessioni pratiche, scoprirai come trasformare il dolore in grazia, la rabbia in carburante spirituale, la paura in coraggio, la tristezza in vita e la fede in gioia e benedizione che attraversa le generazioni. Un invito a vivere ogni emozione alla luce della Parola, lasciando che Dio plasmi il cuore per la Sua gloria.
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Vorremmo ringraziare Francesco Ruggiero per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: www.instagram.com/_francescoruggiero__?igsh=MXM1aXlrMDg1ZjNjOA==&utm_source=qr
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