L’Autorità del CredenteCampione

Giorno 1 — Da dove nasce l’autorità che ogni credente ha in Cristo?
Ogni credente, dal momento in cui riconosce Gesù come proprio Signore e Salvatore, riceve, con Lui, l’autorità spirituale di rappresentare Cristo sulla terra.
Quando parliamo di autorità del credente, intendiamo il diritto spirituale che appartiene a chi è in Cristo di rappresentare il Suo regno sulla terra, e di far valere ciò che Gesù ha già compiuto per noi. Autorità significa legittimazione di parlare e agire nel Nome di Gesù, in linea con la Sua Parola, contro tutto ciò che ruba, distrugge e distorce la volontà di Dio per la nostra vita.
Questa autorità non viene da noi: nasce dall’opera di Cristo e ci viene delegata. È come ricevere una procura: non siamo la fonte del potere, ma siamo autorizzati a esercitarlo secondo le condizioni stabilite da Dio nella Scrittura.
È importante comprendere che quando parliamo di autorità in Cristo, non stiamo facendo riferimento alla potenza soprannaturale in sé, ma a qualcosa di diverso: stiamo parlando del diritto legale di rappresentare Cristo sulla terra.
Nel testo originale greco del Nuovo Testamento, infatti, emergono due termini distinti: exousía (autorità) e dýnamis (potenza).
L’autorità (exousía) rappresenta la posizione legittima e riconosciuta che Cristo conferisce ai Suoi figli: è il diritto legale e spirituale di agire nel Suo Nome, di dichiarare la Sua Parola e di esercitare il Suo governo sulla terra.
La potenza (dýnamis), invece, è la forza operativa dello Spirito Santo, la capacità soprannaturale che dà efficacia a quell' autorità. È la manifestazione tangibile della potenza di Dio che produce risultati visibili nel mondo naturale.
Gesù espresse chiaramente questa distinzione quando disse: «Ecco, Io vi ho dato il potere (exousía) di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza (dýnamis) del nemico; nulla potrà farvi del male» (Luca 10:19, NR06).
In questo versetto, Gesù non sta ripetendo due volte lo stesso concetto, ma sta affermando che l’autorità legale che Egli ci ha dato (exousía) è superiore alla potenza operativa del nemico (dýnamis).
In altre parole: Cristo ci dà il diritto; lo Spirito Santo ci dà la potenza soprannaturale.
L’autorità è la posizione che ereditiamo in Cristo; la potenza è la capacità che riceviamo dallo Spirito Santo per esercitare quella posizione. Senza autorità, la potenza non ha direzione; senza potenza, l’autorità non ha impatto.
Quando comprendiamo questa distinzione, iniziamo a camminare con equilibrio spirituale: sappiamo chi siamo — ovvero che abbiamo ricevuto autorità delegata da Cristo — e con quale forza agiamo — la potenza soprannaturale dello Spirito di Dio. È su questo fondamento che si edifica la vita del credente maturo.
Cogliere questa differenza permette di comprendere pienamente il cuore del Vangelo: Gesù, infatti, non è venuto solo per perdonare i peccati, ma per ridare all’uomo ciò che era stato ceduto all’origine: la capacità di regnare sulla terra in comunione con Dio. Il peccato, attraverso l’inganno di Satana, aveva rubato all’uomo la sua posizione di dominio spirituale, ma Cristo l’ha riconquistata.
Per questo, quando dice: «Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Giovanni 10:10, NR06), non sta parlando solo di salvezza eterna, ma di restaurazione dell’autorità e della pienezza di vita che l’uomo aveva all’inizio.
Cristo, infatti, è venuto a restituirci l’autorità che Adamo aveva ceduto al nemico, cadendo nella trappola del suo inganno. La vita abbondante di cui si parla in Giovanni 10:10, pertanto, non è un sogno idealista, ma una posizione di governo spirituale in cui il credente vive sotto la Signoria di Cristo e sopra le circostanze che il diavolo tenta di usare per rubare, uccidere e distruggere.
Tuttavia, Satana cercherà sempre di sabotare quel tipo di vita che Cristo è venuto a restituirci. Pietro ci avverte: «Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente, cercando chi possa divorare» (1 Pietro 5:8, NR06).
Osserviamo due elementi fondamentali:
- Il nemico cerca chi possa divorare: non può divorare chiunque.
- Il credente è chiamato a sobrietà e vigilanza: questo è linguaggio di responsabilità.
Come sceglie chi attaccare? Nel mondo spirituale contano parole e azioni. Il nemico non legge i nostri pensieri, non ha potere di farlo; ma osserva attentamente che cosa diciamo e che cosa facciamo.
Il pensiero, dunque, se negativo, diventa una “porta di accesso” a Satana solo quando lo accettiamo con la bocca, quindi solo quando lo dichiariamo come vero.
Tuttavia, c’è una buona notizia: Dio sa che nella nostra mente si combattono vere e proprie battaglie, e non ci chiede di negare la realtà. Ci offre, invece, un luogo sicuro dove possiamo esprimere tutto ciò che ci pesa — pensieri difficili, dubbi o paure — senza che diventino armi contro di noi. Quel luogo è la camera segreta della preghiera, dove possiamo incontrarci con la presenza viva di Dio. Gesù lo spiegò con parole semplici e profonde: «Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa» (Matteo 6:6, NR06).
Nel linguaggio dello Spirito, “chiudere la porta” significa separarsi dal rumore del mondo e entrare nel dialogo intimo con il Padre. In quel luogo, le parole non diventano dichiarazioni che aprono porte al nemico, ma atti di resa e fiducia verso Dio.
Alla Sua presenza possiamo dire tutto: possiamo ammettere di avere paura, confessare la rabbia, riconoscere la nostra stanchezza. Perché lì non stiamo dando voce all’incredulità, ma stiamo consegnando a Dio ciò che non vogliamo più trattenere e sopportare da soli.
Satana non ha accesso a quel luogo. Non può entrare dove dimora la gloria di Dio. Ecco perché il “luogo segreto” è tanto potente: è la dimensione dove la comunione sostituisce la confusione.
Quando entri nella tua cameretta e dimori nella presenza di Dio, non stai semplicemente pregando: stai spogliando il nemico del diritto di toccare i tuoi pensieri.
Riguardo questo Piano

Questo piano ti guiderà a riscoprire l’autorità spirituale che ogni credente ha ricevuto in Cristo. Dalla Creazione alla Croce, scoprirai come Dio l’ha affidata originariamente all’uomo, come il peccato l’ha compromessa e come Gesù l’ha pienamente restaurata. Il suo scopo è dare consapevolezza di cosa ogni credente è chiamato a fare: vivere come ambasciatore del Regno di Dio sulla terra.
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Vorremmo ringraziare Davide Galassi per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: www.instagram.com/mcl_church?igsh=MTJyNDh0NXQzdHc1bg==









