6. I nemici della fede - La disubbidienza

Nella lettera di Giacomo, al capitolo 2, versetto 17, la fede senza le opere (azioni conseguenti) è morta. La fede è nella Parola di Dio, e le azioni conseguenti sono quindi fondate sulla Parola di Dio. Venire meno a queste azioni di ubbidienza alla Parola evidenzia una mancanza di fede. Si ubbidisce per fede nel nuovo patto, non per legge. Si ubbidisce per mettere in azione la fede.

Ovviamente, la fede opera mediante l’amore; perciò, ubbidiamo alla Parola per amore verso Dio, pieni di fede che Lui vuole solo il meglio per noi!

Non esistono ragioni, circostanze o desideri (personali o altrui) che dovrebbero frapporsi tra noi e l’ubbidienza (fede in azione) alla Parola. È per questo che gli apostoli erano perseguitati: perché Dio era al primo posto, e la loro fede era assoluta. Pur di ubbidire e rimanere nella fede, erano pronti a farsi uccidere (non che lo desiderassero), piuttosto che disubbidire o venir meno a Dio.

A volte, se un desiderio o una volontà personale non si allineano alla Parola e alla volontà di Dio — e quindi sarebbero causa di disubbidienza — dobbiamo allontanarci da tali distrazioni e rimanere saldi nella Parola, che ci dà il meglio e la vittoria.

'Insensato! Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore? Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando offrì suo figlio Isacco sull’altare? Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa; così fu adempiuta la Scrittura che dice: «Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia» ; e fu chiamato amico di Dio. Voi vedete dunque che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto. E così Raab, la prostituta, non fu anche lei giustificata per le opere quando accolse gli inviati e li fece ripartire per un’altra strada? Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.' Giacomo 2:20-26 NR06

'Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi. Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com’era. Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato, ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare.' Giacomo 1:22-25 NR06