Breakers - Il Potere Dell'intercessioneCampione

GIORNO 2 – La preghiera è l’arma della nostra vittoria

La preghiera è molto più di parole rivolte al cielo. È il respiro dell’intimità. È il mio tempo nella cameretta, il luogo dove il cuore incontra il cuore di Dio. È lì che ascolto la Sua voce, ricevo pace, forza, visione, direzione e segreti spirituali. È lì che si rinnova la mia anima.

Ma l’intercessione va oltre il mio bisogno personale. È quando piego il mio io e mi metto tra Dio e un’altra persona, portando il suo peso davanti al trono. Non sto combattendo solo per me: sto coprendo un fratello, un familiare, un amico o anche qualcuno che Dio mi mette nel cuore.

L’intercessione è amore in azione. È scegliere volontariamente di uscire da sé per incontrare il bisogno di un altro. È un atto di generosità spirituale che cambia le circostanze, che attiva il cielo e disattiva l’inferno. L’intercessore si pone tra due realtà: il bisogno terreno e la potenza divina e fa da ponte.

Chi intercede prega con uno scopo. Non si tratta di parole generiche, ma di preghiere mirate, strategiche, nate da un cuore sensibile alla voce di Dio. Per questo l’intercessore è, prima di tutto, una persona di preghiera, costantemente connessa con il cielo, abituata a stare alla presenza del Padre. Non si tratta solo di “chiedere qualcosa”, ma di collaborare con Dio per vedere realizzata la Sua volontà sulla terra.

L’intercessore ha anche un ruolo di sorveglianza spirituale. È un custode, un guardiano. Deve proteggere e vegliare sul territorio che Gesù ha redento con il Suo sangue. Sa che c’è un nemico, un accusatore, un ladro che non dorme mai.

Chi intercede non è passivo, ma combatte per territori, famiglie, città, chiese, anime. Si alza per dichiarare: “Fin qui e non oltre”. Si oppone all’invasione del nemico, stabilendo confini spirituali e rivendicando ciò che appartiene al Regno.

La preghiera è l’arma della nostra vittoria, ma va usata con discernimento e autorità. E più di ogni altra cosa, va nutrita da una relazione viva con il Padre. Un intercessore efficace non nasce dall’attivismo, ma dall’intimità.