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Vangelo secondo Luca 16

16
Parabola del fattore infedele
(1 Ti 6:17-19; Lu 12:33) Mt 25:14-30; 6:19, 20, 24
1Gesú diceva ancora ai suoi discepoli: «Un uomo ricco aveva un fattore, il quale fu accusato davanti a lui di sperperare i suoi beni. 2Egli lo chiamò e gli disse: “Che cos'è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoi piú essere mio fattore”. 3Il fattore disse fra sé: “Che farò, ora che il padrone mi toglie l'amministrazione? Di zappare non sono capace; di mendicare mi vergogno. 4So quello che farò, perché qualcuno mi riceva in casa sua quando dovrò lasciare l'amministrazione”. 5Fece venire uno per uno i debitori del suo padrone, e disse al primo: 6“Quanto devi al mio padrone?” Quello rispose: “Cento *bati d'olio”. Egli disse: “Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: cinquanta”. 7Poi disse a un altro: “E tu, quanto devi?” Quello rispose: “Cento *cori di grano”. Egli disse: “Prendi la tua scritta, e scrivi: ottanta”. 8E il padrone lodò il fattore disonesto perché aveva agito con avvedutezza; poiché i figli di questo mondo, nelle relazioni con quelli della loro generazione, sono piú avveduti dei figli della luce.
9E io vi dico: fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; perché quando esse verranno a mancare, quelli vi ricevano nelle dimore eterne. 10Chi è fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è ingiusto anche nelle grandi. 11Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere? 12E, se non siete stati fedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri? 13Nessun domestico può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona».
Gesú condanna l'avarizia
Mt 23: 23-28; 5:17-20
14 I *farisei, che amavano il denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui. 15Ed egli disse loro: «Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini, è abominevole davanti a Dio.
16 La legge e i *profeti hanno durato fino a *Giovanni; da quel tempo è annunziata la buona notizia del regno di Dio, e ciascuno vi entra a forza. 17È piú facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice#Apice, piccolo segno grafico. della legge.
Il ripudio
Mt 5:31-32; 19:1-9; Mr 10:2-12; cfr. Ro 7:1-3; 1 Co 7:10-16
18 «Chiunque manda via la moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio.
Il ricco e Lazzaro
v. 9-12; Sl 49; 73; Pr 19:6, 7 (Lu 12:15-21; 6:20, 21, 24, 25)
19 «C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; 20e c'era un mendicante, chiamato *Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, 21e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri. 22Avvenne che il povero morí e fu portato dagli angeli nel seno di *Abraamo#Seno d'Abraamo, luogo di soggiorno provvisorio per i credenti defunti, prima della venuta di Cristo.; morí anche il ricco, e fu sepolto. 23E nell'Ades#Vd. nota Mt 11:23., essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno; 24ed esclamò: “Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma”. 25Ma Abraamo disse: “Figlio, ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 26Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi”. 27Ed egli disse: “Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento”. 29Abraamo disse: “Hanno *Mosè e i profeti; ascoltino quelli”. 30Ed egli: “No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno”. 31Abraamo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita”».

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