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Oltre Le Distrazioni: Il Potere Delle AbitudiniCampione

Oltre Le Distrazioni: Il Potere Delle Abitudini

GIORNO 4 DI 4

Cosa vuoi essere o fare da grande? (O se sei già "grande", fai quello che avresti voluto fare da bambino?)

È una domanda che ci fanno da quando siamo bambini. E forse ora hai una risposta, o forse no. Ma lasciami fare una domanda diversa, più importante: Cosa stai facendo oggi per raggiungere questo obiettivo?

Perché è qui che la teoria si scontra con la realtà. Possiamo avere sogni bellissimi, obiettivi nobili, visioni grandiose per il nostro futuro. Ma se le nostre azioni quotidiane non ci portano in quella direzione, stiamo solo sognando a occhi aperti.

La Bibbia ci dice che la vita cristiana è una corsa verso un obiettivo. Paolo scrive: "Corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù" (Filippesi 3:14). Non è una passeggiata senza meta. È una corsa intenzionale, con una destinazione chiara. E come in ogni corsa, quello che conta non è solo dove vuoi arrivare, ma i passi che fai ogni giorno.

Ma c'è un problema. Un problema che Paolo stesso ha descritto con parole brutalmente oneste.

La nostra tendenza: fare ciò che non vogliamo

"Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio. Ora, se io faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è il peccato che abita in me" (Romani 7:19-20).

Ti sei mai sentito così? Vuoi essere paziente, ma esplodi. Vuoi essere disciplinato, ma procrastini. Vuoi passare tempo con Dio, ma finisci su TikTok per un'ora. Vuoi vivere per Cristo, ma ti ritrovi a vivere per te stesso.

La tua intenzione dice una cosa, ma le tue abitudini ne gridano un'altra.

E il problema è che non possiamo semplicemente "sforzarci di più". Paolo continua: "Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?" (Romani 7:24). È un grido disperato. Perché ha capito qualcosa di fondamentale: non possiamo diventare noi stessi guardando a noi stessi.

Pensa a quanto tempo passiamo davanti allo specchio dei social media. Confrontandoci. Costruendo un'immagine. Cercando di diventare qualcuno. Ma tutto quello che otteniamo è una versione filtrata, ansiosa, mai abbastanza buona di chi siamo.

La verità è questa: più guardi a te stesso, meno diventi te stesso. Perché sei stato creato per guardare altrove.

La soluzione: parole che ci trasformano

"Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore" (Romani 7:25). La liberazione non viene da dentro. Viene da fuori. Viene da Dio. E Dio ci trasforma attraverso la Sua Parola.

"Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore" (Ebrei 4:12).

Nota bene: la Parola di Dio non è solo vera. È vivente. Non è un manuale di istruzioni polveroso. È una spada affilata che entra nelle parti più profonde di chi sei e ti trasforma dall'interno.

Quando leggi la Bibbia, non stai solo acquisendo informazioni su Dio. Stai incontrando Dio. E in quell'incontro, Lui ti mostra chi sei davvero e chi puoi diventare in Lui. Ti mostra il peccato che non vedevi e la grazia che non immaginavi. Ti confronta e ti consola. Ti sfida e ti sostiene.

La Parola di Dio fa quello che noi non possiamo fare: ci cambia.

Ora, ecco la domanda cruciale: qual è la prima cosa che leggi quando ti svegli?

Per la maggior parte di noi, la risposta è semplice: il telefono. Notifiche. Messaggi. Social media. Notizie. Prima ancora di essere pienamente svegli, stiamo già assorbendo centinaia di parole, immagini, opinioni.

E queste parole ci plasmano. Definiscono il tono della giornata. Orientano i nostri pensieri. Accendono ansie o desideri. Il primo input diventa la lente attraverso cui vediamo tutto il resto.

Allora, cosa succederebbe se cambiassimo quell'input? Cosa succederebbe se, prima di aprire qualsiasi app, aprissimo la Parola di Dio?

Questa è l'abitudine che voglio proporti per questa settimana: leggere la Bibbia prima di prendere il telefono.

Non sto parlando di un'ora di studio biblico intenso alle 5 del mattino (anche se sarebbe bellissimo). Sto parlando anche solo di cinque minuti. Un salmo. Un capitolo del Vangelo. Qualche versetto dei Proverbi. L'importante non è la quantità, ma la priorità e la qualità.

Stai dicendo con la tua vita: "Dio, voglio che le Tue parole plasmino la mia giornata prima delle parole di chiunque altro. Voglio che la Tua verità definisca la mia realtà prima che lo faccia il mondo".

È un atto radicale di resistenza in una cultura che ci bombarda di contenuti dal momento in cui apriamo gli occhi. È dire: "Non tutte le parole hanno lo stesso peso. Alcune parole sono eterne. E quelle vengono prima".

Perché questo cambia tutto

Quando inizi la giornata con la Parola di Dio, qualcosa cambia. Non sempre in modo drammatico. Non sempre con fuochi d'artificio emotivi. Ma cambia.

Cambia perché stai allenando il tuo cuore a cercare Dio prima di cercare tutto il resto. Stai creando un ritmo spirituale. Stai dicendo al tuo cervello: "Questo è importante. Questo viene per primo".

E nel tempo, quelle parole eterne iniziano a rimodellare i tuoi pensieri. Iniziano a filtrare le ansie. Iniziano a smascherare le bugie che ti racconti. Iniziano a darti la forza per i passi quotidiani della corsa.

Ricordi la domanda iniziale? "Cosa stai facendo per raggiungere il tuo obiettivo?" Se il tuo obiettivo è diventare più simile a Cristo, se il tuo obiettivo è vivere la vita per cui sei stato creato, allora questa abitudine è un passo quotidiano fondamentale.

Perché la vita cristiana non si costruisce con grandi gesti occasionali. Si costruisce con piccole scelte quotidiane. Con passi fedeli. Con l'abitudine di tornare, ogni mattina, alle parole che danno vita, con Dio al nostro fianco.

Paolo conclude il suo grido disperato con gratitudine: "Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo". La liberazione è possibile. La trasformazione è reale. Ma passa attraverso l'incontro quotidiano con Colui che ci ha creati, ci ha salvati e ci sta plasmando a Sua immagine.

E quell'incontro inizia con la Sua Parola. Prima di tutte le altre.

Una battaglia per la tua attenzione

Dobbiamo essere onesti: questa abitudine sarà difficile. Il telefono è progettato per catturare la tua attenzione. Le app sono create da team di psicologi e ingegneri il cui unico obiettivo è farti restare incollato allo schermo. Hanno studiato ogni dettaglio per renderlo irresistibile.

Ma la Parola di Dio non ha bisogno di trucchi psicologici. Ha qualcosa di molto più potente: la verità che trasforma. E tu devi scegliere, ogni mattina, a cosa darai la tua attenzione per prima.

Alcuni consigli pratici: metti la Bibbia (o il telefono con l'app biblica già aperta) sul comodino. Blocca le notifiche per quel momento della giornata. Metti il telefono in un'altra stanza la sera. Crea una barriera fisica che ti costringa a scegliere intenzionalmente. Perché se lasci che sia l'abitudine automatica a decidere, il telefono vincerà sempre.

Ma se scegli intenzionalmente, se dici: "Oggi, prima di tutto il resto, voglio sentire la voce di Dio", scoprirai che quelle parole eterne hanno un potere che nessun post, nessun messaggio, nessuna notifica potrà mai avere.

Questa settimana, fai questa scelta. Bibbia prima del telefono. Parole eterne prima di tutte le altre. E guarda cosa Dio farà nel tuo cuore, un giorno alla volta, un versetto alla volta, un passo alla volta verso l'obiettivo per cui sei stato creato.

Domande per riflettere:

  • Qual è davvero il primo input della mia giornata? Cosa sto permettendo che plasmi i miei pensieri prima di ogni altra cosa?
  • Come mi sento all'idea di leggere la Bibbia prima di prendere il telefono? Cosa rivela questa sensazione?
  • Quando è stata l'ultima volta che ho permesso alla Parola di Dio di "giudicare i sentimenti e i pensieri del mio cuore"?
  • Quali sono i "passi giornalieri" che sto facendo verso l'obiettivo di diventare più simile a Cristo?

Riguardo questo Piano

Oltre Le Distrazioni: Il Potere Delle Abitudini

Scorri, clicca, notifica, ripeti. Viviamo in un vortice di distrazioni dove Dio rischia di diventare invisibile. Non perché non ci sia, ma perché nulla nella nostra routine ci ricorda la Sua presenza. Questo piano di 4 giorni ti guida a costruire abitudini concrete: preghiera intenzionale, presenza piena a tavola e la Parola prima di altre mille parole. Non si tratta di aggiungere regole religiose, ma di orientare il tuo cuore verso Colui che non ha mai smesso di essere presente. Pronto a vivere oltre le distrazioni? Ispirato da "The Common Rule" di Justin Whitmel Earley.

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Vorremmo ringraziare Roberto Macaluso per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: www.instagram.com/robertomacalusopa