Giovanni 1:19-51
Giovanni 1:19-51 ICL00D
Questa fu la testimonianza di Giovanni. Le autorità ebraiche avevano mandato da Gerusalemme *sacerdoti e addetti al culto del *Tempio, per interrogarlo. Volevano sapere chi era. Giovanni dichiarò senza esitazione: — Io non sono il *Messia. Essi gli chiesero: — Chi sei, allora? Sei forse *Elia? Ma Giovanni disse: — No, non sono Elia. Quelli insistettero: — Sei il *Profeta? Giovanni rispose: — No. Alla fine gli chiesero: — Chi sei, dunque? Perché noi dobbiamo riferire qualcosa a quelli che ci hanno mandati. Cosa dici di te stesso? Allora Giovanni disse: — Io sono la voce di uno che grida nel deserto: spianate la strada per il Signore. Così ha detto il profeta Isaia. Quelli che interrogavano Giovanni appartenevano al gruppo dei *farisei. Gli domandarono ancora: — Se non sei il Messia, né Elia, né il profeta, perché battezzi la gente? Giovanni rispose: — Io battezzo con acqua. Ma in mezzo a voi c’è uno che voi non conoscete. Egli viene dopo di me, ma io non sono degno neanche di sciogliere i lacci dei suoi sandali. Questo accadeva vicino al villaggio di Betània, al di là del fiume Giordano, dove Giovanni battezzava. Il giorno dopo, Giovanni vede Gesù venire verso di lui, e dice: «Ecco l’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo. Parlavo di lui quando dicevo: dopo di me viene uno che è più grande di me, perché esisteva già prima di me. Anch’io non lo conoscevo, tuttavia Dio mi ha mandato a battezzare con acqua, per farlo conoscere al popolo d'Israele». Poi Giovanni portò questa testimonianza: «Ho visto lo Spirito di Dio scendere come colomba dal cielo, e rimanere sopra di lui. Anch’io non lo conoscevo quando Dio mi mandò a battezzare con acqua, ma Dio mi disse: “Vedrai lo Spirito scendere e fermarsi su un uomo, è lui che battezzerà con *Spirito Santo”. Ebbene, io l’ho visto accadere, e posso testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio». Il giorno seguente Giovanni era di nuovo là con due dei suoi *discepoli. Passò Gesù. Giovanni lo guardò e disse: «Ecco l’Agnello di Dio». I due discepoli lo udirono parlare così e si misero a seguire Gesù. Gesù si voltò e vide che lo seguivano. Allora disse: — Che cosa volete? Essi gli dissero: — Dove abiti, rabbì? (rabbì vuol dire: maestro). Gesù rispose: — Venite e vedrete. Quei due andarono, videro dove Gesù abitava e rimasero con lui il resto della giornata. Erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che udirono Giovanni e andarono con Gesù si chiamava Andrea. Era il fratello di Simon Pietro. La prima persona che Andrea incontrò fu appunto suo fratello Simone. Gli dice: — Abbiamo trovato il Messia (Messia o Cristo vuol dire: Salvatore inviato da Dio). Andrea accompagnò Simone da Gesù. Appena Gesù lo vide gli disse: — Tu sei Simone, il figlio di Giovanni. Ora il tuo nome sarà Cefa (in ebraico «Cefa» è lo stesso che «Pietro», e vuol dire: Pietra). Il giorno dopo, Gesù decise di andare in Galilea. Incontrò Filippo e gli disse: «Vieni con me». Filippo, Andrea e Pietro erano tutti e tre della città di Betsàida. Filippo trovò Natanaèle e gli disse: — Il Messia promesso nella *Bibbia da Mosè e dai profeti, l’abbiamo trovato: è Gesù di Nàzaret, il figlio di Giuseppe. Natanaèle disse a Filippo: — Di Nàzaret? Da quel paese non può venire nulla di buono. Rispose Filippo: — Vieni e vedrai. Gesù vide venire Natanaèle e disse: — Questo è un vero israelita, un uomo senza inganno. Natanaèle disse a Gesù: — Come fai a conoscermi? Gesù gli rispose: — Io ti ho visto prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto l’albero di fico. Natanaèle esclamò: — *Maestro, tu sei il *Figlio di Dio! Tu sei il re d'Israele! Gesù replicò: — Io ho detto che ti ho visto sotto il fico e per questo tu credi in me? Vedrai cose ben più grandi! Disse ancora Gesù: — Io vi assicuro che vedrete il cielo aperto e gli *angeli di Dio salire e scendere verso il Figlio dell'uomo.





