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Numeri 9:1-14

Numeri 9:1-14 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Il SIGNORE disse ancora a Mosè, nel deserto del Sinai, il primo mese del secondo anno da quando furono usciti dal paese d’Egitto: «I figli d’Israele celebreranno la Pasqua alla data stabilita. La celebrerete nel tempo stabilito, il quattordicesimo giorno di questo mese, all’imbrunire; la celebrerete secondo tutte le leggi e le prescrizioni che vi si riferiscono». Allora Mosè parlò ai figli d’Israele perché celebrassero la Pasqua. Ed essi celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese, all’imbrunire, nel deserto del Sinai; i figli d’Israele si conformarono a tutti gli ordini che il SIGNORE aveva dato a Mosè. Or vi erano degli uomini che, essendo impuri per aver toccato un morto, non potevano celebrare la Pasqua in quel giorno. Essi si presentarono in quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad Aaronne, e dissero a Mosè: «Noi siamo impuri perché abbiamo toccato un morto; perché ci sarebbe impedito di presentare l’offerta del SIGNORE, al tempo stabilito, insieme con i figli d’Israele?» Mosè rispose loro: «Aspettate, e sentirò quello che il SIGNORE ordinerà a vostro riguardo». Il SIGNORE disse a Mosè: «Parla ai figli d’Israele e di’ loro: “Se uno di voi o dei vostri discendenti sarà impuro per il contatto con un morto o sarà in viaggio, celebrerà lo stesso la Pasqua in onore del SIGNORE. La celebreranno il quattordicesimo giorno del secondo mese, all’imbrunire; mangeranno la vittima con pane azzimo e con erbe amare; non ne lasceranno nulla di avanzo fino al mattino e non ne spezzeranno nessun osso. La celebreranno secondo tutte le leggi della Pasqua. Ma colui che è puro e che non è in viaggio, se si astiene dal celebrare la Pasqua, quel tale sarà tolto via dalla sua gente; siccome non ha presentato l’offerta al SIGNORE nel tempo stabilito, quel tale porterà la pena del suo peccato. Se uno straniero che soggiorna tra di voi celebrerà la Pasqua del SIGNORE, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni della Pasqua. Avrete un’unica legge, per lo straniero e per il nativo del paese”».

Numeri 9:1-14 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Il Signore disse ancora a *Mosè, nel deserto del Sinai, il primo mese del secondo anno da quando furono usciti dal paese d'Egitto: «I figli d'*Israele celebreranno la Pasqua alla data stabilita. La celebrerete nel tempo stabilito, il quattordicesimo giorno di questo mese, all'imbrunire; la celebrerete secondo tutte le leggi e le prescrizioni che vi si riferiscono». Allora Mosè parlò ai figli d'Israele perché celebrassero la Pasqua. Ed essi celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese, all'imbrunire, nel deserto del Sinai; i figli d'Israele si conformarono a tutti gli ordini che il Signore aveva dato a Mosè. Or vi erano degli uomini che, essendo impuri per aver toccato un morto, non potevano celebrare la Pasqua in quel giorno. Essi si presentarono in quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad *Aaronne, e dissero a Mosè: «Noi siamo impuri perché abbiamo toccato un morto; perché ci sarebbe impedito di presentare l'offerta del Signore, al tempo stabilito, insieme con i figli d'Israele?» Mosè rispose loro: «Aspettate, e sentirò quello che il Signore ordinerà a vostro riguardo». Il Signore disse a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro: “Se uno di voi o dei vostri discendenti sarà impuro per il contatto con un morto o sarà in viaggio, celebrerà lo stesso la Pasqua in onore del Signore. La celebreranno il quattordicesimo giorno del secondo mese, all'imbrunire; mangeranno la vittima con *pane azzimo e con erbe amare; non ne lasceranno nulla di avanzo fino al mattino e non ne spezzeranno nessun osso. La celebreranno secondo tutte le leggi della Pasqua. Ma colui che è puro e che non è in viaggio, se si astiene dal celebrare la Pasqua, quel tale sarà tolto via dalla sua gente; siccome non ha presentato l'offerta al Signore nel tempo stabilito, quel tale porterà la pena del suo peccato. Se uno straniero che soggiorna tra di voi celebrerà la Pasqua del Signore, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni della Pasqua. Avrete un'unica legge, per lo straniero e per il nativo del paese”».

Numeri 9:1-14 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Il primo mese dell'anno dopo che gli Israeliti avevano lasciato l’Egitto, il Signore parlò a Mosè nella regione desertica del Sinai. Gli disse: «Gli Israeliti celebreranno la festa di Pasqua alla data fissata. La celebrerete dunque il giorno quattordici di questo mese verso sera e seguirete le leggi e le norme che la riguardano». Mosè comunicò quell’ordine agli Israeliti. Essi celebrarono la Pasqua alla sera del quattordici del primo mese, nel deserto del Sinai. Gli Israeliti seguirono con cura le indicazioni che il Signore aveva dato a Mosè. Ma quel giorno alcuni uomini erano stati a contatto con un cadavere. Si trovavano quindi in stato di impurità rituale e perciò non potevano celebrare la Pasqua. Essi allora si recarono da Mosè e da Aronne, e dissero a Mosè: — Noi siamo in stato di impurità rituale, per il contatto con un cadavere. Poiché c’è una data fissata, saremo impediti di portare la nostra offerta al Signore come tutti gli altri Israeliti? Mosè rispose: — Aspettate fino a quando non saprò che cosa il Signore ordina di fare riguardo a voi. Il Signore disse a Mosè di comunicare agli Israeliti queste prescrizioni: «Se oggi tra voi, o in futuro, tra i vostri discendenti, alcuni Israeliti saranno in stato di impurità rituale per il contatto con un cadavere oppure faranno un viaggio lontano nella data fissata per la celebrazione della Pasqua in mio onore, essi potranno celebrare ugualmente la festa, ma lo dovranno fare la sera del quattordici del secondo mese dell'anno: mangeranno l’agnello del sacrificio pasquale con il pane senza lievito e con le erbe amare. Non lasceranno avanzare niente per il mattino dopo e non dovranno spezzare le ossa dell'animale. Seguiranno fedelmente la legge sulla Pasqua. Se però qualcuno trascurerà la celebrazione della Pasqua alla data fissata, senza essere né in stato di impurità rituale né in viaggio, egli dovrà essere escluso dal popolo d'Israele: poiché non mi porta la sua offerta al momento giusto, sarà colpevole e dovrà subirne le conseguenze. Inoltre, se stranieri residenti nella vostra terra vorranno celebrare la Pasqua in mio onore, dovranno seguire le stesse prescrizioni. Ci sarà un unico e identico rito per tutti, sia per gli stranieri, sia per i nativi del paese».

Numeri 9:1-14 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

IL Signore parlò ancora a Mosè, nel deserto di Sinai, nel primo mese dell'anno secondo dacchè i figliuoli d'Israele furono usciti del paese di Egitto, dicendo: Facciano i figliuoli d'Israele la Pasqua, nella sua stagione. Fatela nella sua stagione, nel quartodecimo giorno di questo mese, fra' due vespri; fatela secondo tutti i suoi statuti, e secondo tutti i suoi ordini. E Mosè parlò a' figliuoli d'Israele, acciocchè facessero la Pasqua. Ed essi fecero la Pasqua nel quartodecimo giorno del primo mese, fra' due vespri, nel deserto di Sinai. I figliuoli d'Israele fecero interamente come il Signore avea comandato a Mosè. Or vi furono alcuni uomini, i quali, essendo immondi per una persona morta, non poterono far la Pasqua in quel giorno; laonde si presentarono davanti a Mosè e davanti ad Aaronne, in quel giorno stesso. E dissero loro: Noi siamo immondi per una persona morta; perchè saremmo noi divietati di offerir l'offerta al Signore nella sua stagione, fra' figliuoli d'Israele? E Mosè disse loro: Statevene; e io udirò cio che il Signore comanderà intorno a voi. E il Signore parlò a Mosè, dicendo: Parla a' figliuoli d'Israele, dicendo: Quando alcun di voi, o delle vostre generazioni, sarà immondo per una persona morta, ovvero sarà in viaggio lontano, non lasci però di far la Pasqua al Signore. Faccianla nel quartodecimo giorno del secondo mese, fra' due vespri; manginla con azzimi e con lattughe salvatiche. Non lascinne nulla di resto fino alla mattina; e non ne rompano osso alcuno; faccianla secondo tutti gli statuti della Pasqua. Ma, se alcuno è netto, e non è in viaggio, e pur si rimane di far la Pasqua; sia una tal persona ricisa da' suoi popoli; porti quell'uomo il suo peccato; perciocchè non ha offerta nella sua stagione l'offerta del Signore. E quando alcuno straniere, dimorando con voi, farà la Pasqua del Signore, facciala secondo gli statuti e gli ordini di essa; siavi un medesimo statuto fra voi; così per lo forestiere, come per colui che è natio del paese.