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Una Nuova CreazioneCampione

Una Nuova Creazione

GIORNO 2 DI 3

GIORNO 2 – KINTSUGI

C’era una volta, in un piccolo villaggio alle pendici di una montagna, una giovane donna di nome Aiko.
Era conosciuta da tutti per la sua abilità nel lavorare la ceramica.

Le sue mani sembravano danzare sulla creta, modellando vasi, ciotole e piatti con una grazia che incantava chiunque li osservasse.

Ma ciò che la rendeva davvero speciale non era solo la sua abilità tecnica,
bensì la sua capacità di infondere una storia in ogni pezzo.

Ogni vaso che creava aveva una forma unica,
una bellezza che cresceva col tempo.

Un giorno, Aiko decise di creare un vaso speciale per celebrare il ritorno della primavera.
Avrebbe dovuto essere un capolavoro: il più bello che avesse mai realizzato.

Ma quella notte, una tempesta improvvisa colpì il villaggio.
Quando Aiko si svegliò la mattina dopo, il suo vaso più prezioso giaceva a terra, distrutto in mille pezzi.

Passarono giorni di tristezza e Aiko non riusciva a riprendersi dalla perdita.

Una vecchia saggia del villaggio, conosciuta come nonna Hana,
le si avvicinò un giorno, mentre stava contemplando i frammenti del vaso.

"Non ti preoccupare, Aiko," disse nonna Hana con un sorriso gentile.
"La bellezza non sta nella perfezione. Le cicatrici sono parte della nostra vita
e possono essere la chiave per una bellezza ancora più profonda.
"

Aiko la guardò, confusa.

"Ti insegnerò una tecnica antica, un modo per riparare il tuo vaso.
Si chiama kintsugi, che significa letteralmente: "riparazione con oro."

Cosa voglio dirti con questa storia?

Quel vaso rotto che guardiamo con tristezza, dispiacere, che non riusciamo a toccare...
è la nostra vita.

I nostri sbagli, il nostro passato, le nostre ferite.

Aiko fissava il vaso rotto senza affrontare il problema, senza scegliere.

Era bloccata davanti a quei pezzi inutili e spezzati.

Anche noi, a volte, scegliamo di non guarire.
Di non ricostruire.
Di non affrontare.
Di non prendere decisioni.

Nascondiamo quei frammenti dietro un velo,
su cui è dipinto un vaso perfetto.

Ma quella è solo finzione.

I pezzi rotti sono veri, presenti, realissimi.

Non è nascondendo che si guarisce, ma affrontando.
Presentandoci al funerale, vivendo il lutto, attraversando il dolore,
assumendoci la responsabilità degli errori, confessando il nostro peccato troviamo guarigione e riposo.

Quando lo facciamo:

  • La grazia di Cristo riempie i nostri vuoti
  • Il Suo perdono e amore ricompongono le nostre crepe
  • La nostra deformità viene ridisegnata in modo unico e ancora più bello
  • La nostra vergogna si trasforma in coraggio
  • Il nostro dolore diventa benedizione
Aiko imparò una lezione che avrebbe portato con sé per tutta la vita:
Le rotture, sia fisiche che emotive, non sono il segno di una fine,
ma l'inizio di una nuova bellezza.
E da quel giorno in poi, non temeva più le cicatrici, perché sapeva che ogni crepa poteva essere riempita di luce.”

Riguardo questo Piano

Una Nuova Creazione

In questo piano di 3 giorni, useremo l'immagine del vaso rotto come metafora della nostra vita ferita. Nelle mani del Padre Celeste, ogni vita può essere ricostruita attraverso la grazia di Gesù Cristo. Ciò che era frantumato può essere ricostruito, redento e reso ancora più prezioso.

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Vorremmo ringraziare Francesco Mosca per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: www.instagram.com/framosca97