Vangelo secondo Matteo 26:26-44
Vangelo secondo Matteo 26:26-44 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver pronunciato la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio». Dopo che ebbero cantato l’inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi. Allora Gesù disse loro: «Questa notte voi tutti avrete in me un’occasione di caduta; perché è scritto: “Io percuoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse”. Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea». Pietro, rispondendo, gli disse: «Quand’anche tu fossi per tutti un’occasione di caduta, non lo sarai mai per me». Gesù gli disse: «In verità ti dico che questa stessa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E Pietro a lui: «Quand’anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». E lo stesso dissero pure tutti i discepoli. Allora Gesù andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a essere triste e angosciato. Allora disse loro: «L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me». E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi». Poi tornò dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare con me un’ora sola? Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: «Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». E, tornato, li trovò addormentati, perché i loro occhi erano appesantiti. Allora, lasciatili, andò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le medesime parole.
Vangelo secondo Matteo 26:26-44 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Mentre mangiavano, Gesú prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. Vi dico che da ora in poi non berrò piú di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio». Dopo che ebbero cantato l'inno, uscirono per andare al *monte degli Ulivi. Allora Gesú disse loro: «Questa notte voi tutti avrete in me un'occasione di caduta; perché è scritto: “Io percoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse”. Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in *Galilea». *Pietro, rispondendo, gli disse: «Quand'anche tu fossi per tutti un'occasione di caduta, non lo sarai mai per me». Gesú gli disse: «In verità ti dico che questa stessa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E Pietro a lui: «Quand'anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». E lo stesso dissero pure tutti i discepoli. Allora Gesú andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a essere triste e angosciato. Allora disse loro: «L'anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me». E, andato un po' piú avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi». Poi tornò dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Cosí, non siete stati capaci di vegliare con me un'ora sola? Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: «Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». E, tornato, li trovò addormentati, perché i loro occhi erano appesantiti. Allora, lasciatili, andò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le medesime parole.
Vangelo secondo Matteo 26:26-44 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Mentre stavano mangiando, Gesù prese il pane, fece la preghiera di benedizione, poi spezzò il pane, lo diede ai discepoli e disse: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». Poi prese la coppa del vino, fece la preghiera di ringraziamento, la diede ai discepoli e disse: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, offerto per tutti gli uomini, per il perdono dei peccati. Con questo sangue Dio conferma la sua *alleanza. Vi assicuro che d'ora in poi non berrò più vino fino al giorno in cui berrò con voi il vino nuovo nel *regno di Dio, mio Padre». Cantarono i salmi della festa, poi andarono verso il monte degli Ulivi. Allora Gesù disse ai discepoli: «Questa notte tutti voi perderete ogni fiducia in me. Perché nella Bibbia c’è scritto: Ucciderò il *pastore e le pecore del gregge saranno disperse. Ma quando sarò risuscitato vi aspetterò in Galilea». Allora Pietro cominciò a dire: — Anche se tutti gli altri perderanno ogni fiducia in te, io non la perderò mai. Gesù replicò: — Io invece ti assicuro che questa notte, prima che il gallo canti, tre volte tu avrai detto che non mi conosci. Ma Pietro rispose: — Non dirò mai che non ti conosco, anche se dovessi morire con te! E così dissero anche tutti gli altri discepoli. Intanto Gesù arrivò con i discepoli in un luogo detto Getsèmani. Egli disse: «Restate qui mentre io vado là a pregare». Si fece accompagnare da Pietro e dai due figli di Zebedèo. Poi incominciò a essere triste e angosciato. Allora disse ai tre discepoli: «Una tristezza mortale mi opprime. Fermatevi qui e restate svegli con me». Andò un po’ avanti, si gettò con la faccia a terra e si mise a pregare. Diceva: «Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice di dolore! Però non si faccia come voglio io, ma come vuoi tu». Poi tornò indietro verso i discepoli, ma trovò che dormivano. Allora disse a Pietro: «Così non avete potuto vegliare con me nemmeno un’ora? State svegli e pregate per resistere nel momento della prova; perché la volontà è pronta ma la debolezza è grande». Per la seconda volta si allontanò e cominciò a pregare, e disse: «Padre mio, se proprio devo bere di questo calice di dolore, sia fatta la tua volontà». Poi ritornò dai discepoli e li trovò ancora che dormivano: non riuscivano a tenere gli occhi aperti. Per la terza volta Gesù si allontanò e andò a pregare ripetendo le stesse parole.
Vangelo secondo Matteo 26:26-44 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ora, mentre mangiavano, Gesù, preso il pane, e fatta la benedizione, lo ruppe, e lo diede a' discepoli, e disse: Prendete, mangiate; quest'è il mio corpo. Poi, preso il calice, e rendute le grazie, lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti. Perciocchè quest'è il mio sangue, ch'è il sangue del nuovo patto, il quale è sparso per molti, in remission de' peccati. Or io vi dico, che da ora io non berrò più di questo frutto della vigna, fino a quel giorno che io lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio. E DOPO ch'ebbero cantato l'inno, se ne uscirono al monte degli Ulivi. Allora Gesù disse loro: Voi tutti sarete scandalezzati in me questa notte; perciocchè egli è scritto: Io percoterò il Pastore, e le pecore della greggia saranno disperse. Ma, dopo che io sarò risuscitato, andrò dinanzi a voi in Galilea. Ma Pietro, rispondendo, gli disse: Avvegnachè tutti sieno scandalezzati in te, io non sarò giammai scandalezzato. Gesù gli disse: Io ti dico in verità, che questa stessa notte, innanzi che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte. Pietro gli disse: Benchè mi convenisse morir teco, non però ti rinnegherò. Il simigliante dissero eziandio tutti i discepoli. ALLORA Gesù venne con loro in una villa, detta Ghetsemane, e disse a' discepoli: Sedete qui, finchè io sia andato là, ed abbia orato. E preso seco Pietro, e i due figliuoli di Zebedeo, cominciò ad esser contristato, e gravemente angosciato. Allora egli disse loro: L'anima mia è occupata di tristizia infino alla morte; dimorate qui, e vegliate meco. E andato un poco innanzi, si gettò sopra la sua faccia, orando, e dicendo: Padre mio, se egli è possibile, trapassi da me questo calice; ma pure, non come io voglio, ma come tu vuoi. Poi venne a' discepoli, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Così non avete potuto vegliar pure un'ora meco? Vegliate, ed orate, che non entriate in tentazione; perciocchè lo spirito è pronto, ma la carne è debole. Di nuovo, la seconda volta, egli andò, ed orò, dicendo: Padre mio, se egli non è possibile che questo calice trapassi da me, che io nol beva, la tua volontà sia fatta. Poi, essendo di nuovo venuto, li trovò che dormivano; perciocchè i loro occhi erano aggravati. E, lasciatili, andò di nuovo, ed orò la terza volta, dicendo le medesime parole.