Neemia 1:2-3
Neemia 1:2-3 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Anani, un mio fratello, e alcuni altri uomini arrivarono da Giuda. Io li interrogai riguardo ai Giudei scampati, superstiti della deportazione, e riguardo a Gerusalemme. E quelli mi risposero: “I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in gran miseria e nell’umiliazione; le mura di Gerusalemme restano in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco”.
Neemia 1:2-3 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Anani, un mio fratello, e alcuni altri uomini arrivarono da *Giuda. Io li interrogai riguardo ai Giudei scampati, superstiti della deportazione, e riguardo a *Gerusalemme. E quelli mi risposero: «I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in gran miseria e nell'umiliazione; le mura di Gerusalemme restano in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco».
Neemia 1:2-3 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
arrivò dalla regione di Giuda uno dei miei connazionali, un certo Anàni, insieme ad altre persone. Io domandai notizie del territorio di Giuda, della città di Gerusalemme e dei nostri che erano sfuggiti alla deportazione. Mi risposero: «Sono in patria, nella provincia di Giuda, ma vivono in grande miseria e senza nessuna difesa: le mura di Gerusalemme sono diroccate e le porte della città sono distrutte dal fuoco».
Neemia 1:2-3 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
stanza reale, arrivò di Giudea Hanani, uno de' miei fratelli, con alcuni altri uomini di Giuda. Ed io domandai loro dei Giudei, ch'erano scampati, e rimasti della cattività; domandai loro ancora di Gerusalemme. Ed essi mi dissero: Quelli che son rimasti della cattività son là nella provincia, in gran miseria e vituperio; e le mura di Gerusalemme restano rotte, e le sue porte arse col fuoco.