EquipHer Vol. 33: "Il Punto di Rottura"Campione

Giorno 1 — Quando il Dolore Ruba la Tua Visione

Ti è mai capitato di arrivare ad un punto in cui non riesci più a “vedere” ciò in cui, una volta, credevi con tanta convinzione? Continui ad essere presente, ad impegnarti, ma da qualche parte lungo il percorso, hai iniziato a perdere chiarezza e la passione si è spenta.

A EquipHer Conference 2025, Coach Sheree Cain-Jones ha parlato proprio di questa tensione. Ci ha ricordato che non è che non abbiamo una visione — è che il dolore della vita ce l’ha portata via, perché il dolore fa esattamente questo: ruba la prospettiva. Non distrugge la nostra chiamata, ma annebbia la nostra vista. Il dolore restringe il nostro sguardo alla sopravvivenza, non al proposito. Ci fa vedere solo ciò che fa male, non ciò che Dio sta guarendo.

Quando Dio disse ad Abacuc: “Scrivi la visione, incidila bene sulle tavolette” (Abacuc 2:2–3, NR06), il profeta era profondamente scoraggiato. Vedeva crescere l’ingiustizia, i leader fallire, e le preghiere restare senza risposta. Tutto intorno a lui sembrava non funzionare, e le promesse di Dio sembravano essere in ritardo. Ma proprio in quel momento di frustrazione, Dio lo invitò a rifocalizzarsi — a rimanere saldo rispetto alla visione che gli aveva già mostrato, anche se tutto attorno a lui appariva confuso.

La visione non è una lista di obiettivi o una strategia posta nero su bianco su una lavagna: è un concetto divino. È il modo in cui vediamo la nostra vita attraverso gli occhi di Dio.

Ecco perché il dolore rappresenta un sentiero pericoloso per un leader. Non solo ferisce, ma distorce. Riscrive la storia che raccontiamo a noi stesse su chi siamo, su ciò che è possibile, e su come Dio ci vede.

In tutta la Scrittura vediamo persone che hanno perso di vista la visione, ma mai il proposito. Giuseppe non poteva vedere il sogno da una cella di prigione. Ester non poteva vedere il risultato quando la paura la circondava. Davide non poteva vedere la vittoria mentre si nascondeva nelle caverne. Ma ognuno di loro imparò a fidarsi di ciò che non vedeva.

Continuarono ad andare avanti, in accordo alla visione che Dio aveva loro messo nel cuore, con fiducia. Come scrisse Davide: “Oh, se non avessi avuto fede di vedere la bontà del SIGNORE nella terra dei viventi!” (Salmo 27:13, NR06).

Forse anche tu, come Davide, ti trovi in una stagione in cui non riesci più a vedere ciò che un tempo era chiaro. Ti impegni ogni giorno, ma dentro di te la speranza sembra affievolita. Ti chiedi se Dio stia ancora operando, se le promesse che avevi nel cuore siano ancora valide.

Eppure, indovina? Dio continua a lavorare in tuo favore! Non ha smesso di muoversi, anche se tu non lo percepisci. La tua confusione attuale è un invito a fermarti e riallineare il tuo sguardo al Suo.

Fermati un momento. Dove il dolore ha offuscato la tua vista? C’è un’area del tuo lavoro, della tua leadership o della tua vita personale che, dentro di te, hai etichettato come "senza speranze"?

Oggi chiedi a Dio di darti una parola che racchiuda come Lui vuole che tu torni a vedere: pace, coraggio, chiarezza, gioia o speranza. Scrivila e mettila in un posto visibile.

Il dolore può aver offuscato la tua visione, ma non può cancellare la tua chiamata.

Preghiera:

Signore, a volte il dolore mi ha fatto dimenticare ciò che Tu un tempo mi avevi mostrato. Ho cercato di andare avanti mentre dentro mi sentivo ferma, gestendo con le mie forze ciò che avrei dovuto costruire per fede. Oggi Ti affido la mia visione offuscata — ogni piano, ogni progetto, ogni sogno che ha perso chiarezza. Guarisci il mio modo di vedere le cose. Ricordami che il mio proposito non è svanito, ma sta venendo raffinato. Insegnami a guardare di nuovo il mio lavoro, la mia leadership e la mia vita attraverso i Tuoi occhi. Amen.