Vincere Lo Spirito Di IntimidazioneCampione

Il timore di Dio che libera dalla paura

Versetto chiave: “La paura dell’uomo costituisce un laccio, ma chi confida nell’Eterno è al sicuro.” Proverbi 29:25 (NR06)

Nella vita cristiana ci sono due tipi di timore che possono guidare le nostre scelte: il timore di Dio e il timore dell’uomo. Uno ci protegge, ci guida e ci mantiene saldi nella fede; l’altro ci intrappola, ci limita e ci fa deviare dal proposito divino. Il timore di Dio è il santo rispetto per la Sua autorità e santità; il timore dell’uomo è la preoccupazione di ciò che le persone pensano o possono fare a noi.

Il timore dell’uomo è descritto come un “laccio” in Proverbi 29:25. Un laccio è una trappola: non ci uccide subito, ma ci immobilizza e ci rende vulnerabili. Chi vive nel timore dell’uomo cerca costantemente approvazione, evita conflitti spirituali, e preferisce il compromesso alla fedeltà. Questo è terreno fertile per lo spirito di intimidazione.

Un esempio chiaro è Israele davanti al Mar Rosso (Esodo 14:10-12). Di fronte all’esercito egiziano, il popolo scelse di guardare alla minaccia piuttosto che alla promessa di Dio. La loro paura li spinse a desiderare di tornare in schiavitù, pur di evitare il rischio della fede. Ma Mosè rispose con parole di coraggio: “Non temete, state fermi e vedrete la liberazione dell’Eterno.” Esodo 14:13-14 (NR06)

Un altro esempio potente è Eliseo (2 Re 6:15-17). Quando il suo servo vide l’esercito siriano che circondava la città, fu preso dal panico. Eliseo, invece, aveva occhi spirituali per vedere l’esercito celeste che Dio aveva mandato in loro difesa. La differenza tra i due non era la situazione, ma la prospettiva: uno guardava con gli occhi della carne, l’altro con gli occhi della fede.

Il timore di Dio sostituisce la paura dell’uomo. Chi teme Dio Lo mette al primo posto, anche a costo di perdere consenso o sicurezza umana. Questo timore santo ci spinge a ubbidire a Dio senza condizioni, sapendo che Egli è il nostro rifugio e che la Sua approvazione vale più di qualsiasi riconoscimento terreno.

Chiediamo allo Spirito Santo di rivelarci in quali aree stiamo dando più peso all’opinione delle persone che alla volontà di Dio. Può essere nel nostro lavoro, nelle relazioni o persino nel servizio cristiano. Decidiamo questa settimana di fare almeno un passo concreto che dimostri la nostra fiducia nell’Eterno, anche se questo significa andare controcorrente o rischiare incomprensioni. Impariamo a pregare come gli apostoli: “Concedi ai tuoi servi di annunciare la tua parola con tutta franchezza” Atti 4:29 (NR06).

Quale azione possiamo intraprendere oggi, come comunità e come singoli, per dimostrare che il nostro timore è rivolto a Dio e non agli uomini?