MEDITAZIONI SUL VANGELO DI LUCA PER LA FAMIGLIACampione

MEDITAZIONE 18 "Un Messia annunciato, respinto ed esaltato": Con venti secoli di storia cristiana alle spalle, siamo in una posizione privilegiata rispetto a quella dei primi discepoli. Sappiamo che Gesù è risorto dai morti, e le formulazioni teologiche dei primi Concili ecumenici ci offrono una chiara visione di chi e di cosa Gesù era ed è. Se vogliamo comprendere sentimenti, dubbi e aspettative che provarono Pietro e gli altri, dobbiamo cercare di metterci al loro posto. Giacomo e Giovanni venivano da famiglie di pescatori che impiegavano altri lavoratori. Anche di Simone e Andrea sappiamo che erano pescatori. Inoltre sappiamo che Simone era sposato, Levi era un pubblicano eccetera. Poi, all’improvviso, i pescatori sentono il richiamo di un predicatore di strada (Gesù era un rabbino «certificato»?) che li invita ad abbandonare tutto e seguirlo (18, 28). Come mai? Dobbiamo mettere in conto un fattore di fede, ma non dobbiamo escludere una certa aspettativa di ottenere un ruolo personale nel regno che Gesù andava proclamando. Le parole di Pietro, le domande poste da Giovanni e Giacomo sulla possibilità di sedere nella gloria di Gesù (Mc 10, 35-45), e la reazione degli altri, sono indici delle incomprensioni che li avevano spinti a seguire Gesù. Pietro, probabilmente, non intuì quanto avesse ragione affermando che Gesù era «Il Cristo di Dio» (9, 20) né quanto, nella mente di Gesù, fosse lontano dal contenuto di quella dichiarazione. Da qui derivano il suo sconcerto di fronte al rimprovero e all’ordine di non dirlo a nessuno. E deve essersi sentito ancor più turbato nell’udire Gesù spiegare il cammino che avrebbe seguito: non la gloria alla quale aspiravano Giacomo e Giovanni, bensì un percorso che avrebbe portato al tradimento, all’abbandono, alla sofferenza e alla morte. Tutti loro, probabilmente, pensavano che Gesù fosse impazzito, e che le condizioni che dovevano accettare per diventare suoi discepoli non fossero alla portata di persone umili e peccatrici come loro. O almeno, questo è quello che ha pensato Pietro di se stesso (5, 8). Otto giorni dopo questo episodio, sul monte della Trasfigurazione Gesù chiama a sé i tre discepoli a lui più vicini (quelli che saranno presenti in casa di Giairo, che lo accompagneranno e cadranno addormentati mentre prega prima di essere arrestato). Forse vedere un accenno della sua gloria, anche se si tratta di una visione oscura, rafforzerà la loro fiducia e permetterà loro di trasmettere questa fiducia agli altri. Ma è servito? Sebbene siano riusciti a vedere Mosè ed Elia con Gesù e a sentire una voce dal cielo «Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo!» (9, 35), le loro menti sono rimaste nel buio e hanno frainteso Gesù, il suo cammino e i suoi progetti, fino al momento della Resurrezione.