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Qoelet 12:1-10

Qoelet 12:1-10 ICL00D

Ricordati del tuo Creatore finché sei giovane, prima che arrivi l’età degli acciacchi. Verranno gli anni in cui dirai: «Non ho più voglia di vivere». Allora il sole, la luna e le stelle per te non saranno più luminosi e il cielo sarà sempre nuvoloso. Allora le tue braccia, che ti hanno protetto, tremeranno; le tue gambe, che ti hanno sostenuto, diventeranno deboli. I tuoi denti saranno troppo pochi per masticare il cibo; i tuoi occhi non vedranno più chiaramente. Le tue orecchie diventeranno sorde al rumore della strada. Non sentirai quasi più il rumore della macina del mulino e il canto degli uccelli. La tua voce sarà debole e tremante. Avrai paura di camminare in salita e a ogni passo sarai in pericolo di cadere. I tuoi capelli diventeranno bianchi come i fiori di mandorlo; ti sarà difficile muoverti. Ogni desiderio scomparirà. Poi te ne andrai alla dimora eterna, mentre per le strade piangeranno e faranno lutto. Godi la vita. La vita finirà come si rompe un filo d'argento, o come va in pezzi una lampada d'oro, come s’infrange una brocca per l’acqua e si schianta la carrucola del pozzo. Il tuo corpo ritornerà alla polvere della terra dalla quale fu tratto; il tuo spirito vitale ritornerà a Dio che te l’ha dato. «Tutto è come un soffio di vento: vanità, vanità, tutto è vanità», dice Qoelet. Proprio perché Qoelet era un sapiente insegnò al popolo quello che sapeva. Studiò, inventò e compose molti proverbi. Qoelet cercò di esprimersi in modo attraente e piacevole, e ha scritto con precisione parole vere.