Chi è veramente buono?

Un giorno, mentre Gesù camminava sulla terra, incontrò un giovane ricco che gli si avvicinò. Lo interrogò dicendo:«Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse:«Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio». Luca 18:18-19 NR06

Che risposta straordinaria, colma di sapienza e umiltà!

Gesù era — ed è — la manifestazione vivente della bontà di Dio sulla terra. Attraverso i suoi insegnamenti, i miracoli, le guarigioni, la misericordia e la compassione, ha mostrato concretamente il cuore di Dio all’umanità. Eppure, in quel momento, non cercò di mettere in risalto sé stesso. Non disse: “Sì, io sono buono”, anche se lo era. Disse invece che uno solo è buono: Dio.

Questa risposta rivela molto del carattere di Gesù. Non cercava riconoscimenti. Non era venuto per ricevere gloria dagli uomini, ma per riflettere la gloria del Padre. Voleva che il cuore delle persone si orientasse verso Dio, non verso la sua persona umana.

Mi viene in mente un antico proverbio: “Fai del bene e dimenticalo; fai del male e ricordalo.”

Questo non significa che dobbiamo vivere nel senso di colpa, ma piuttosto che il bene va fatto con umiltà, senza vantarsi, mentre il male commesso ci deve servire come lezione, per non ripeterlo.

Gesù ci ha insegnato questa stessa attitudine. In un’altra occasione disse: «Così, anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è comandato, dite: “Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo in obbligo di fare». Luca 17:10 NR06

Non perché valiamo poco, ma per ricordarci che ogni atto buono che compiamo è semplicemente ciò che è giusto fare. È frutto della bontà che Dio ha sparso nei nostri cuori, e non qualcosa da usare per cercare gloria personale.

La vera bontà, dunque, non cerca l’applauso. È silenziosa, umile, nascosta. E soprattutto, ha origine in Dio.

Che la nostra attitudine sia sempre questa: fare il bene con sincerità, perdonare con cuore libero, servire senza aspettarci ricompensa. Non per apparire buoni, ma per riflettere il cuore del nostro Padre celeste.