La Follia Di Amare Gli InamabiliCampione

La pianta della resa
Giona si siede fuori dalla città. Guarda Ninive da lontano, sperando ancora che Dio cambi idea e la distrugga. Invece, Dio gli manda una pianta per dargli ombra dal caldo cocente che si abbatteva sulla sua testa. E Giona si rallegra per questa piccola consolazione. Ma il giorno dopo, la pianta si secca. E quando quella pianta muore, Giona si dispera più per quella che per tutta una città. Allora Dio lo interpella con una domanda che ci smaschera: “Ti dispiace per una pianta... e io non dovrei avere pietà di una città?” Il cuore del messaggio è tutto lì. Dio mette a confronto il nostro affetto per le piccole cose che ci toccano personalmente con la Sua compassione per un’intera città. Giona è il credente ferito che fatica a concepire una Grazia più grande del proprio dolore.
La verità? A volte amiamo di più le nostre idee che le persone. Difendiamo il nostro orgoglio a scapito della Grazia. Ci scandalizza che Dio sia meglio di noi. C'è qualcosa di profondamente umano nella reazione di Giona. La sua non è solo rabbia verso Ninive. È delusione verso Dio. E quando dice: “Meglio morire che vivere”, lo dice perché vivere con un Dio così misericordioso significa accettare che anche i nostri nemici possano essere amati come noi. Giona è fratello gemello del figlio maggiore della parabola del figliol prodigo. Entrambi rimangono fuori dalla festa. Entrambi servono Dio con dedizione, ma faticano a sopportare la Grazia per gli altri. Entrambi sono fedeli… ma non liberi. Perché il loro cuore è stretto nel risentimento.
Forse anche noi, come Giona, abbiamo servito Dio con sincerità. Ma quando vediamo la Sua bontà verso chi riteniamo indegno, qualcosa dentro si spezza. Non ci sentiamo visti. O peggio, ci sentiamo traditi.
La Bibbia non chiude il libro di Giona con una risposta. Ma con una domanda che oggi Dio oggi rivolge ad ognuno di noi: “e Io non dovrei avrei pietà di loro?” Giona ci lascia davanti ad uno specchio. Ci mostra la follia del nostro piccolo cuore che pretende di dettare legge a Dio. Che desidera Grazia per sé, e giudizio per gli altri. Ma Dio non accetta compromessi: o ama tutti… o non è amore.
La vera conversione, non è tanto per il popolo di Ninive, ma alla fine, è del profeta.
È tua. È mia.
E consiste in questo: imparare ad amare chi Dio ama.
Tutti. Senza sconti. Senza preferenze. Senza eccezioni.
Questo è il Vangelo. Ed è scandaloso. E se l’amore di Dio non ti ha mai scandalizzato almeno una volta nella vita, forse non lo hai ancora conosciuto per davvero.
Domanda di riflessione
Cosa provi quando la Grazia di Dio raggiunge qualcuno che, secondo te, non la merita?
La tua fedeltà ti ha mai fatto sentire superiore o in credito rispetto a chi è stato perdonato?
Preghiera del giorno
Padre, a volte sono il figlio maggiore della storia del figlio prodigo, a volte sono Giona.
Sono fedele, ma scontroso. Ti servo, ma non sempre ti capisco.
Fammi entrare alla Tua festa. Liberami dal bisogno di giustizia che esclude, e insegnami quella gioia che si apre alla vita ritrovata degli altri.
Se vuoi ascoltare il libro di Giona letto da Sefora Motta e vedere il video-commentario, continua il piano: troverai i due link alla fine dell’ultimo giorno.
Riguardo questo Piano

Ti sei mai arrabbiato con Dio perché ha avuto troppa misericordia per i tuoi nemici? Ti sei mai adirato con Lui perché non ha fatto giustizia, quella che invece meriterebbero? Perché, in fondo loro hanno sbagliato e non è giusto che la passino liscia! Questo non è un piano comodo, è un viaggio con Giona, il profeta che non sopportava l’amore di Dio. Un cammino scomodo per chi è stato ferito, per chi lotta con il perdono, per chi non riesce a dimenticare… ma non vuole più restare prigioniero e tornare ad essere libero!
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Vorremmo ringraziare Sefora Motta per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: www.hpscharity.com