Vangelo secondo Giovanni 10:22-30
Vangelo secondo Giovanni 10:22-30 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno».
Vangelo secondo Giovanni 10:22-30 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
In quel tempo ebbe luogo in *Gerusalemme la *festa della Dedicazione. Era d'inverno, e Gesú passeggiava nel *tempio, sotto il portico di *Salomone. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l'animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente». Gesú rispose loro: «Ve l'ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è piú grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno».
Vangelo secondo Giovanni 10:22-30 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Era inverno. A Gerusalemme, si celebrava la festa della *riconsacrazione del *Tempio. Gesù passeggiava nel *portico di Salomone lungo il cortile del Tempio. La gente circondò Gesù e gli disse: — Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il *Messia, dillo apertamente. Gesù rispose: — Ve l’ho detto e voi non credete. Le opere che faccio per incarico del Padre mio testimoniano a mio favore. Ma voi non credete, perché non appartenete al mio gregge. Le mie pecore ascoltano la mia voce: io le conosco, ed esse mi seguono. E io do loro la vita eterna: esse non andranno mai in rovina. Nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti. Per questo, nessuno può strapparle dalle sue mani. Io e il Padre siamo una cosa sola.
Vangelo secondo Giovanni 10:22-30 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
OR la festa della dedicazione si fece in Gerusalemme, ed era di verno. E Gesù passeggiava nel tempio, nel portico di Salomone. I Giudei adunque l'intorniarono, e gli dissero: Infino a quando terrai sospesa l'anima nostra? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente. Gesù rispose loro: Io ve l'ho detto, e voi nol credete; le opere, che io fo nel nome del Padre mio, son quelle che testimoniano di me. Ma voi non credete, perciocchè non siete delle mie pecore, come io vi ho detto. Le mie pecore ascoltano la mia voce, ed io le conosco, ed esse mi seguitano. Ed io do loro la vita eterna, e giammai in eterno non periranno, e niuno le rapirà di man mia. Il Padre mio, che me le ha date, è maggior di tutti; e niuno le può rapire di man del Padre mio. Io ed il Padre siamo una stessa cosa.