Spezzati per RinascereCampione

Sin dal primo capitolo di questo libro vediamo come il Signore stia già parlando al cuore di Geremia. Tuttavia, questa scrittura ci mostra che Dio desiderava rivelargli qualcosa di ancora più profondo.

Queste parole mettono in luce due tipi di relazione che possiamo avere con Gesù.

La prima è una relazione più superficiale, un’esperienza iniziale, una relazione che si nutre soltanto della grazia: riconosciamo che Dio ha fatto, e può fare, qualcosa per noi, ma restiamo fermi lì, aspettando sempre che sia Lui ad agire.

La seconda, invece, è una relazione più matura e profonda. Dopo aver sperimentato la grazia di Dio e aver visto la Sua mano all'opera nella nostra vita, sentiamo il bisogno di rispondere, di non rimanere più passivi o spiritualmente pigri. Inizia a nascere in noi il desiderio di correre tra le Sue braccia, di toccare la Sua veste, di sederci ai Suoi piedi. Vogliamo alzarci, incamminarci verso il Suo piano, verso la Sua volontà, perché capiamo che c’è molto di più da ricevere e vivere.

Purtroppo, molti credenti si fermano ancora al primo livello della loro esperienza con Dio, aspettando continuamente che tutto parta da Lui, desiderando vivere soltanto di grazia.

Ma Dio ci chiama a salire, a passare alla fase successiva, quella che richiede impegno e intenzionalità. Solo chi si alza, chi si muove, chi è disposto a scomodarsi può sperimentare una relazione più profonda.

Per questo Dio dà un comando chiaro a Geremia:“Alzati”.

Ma verso cosa dobbiamo alzarci? Verso la casa del vasaio, verso la presenza di Dio, verso Colui che ha ogni risposta, ogni soluzione, e che sa quale bisogno metterà davanti a noi.

Non metto in dubbio che tu abbia conosciuto la grazia di Dio. Ma se desideri di più, devi essere intenzionale: alzati, scuotiti, scegli di fare sul serio con Dio. Sii costante, determinato, perché c’è ancora molto di più da vivere in Lui!