Un Risveglio Che CostaCampione

La parola che scuote

La scena è potente: il popolo si raduna, Esdra legge la legge di Dio, e improvvisamente ogni cuore è trafitto. Non si trattava di un’emozione passeggera, ma della consapevolezza che la Parola stava smascherando peccato, ribellione, mancanze. Il risveglio inizia sempre così: quando la Scrittura non resta un testo lontano o rituale, ma diventa viva, personale, incisiva.

È interessante notare che Esdra non si limitava a leggere. Il testo dice che «ne dava il senso». La Parola non è un enigma, non è un libro oscuro. È la Parola di Dio che lo Spirito Santo rende comprensibile al cuore. Quando si apre davanti a noi, non solo ci consola, ma ci mette a nudo. Ci mostra ciò che è nascosto. Ci porta a piangere.
E qui nasce la domanda: siamo disposti a lasciarci scuotere? Molti amano le esperienze emozionali, i momenti intensi di adorazione, le sensazioni spirituali. Tutto questo ha valore, ma la vera riforma non nasce da lì: nasce dal lasciarsi attraversare dalla Parola. La Parola non solo conforta, ma giudica. Non solo incoraggia, ma corregge. "Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore." Lettera agli Ebrei 4:12 NR94

Immagina un trasloco. Ogni scatola aperta rivela oggetti dimenticati, inutili, a volte persino imbarazzanti. Così lo Spirito Santo, quando permettiamo alla Parola di agire, apre i cassetti nascosti del cuore. Emergono rancori, ferite mai sanate, idolatrie sottili, peccati “piccoli” che abbiamo imparato a giustificare. All’inizio è doloroso. Ma è così che inizia la purificazione.

Il popolo piangeva. E quei pianti erano santi. Erano lacrime che aprivano la porta a una riforma. È un segno che il cuore non è indurito. E noi oggi? Quando la Parola ci giudica, scappiamo? O ci arrendiamo, accettando che il dolore del ravvedimento è il seme del risveglio?

La Parola scuote. Ma non per distruggerci: per ricostruirci.