La Follia Di Amare Gli InamabiliCampione

La scandalosa bellezza della misericordia

Perdonare un nemico non è dimenticare. Non è fingere che non sia successo nulla. È scegliere di non restare incatenati a ciò che ci ha fatto. È dire: “Tu non avrai più potere su di me, neanche attraverso il mio odio”. Gesù non ci chiede solo di tollerare i nemici. Ci chiede di amarli. E Giona, come noi, trova questo assurdo. Perché chi ci ha ferito non lo merita. Ma il perdono non è per loro. È per noi. È ciò che ci libera.

Giobbe non riceve la benedizione quando ha ragione. La riceve quando prega per chi lo aveva accusato. È lì che Dio lo ristabilisce. È lì che il cielo si apre.

E Paolo, nella lettera ai Romani, ci dà un’arma: il bene. Non è debolezza. È ribellione contro l’odio. È la strategia di chi non vuole restare vittima per sempre. È la forza degli umili.

Chi ci ha fatto del male non ha bisogno del nostro consenso. Ma noi abbiamo bisogno di pace. E la pace, a volte, nasce da una decisione: smettere di aspettare vendetta… e scegliere la via più difficile, ma l’unica che guarisce, il perdono.

Domanda di riflessione
Chi sei chiamato oggi ad amare, anche se non lo merita?
C’è qualcuno che puoi iniziare a perdonare, almeno con una preghiera?

Preghiera del giorno
Dio che ami i malvagi e gli ingrati, io Ti confesso che non ci riesco.
A volte, a malapena riesco ad amare me stesso.
Ma Tu mi chiami a qualcosa di più.
Rendimi capace di benedire chi mi ha ferito, anche solo con un pensiero.
Insegnami a spezzare la catena della vendetta.
E se il mio cuore è duro, comincia Tu a perdonare in me.
Amen. Così sia per davvero.

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