Mi Fido Di TeCampione

Per entrare nel contesto di questa storia, Abramo si trova nel momento successivo alla grande promessa che Dio gli aveva fatto: nei primi tre versetti del capitolo 12, Dio gli ordina di lasciare il suo paese, la sua famiglia e tutto ciò che gli era familiare per andare verso la terra che Egli gli avrebbe indicato. Dio aveva promesso di benedire la vita di Abramo, di fare di lui una grande nazione, di rendere grande il suo nome e di farlo diventare una fonte di benedizione per molti. Se poi guardiamo a Gesù, non possiamo fare altro che riconoscere che Abramo è stato uno degli strumenti nelle mani di Dio affinché la salvezza potesse arrivare fino a noi. La Bibbia ci ricorda che fu per fede che Abramo ascoltò e obbedì alla voce di Dio. E sappiamo che la fede obbedisce. Tuttavia, obbedire a Dio non significa essere esonerati da difficoltà o persecuzioni; significa invece essere consapevoli che Dio è con noi passo dopo passo e che, se ci ha promesso qualcosa, Egli la porterà a compimento. Non sappiamo quando, e a volte nemmeno come, ma possiamo essere certi che lo farà. Amen! Ma cosa succede dal versetto 10? Nella mente di Abramo nasce il dubbio e con esso la paura. E cosa fa? Agisce di propria iniziativa, senza chiedere consiglio a Dio, e decide di mentire. Si lascia guidare dalla paura, mettendo da parte la fede. Quella parola profetica ricevuta da Dio viene quasi dimenticata, perché in quel momento lui sente il bisogno di risolvere tutto con le proprie forze. E, nel tentativo di salvare la sua vita, non considera ciò che sarebbe potuto accadere a sua moglie. Questo è ciò che accade quando mettiamo il nostro egoismo e il nostro tornaconto davanti a ciò che Dio ci chiama a fare: rischiamo di compromettere le promesse che Dio ha per noi.

Oggi decidiamo da cosa vogliamo farci guidare.
Oggi scegliamo di camminare per fede.