Riconoscersi mancanti

Se desideri davvero ricevere il battesimo nello Spirito Santo, il secondo passo è il pentimento.

Nel giorno della Pentecoste, dopo che Pietro parlò, la gente chiese: “Fratelli, che dobbiamo fare?”. E Pietro a loro: “Ravvedetevi” (Atti 2:38 IRB20)

Il peccato è il contrario dell’amore. E lo Spirito Santo è amore. Quindi, se vogliamo che lo Spirito riempia la nostra vita, dobbiamo prima svuotarla da ciò che lo tiene lontano. Il pentimento è proprio questo: fare spazio a Dio, riconoscendo con umiltà il male che abbiamo fatto, e desiderando una vera trasformazione.

Ma attenzione: c’è un pentimento vero e uno falso.
Quello falso cerca scuse, minimizza, si giustifica, oppure fa il minimo indispensabile solo per sentirsi meglio un attimo. È un pentimento “di facciata”, che non cambia davvero niente. Magari include una preghiera fredda o una confessione superficiale, ma non tocca il cuore.

Il pentimento vero, invece, è profondo. Ci mette davanti alla verità di noi stessi, anche quando fa male. Ha il coraggio della sincerità, il bisogno di aprirsi completamente, di riconoscere senza filtri i propri errori. Porta a una vera umiltà, a una voglia concreta di cambiare. Spinge a pregare con passione ed a fare una confessione che lascia il segno.

Gesù disse: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Matteo 5:8 IRB20).

E quando il cuore si purifica attraverso il pentimento, Dio entra. Entra con il Suo Spirito, con la Sua presenza viva e potente.

Il pentimento vero apre la porta alla grazia. È come scavare in profondità, per permettere a Dio di piantare lì la Sua vita, il Suo amore, il Suo Spirito. Senza questo passaggio, tutto il resto rimane in superficie.

Vuoi essere battezzato nello Spirito? Allora inizia dal cuore: chiedi perdono con sincerità... e preparati a essere riempito.