X2 - Devi Perdere Tutto Se Vuoi Correre VeloceCampione

Occhio che scotta.

Una delle mie storie preferite di tutta la Bibbia: dopo già diversi anni che serviva Dio come profeta, a un certo punto, Isaia vede una scena indescrivibile.

Un’apparizione di Dio sul trono, in potenza, una scena gloriosa. E davanti a questo momento irripetibile, Isaia sente solo una parola: “Santo, Santo, SANTO.”

È in questa scena così gloriosa e bella che però Isaia ha una consapevolezza: era un peccatore.

Era un uomo, come si sarebbe definito anche da solo, dalle labbra impure. Non so cosa intendesse esattamente. Magari mentiva, diceva parolacce, ingannava, manipolava o peggio ancora.

E in questo contesto, tanto forte, Dio manda un angelo con dei carboni ardenti per purificare le sue labbra. Immagine strana.
Ma la cosa più strana di questa faccenda è un dettaglio semplice: percepire il calore di qualcosa è esclusivamente collegato al senso del tatto. Infatti dire che un angelo purificò la bocca di Isaia con dei carboni ardenti, sta implicitamente sottolineando che Isaia è stato scottato.

In un momento di totale vulnerabilità, Isaia si trova consapevole del proprio peccato, davanti alla straordinaria santità di Dio, e in tutto questo con le labbra ustionate.
Ditemi se non è sempre più strana la faccenda.

Ma amo questa storia perché mi mostra che quando Dio ci chiama, non esistono maschere in grado di nascondere la nostra natura. Dio conosce il nostro peccato e non possiamo farci nulla.
Ma nonostante questo, Dio sceglie comunque di chiamarci e darci la possibilità di ricominciare.

Dio ha chiamato Isaia, quando già serviva come profeta, per fare qualcosa in più. Ma per farlo non l’ha lasciato così com’era. Ha dovuto “scottarlo”, ha voluto sfidarlo, ha voluto trasformarlo, solo per dimostrare che quando la nostra vita incontra la presenza di Dio è impossibile restare uguali.

Forse, come Isaia, hai sbagliato tante volte, hai peccato e pensi sia finita. Ma Dio ama dimostrarci che c’è sempre spazio per ricominciare. Che per rispondere alla chiamata di Dio e accelerare bisogna prima mettersi in discussione e farsi trasformare.