Un esempio contagioso

La santità non è un concetto da spiegare con paroloni teologici, diagrammi o manuali di 300 pagine. Non è nemmeno un’etichetta da appiccicarsi addosso per sembrare “più spirituali”.
No. La santità è qualcosa che si vede, si respira, si riconosce.
È quella luce che traspare dalla vita di chi cammina davvero con Dio, anche se non indossa una tunica o non parla in greco antico.

Prendiamo Smith Wigglesworth, per esempio. Non era un professore di seminario, non aveva un canale YouTube con milioni di follower, e nemmeno un curriculum ministeriale perfetto. Era un idraulico. Sì, hai letto bene: un semplice idraulico.
Ma aveva una fame di Dio che lo rendeva straordinario.
Pregava con fervore, leggeva la Parola come se fosse ossigeno e viveva con una passione che scottava. E Dio l’ha usato per guarigioni, miracoli, trasformazioni radicali.

Ma attenzione: non era un supereroe. Non aveva superpoteri, ma un cuore consacrato. E questa è la vera chiave: non devi essere perfetto, devi essere tutto per Dio. Totalmente Suo. Anche con i tuoi limiti, le tue lotte, le tue giornate storte.

Sai qual è la buona notizia?
Che anche tu puoi vivere una vita che “grida” santità. Non con urla religiose, ma con scelte quotidiane. Con la coerenza tra ciò che credi e ciò che fai. Con una vita piena di Spirito Santo che, anche in silenzio, parla forte.

Non serve un’aureola, ma un cuore acceso. E il tuo può esserlo. Basta dire: “Eccomi, Signore. Non perfetto… ma vero.”

Prega con queste parole semplici:
Gesù, grazie per avermi ricordato che non mi chiedi perfezione, ma passione. Ti do il mio cuore. Fallo diventare un esempio contagioso della Tua santità. Amen.

Con tutto il mio affetto e desiderio di edificazione,
Pastore Carmelo Orlando