RiconciliatiCampione

GIORNO 2 – Non aspettare

Esaù desiderava uccidere suo fratello, cercando consolazione nella vendetta.
Rebecca, madre di entrambi, manda via Giacobbe, sperando che questa lontananza faccia dimenticare a Esaù l’offesa e il dolore subìto.

La verità è che il tempo non ripara nulla.
Il tempo non dimentica nulla.
Il tempo non guarisce nulla.
L’unica cosa che fa il tempo è placare qualcosa di forte, ma senza cancellarlo.

L’ira e il desiderio di Esaù erano travolgenti, e l’unica cosa che fece il tempo fu quella di far dormire quei sentimenti.
Ma, seppur addormentati, erano sempre presenti e vivi.

A distanza di 20 anni, Esaù e Giacobbe si incontreranno, ma, almeno inizialmente, la situazione sarà la stessa.

Il tempo non aveva cambiato nulla.

Esaù era ancora offeso e ferito da ciò che Giacobbe gli aveva fatto; il suo cuore cercava ancora vendetta nei suoi confronti.

Giacobbe aveva paura di suo fratello: della sua reazione, di ciò che avrebbe potuto fare o dire nei suoi confronti.

Mentre camminavano l’uno verso l’altro, Esaù andava incontro con forza e istinto, proprio come spesso facciamo noi.

Quante volte siamo andati incontro a chi ci aveva fatto del male con le nostre ragioni, gridandole con forza, portando avanti a noi tutte le parole e i gesti che ci avevano offeso e ferito?

Quante volte, come Giacobbe, abbiamo evitato lo scontro, siamo fuggiti, abbiamo ignorato, ci siamo nascosti. Siamo scappati nel luogo della solitudine, rifugiati nelle caverne della paura, alimentando indirettamente un conflitto che sarebbe potuto terminare molto prima.

Se puoi, oggi fai un passo verso quella persona.
Valle incontro, abbandona le tue armi ed esci fuori dal tuo nascondiglio.
Non sarà il tempo ad aggiustare i sentimenti o le relazioni,
ma il tuo atteggiamento e le tue azioni.