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Isaia 43:11-28

Isaia 43:11-28 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Io, io sono il SIGNORE, e fuori di me non c’è salvatore. Io ho annunciato, salvato, predetto, e non un dio straniero in mezzo a voi; voi me ne siete testimoni», dice il SIGNORE; «io sono Dio. Da che fu il giorno, io sono; nessuno può liberare dalla mia mano; io opererò. Chi potrà impedire la mia opera?» Così parla il SIGNORE, il vostro Redentore, il Santo d’Israele: «Per amor vostro io mando il nemico contro Babilonia; volgerò tutti in fuga e i Caldei scenderanno sulle navi di cui sono così fieri. Io sono il SIGNORE, il vostro Santo, il creatore d’Israele, il vostro re». Così parla il SIGNORE, che aprì una strada nel mare e un sentiero fra le acque potenti, che fece uscire carri e cavalli, un esercito di prodi guerrieri; tutti quanti furono atterrati e mai più si rialzarono; furono estinti, spenti come un lucignolo. «Non ricordate più le cose passate, non considerate più le cose antiche. Ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrere dei fiumi nella steppa. Le bestie dei campi, gli sciacalli e gli struzzi mi glorificheranno, perché avrò dato l’acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dar da bere al mio popolo, al mio eletto. Il popolo che mi sono formato proclamerà le mie lodi. Tu non mi hai invocato, Giacobbe, anzi ti sei stancato di me, Israele! Tu non mi hai portato l’agnello dei tuoi olocausti e non mi hai onorato con i tuoi sacrifici; io non ti ho tormentato con richieste di offerte, né ti ho stancato domandandoti incenso. Tu non hai comprato con denaro canna odorosa per me e non mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici; ma tu mi hai tormentato con i tuoi peccati, mi hai stancato con le tue iniquità. Io, io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati. Risveglia la mia memoria, discutiamo assieme, parla tu stesso per giustificarti! Il tuo primo progenitore ha peccato, i tuoi mediatori si sono ribellati a me; perciò io ho trattato come profani i capi del santuario, ho votato Giacobbe allo sterminio, ho abbandonato Israele all’infamia.

Isaia 43:11-28 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Io, io sono il Signore, e fuori di me non c'è salvatore. Io ho annunziato, salvato, predetto, e non un dio straniero in mezzo a voi; voi me ne siete testimoni, dice il Signore; io sono Dio. Da che fu il giorno, io sono; nessuno può liberare dalla mia mano; io opererò; chi potrà impedire la mia opera? Cosí parla il Signore, il vostro redentore, il Santo d'Israele: «Per amor vostro io mando il nemico contro *Babilonia; volgerò tutti in fuga e i *Caldei scenderanno sulle navi di cui sono cosí fieri. Io sono il Signore, il vostro Santo, il creatore d'Israele, il vostro re». Cosí parla il Signore, che aprí una strada nel mare e un sentiero fra le acque potenti, che fece uscire carri e cavalli, un esercito di prodi guerrieri; tutti quanti furono atterrati e mai piú si rialzarono; furono estinti, spenti come un lucignolo. «Non ricordate piú le cose passate, non considerate piú le cose antiche: Ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete? Sí, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrere dei fiumi nella steppa. Le bestie dei campi, gli sciacalli e gli struzzi, mi glorificheranno, perché avrò dato l'acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dar da bere al mio popolo, al mio eletto. Il popolo che mi sono formato proclamerà le mie lodi. «Tu non mi hai invocato, Giacobbe, anzi ti sei stancato di me, Israele! Tu non mi hai portato l'agnello dei tuoi olocausti e non mi hai onorato con i tuoi sacrifici; io non ti ho tormentato con richieste di offerte, né ti ho stancato domandandoti incenso. Tu non hai comprato con denaro canna odorosa per me e non mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici; ma tu mi hai tormentato con i tuoi peccati, mi hai stancato con le tue *iniquità. Io, io, sono colui che per amor di me stesso cancello le tue *trasgressioni e non mi ricorderò piú dei tuoi peccati. Risveglia la mia memoria, discutiamo assieme, parla tu stesso per giustificarti! Il tuo primo progenitore ha peccato, i tuoi mediatori si sono ribellati a me; perciò io ho trattato come profani i capi del *santuario, ho votato Giacobbe allo sterminio, ho abbandonato Israele all'infamia.

Isaia 43:11-28 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Io sono il solo Signore, l’unico che può salvare. Io l’ho annunziato, vi ho salvati, l’ho fatto sapere, non sono straniero in mezzo a voi. Voi siete i miei testimoni — dice il Signore — e io sono Dio: oggi come sempre. Nessuno sfugge alla mia mano: nessuno può cambiare quello che io faccio». Così dice il Signore, il Santo d'Israele, che vi salva: «Per amor vostro mando un esercito contro Babilonia e farò uscire come fuggiaschi tutti quelli che vi abitano. Sulle loro imbarcazioni risuoneranno grida di lutto. Io sono il Signore, vostro Dio, il Santo. Io ho creato Israele e sono il vostro re. Io ho aperto una via nel mare, una strada tra le acque profonde; ho fatto partire carri e cavalli, esercito e soldati. Essi sono a terra, non possono rialzarsi; si sono spenti come un lumino e si sono consumati. Ora io vi dico: Non pensate più ai fatti trascorsi, non badate più al passato. Fra poco farò qualcosa di nuovo, anzi ho già cominciato, non ve ne accorgete? Costruisco una strada nel deserto, faccio scorrere fiumi nella steppa. Persino le bestie selvagge, sciacalli e struzzi mi loderanno, perché avrò fatto scorrere acqua nel deserto, e fiumi nella steppa per dissetare il mio popolo che ho scelto. E questo popolo che ho plasmato per me celebrerà le mie lodi». «Ma tu, Israele, popolo discendente da Giacobbe, ti sei stancato di me e non mi hai più invocato. Non hai portato agnelli al mio altare non mi hai onorato con i tuoi sacrifici. E io non ti ho imposto di presentarmi offerte, non ti ho stancato con richieste di incenso. Non hai comprato per me la cannella, non mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici, piuttosto mi hai oppresso con i tuoi peccati e mi hai nauseato con i tuoi misfatti. Io invece cancellerò le tue colpe, perché così voglio, e non mi ricorderò più dei tuoi peccati. Andiamo in giudizio. Accusami pure! Porta le tue ragioni per giustificarti! Già il tuo lontano antenato ha peccato e i tuoi rappresentanti mi hanno tradito. Perciò ho condannato iresponsabili del mio santuario; ho abbandonato Israele, mio popolo, allo sterminio; i discendenti di Giacobbe agli oltraggi».

Isaia 43:11-28 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Io, io sono il Signore, e fuor di me non vi è alcun Salvatore. Io ho annunziato, e salvato, e fatto intendere; e fra voi non vi è stato alcun dio strano; e voi mi siete testimoni, dice il Signore; ed io sono Iddio. Eziandio da che il giorno fu, già era io desso; e non vi è niuno che possa liberare dalla mia mano. Se io opero, chi potrà impedir l'opera mia? Così ha detto il Signore, vostro Redentore, il Santo d'Israele: Per amor di voi io ho mandato contro a Babilonia, e li ho fatti tutti scendere in fuga; anche i Caldei, nelle navi di cui si gloriano. Io sono il Signore, il vostro Santo, il Creatore d'Israele, il vostro Re. Così ha detto il Signore, il qual già fece una via nel mare, ed un sentiero nelle acque impetuose; il qual fece uscire carri, e cavalli, esercito, e forza; tutti quanti furono atterrati, senza poter rilevarsi; furono estinti, furono spenti come un lucignolo. Non ricordate le cose di prima, e non istate a mirare le cose antiche. Ecco, io fo una cosa nuova, ora sarà prodotta; non la riconoscerete voi? Io metterò ancora una via nel deserto, e de' fiumi nella solitudine. Le fiere della campagna, gli sciacalli, e le ulule mi glorificheranno; perciocchè io avrò messe dell'acque nel deserto, e de' fiumi nella solitudine, per dar bere al mio popolo, al mio eletto. Il popolo che io m'ho formato, racconterà la mia lode. Ma, quant'è a te, o Giacobbe, tu non mi hai invocato; ti sei tu pure affaticato per me, o Israele? Tu non m'hai presentate le pecore de' tuoi olocausti, e non m'hai onorato co' tuoi sacrificii; io non t'ho tenuto in servitù intorno ad offerte, nè faticato intorno ad incenso. Tu non m'hai comperata con danari canna odorosa, e non m'hai inebbriato col grasso de' tuoi sacrificii; anzi tu hai tenuto me in servitù co' tuoi peccati, e m'hai faticato con le tue iniquità. Io, io son quel che cancello i tuoi misfatti, per amor di me stesso; e non ricorderò più i tuoi peccati, Riducimi a memoria, litighiamo insieme; narra tu le tue ragioni, acciocchè tu ti giustifichi. Il tuo primo padre ha peccato, ed i tuoi oratori han commesso misfatto contro a me. Perciò, io tratterò come profani i principi del santuario, e metterò Giacobbe in isterminio, ed Israele in obrobrii.