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Giorno 6 — Il Tuo Sogno è Anche per Gli Altri

Quando Dio pianta un sogno nel nostro cuore, non lo fa mai solo per la nostra realizzazione personale. I sogni che vengono da Dio sono veri e propri veicoli di influenza, pensati per generare impatto, rispondere a bisogni reali e benedire altri. Per questo motivo, un sogno proveniente da Dio non riguarda mai soltanto la vita della persona che lo riceve, ma ha in sé il potenziale di trasformare altre vite.

A tal riguardo, la storia di Giuseppe è uno degli esempi più chiari in tutta la Scrittura. Da giovane, Giuseppe ricevette da Dio due sogni profetici (Genesi 37:5–11): nel primo, i covoni dei suoi fratelli si inchinavano al suo; nel secondo, il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a lui. Erano immagini forti, che parlavano di autorità e influenza. Ma né Giuseppe né i suoi fratelli, ai quali Giuseppe raccontò subito i sogni che aveva ricevuto, compresero il vero significato di quelle visioni. All’apparenza, sembravano sogni di realizzazione personale — ma in realtà erano frammenti di un disegno molto più ampio.

Quel sogno lo condusse in un percorso tutt’altro che lineare: fu venduto come schiavo dai suoi fratelli (Genesi 37:28), servì in casa di Potifar (Genesi 39:1-4), venne accusato ingiustamente e imprigionato (Genesi 39:20), Eppure, in tutto quel tempo, Dio stava operando nel silenzio, preparando Giuseppe per il compimento del piano che Lui stesso gli aveva annunciato nei sogni.

Quando arrivò la carestia, il faraone lo innalzò al ruolo di governatore d’Egitto (Genesi 41:39–41), e fu allora che la visione iniziò a prendere forma concreta. Giuseppe fu usato da Dio per salvare un’intera nazione e la sua stessa famiglia — proprio quella che lo aveva tradito. Fu solo alla fine, guardando indietro, che Giuseppe comprese la portata di ciò che aveva vissuto. Disse ai suoi fratelli: «Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha voluto trasformarlo in bene, per compiere quello che oggi avviene, per conservare in vita un popolo numeroso» (Genesi 50:20, NR06).

La storia di Giuseppe ci ricorda che i sogni che Dio mette nel nostro cuore non sono mai solo per noi: sono destinati a rispondere a un bisogno reale, a edificare altri, a portare avanti il Suo piano.

Oggi Dio continua ad affidare sogni con lo stesso scopo e la tua obbedienza potrebbe diventare la risposta alle preghiere di qualcuno, generando un impatto eterno.

Pensaci: chi, nella tua vita, potrebbe beneficiare del tuo coraggio di perseguire la visione che Dio ti ha affidato? In che modo la tua obbedienza potrebbe ispirare o servire chi ti sta intorno?

Preghiera:

Signore, grazie perché i sogni che hai messo nel mio cuore, allineati alla Tua volontà, sono strumenti di benedizione ed edificazione nelle Tue mani. Dammi il coraggio di abbracciarli pienamente, anche quando il cammino è lungo o incerto. Che la mia obbedienza diventi benedizione per altri, e che il mio "Sì" contribuisca a portare vita, speranza e salvezza a chi Tu vuoi raggiungere attraverso di me. Amen.