Isaia 14:3-14
Isaia 14:3-14 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Il giorno che il SIGNORE ti avrà dato riposo dal tuo affanno, dalle tue agitazioni e dalla dura schiavitù alla quale eri stato assoggettato, tu pronuncerai questo canto sul re di Babilonia e dirai: «Come! Il tiranno è finito? È finito il tormento? Il SIGNORE ha spezzato il bastone degli empi, lo scettro dei despoti. Colui che furiosamente percuoteva i popoli con colpi senza tregua, colui che dominava rabbiosamente sulle nazioni, è inseguito senza misericordia. Tutta la terra è in riposo, è tranquilla, la gente manda grida di gioia. Perfino i cipressi e i cedri del Libano si rallegrano a motivo di te. “Da quando tu sei atterrato”, essi dicono, “il boscaiolo non sale più contro di noi”. Il soggiorno dei morti, laggiù, si agita per te, per venire a incontrarti al tuo arrivo; esso sveglia per te le ombre, tutti i prìncipi della terra; fa alzare dai loro troni tutti i re delle nazioni. Tutti prendono la parola e ti dicono: “Anche tu dunque sei diventato debole come noi? Anche tu sei divenuto dunque simile a noi?” Il tuo fasto e il suono dei tuoi saltèri sono stati fatti scendere nel soggiorno dei morti; sotto di te sta un letto di vermi, e i vermi sono la tua coperta. Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell’aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo”.
Isaia 14:3-14 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Il giorno che il Signore ti avrà dato riposo dal tuo affanno, dalle tue agitazioni e dalla dura schiavitú alla quale eri stato assoggettato, tu pronunzierai questo canto sul re di *Babilonia e dirai: «Come! Il tiranno è finito? È finito il tormento? Il Signore ha spezzato il bastone degli empi, lo scettro dei despoti. Colui che furiosamente percoteva i popoli con colpi senza tregua, colui che dominava rabbiosamente sulle nazioni, è inseguito senza misericordia. Tutta la terra è in riposo, è tranquilla, la gente manda grida di gioia. Perfino i cipressi e i cedri del Libano si rallegrano a motivo di te. “Da quando tu sei atterrato”, essi dicono, “il boscaiolo non sale piú contro di noi”. Il *soggiorno dei morti, laggiú, si agita per te, per venire a incontrarti al tuo arrivo; esso sveglia per te le ombre, tutti i príncipi della terra; fa alzare dai loro troni tutti i re delle nazioni. Tutti prendono la parola e ti dicono: «Anche tu dunque sei diventato debole come noi? Anche tu sei divenuto dunque simile a noi?» Il tuo fasto e il suono dei tuoi saltèri sono stati fatti scendere nel soggiorno dei morti; sotto di te sta un letto di vermi, e i vermi sono la tua coperta. Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell'aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: «Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all'Altissimo».
Isaia 14:3-14 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Allora il Signore darà riposo a Israele, lo libererà dalle pene, dalle sofferenze e dalle dure fatiche della schiavitù. Il re di Babilonia sarà deriso da te con questa canzone: «Ecco questa è la fine di quel re crudele, è finita la sua arroganza! Il Signore ha tolto il potere al governatore iniquo, a quel tiranno spietato che colpiva i popoli con furore e non dava loro tregua, con ira scatenata assoggettava le nazioni. Finalmente il mondo gode la pace e tutti cantano di gioia. Perfino i cipressi e i cedri del Libano si rallegrano per la caduta del re, dicendo: “Ora che tu sei a terra, nessuno pensa di abbatterci”. Il mondo dei morti è in agitazione, si prepara ad accogliere il re di Babilonia. Per lui hanno svegliato i fantasmi di quelli che erano potenti sulla terra, hanno fatto alzare dai loro troni le ombre dei re di tutto il mondo. Tutti vogliono dirgli: “Anche tu sei diventato debole come noi! Sei uno dei nostri!”. Eri onorato con musiche d'arpa, ma ora sei nel mondo dei morti. Giaci nel marciume e sei coperto di vermi. Come hai potuto cadere dal cielo tu, splendente figlio dell'aurora? In passato hai conquistato nazioni, ma ora ti hanno steso a terra! Tu dicevi a te stesso: “Scalerò il cielo, porrò il mio trono sulle stelle più alte. Siederò come re sulla montagna del settentrione dove si radunano gli dèi. Salirò in cielo, oltre le nuvole, diventerò simile all’Altissimo”.
Isaia 14:3-14 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ed avverrà che nel giorno che il Signore ti avrà dato riposo del tuo affanno, del tuo commovimento, e della dura servitù, nella quale altri ti avrà fatto servire, tu proverbierai così il re di Babilonia, e dirai: Come è restato l'esattore? come è cessato il tributo? Il Signore ha rotto il bastone degli empi, la verga de' dominatori. Colui che con furore percoteva i popoli di percosse, che non si potevano schivare, il qual signoreggiava le genti con ira, ora è perseguito, senza che possa difendersi. Tutta la terra è in riposo, e quieta; gli uomini fanno risonar grida di allegrezza. Gli abeti ancora e i cedri del Libano si son rallegrati di te, dicendo: Da che tu sei stato atterrato, niuno è salito contro a noi, per tagliarci. L'inferno disotto si è commosso per te, per andarti incontro alla tua venuta; egli ha fatti muovere i giganti, tutti i principi della terra, per te; egli ha fatti levare d'in su i lor troni tutti i re delle nazioni. Essi tutti ti faranno motto, e diranno: Anche tu sei stato fiaccato come noi, e sei divenuto simile a noi. La tua alterezza è stata posta giù nell'inferno, al suono de' tuoi salteri; e si è fatto sotto te un letto di vermini, e i lombrici son la tua coverta. Come sei caduto dal cielo, o stella mattutina, figliuol dell'aurora? come sei stato riciso ed abbattuto in terra? come sei caduto sopra le genti, tutto spossato? E pur tu dicevi nel cuor tuo: Io salirò in cielo, io innalzerò il mio trono sopra le stelle di Dio, e sederò nel monte della raunanza, ne' lati di verso il Settentrione. Io salirò sopra i luoghi eccelsi delle nuvole, io mi farò somigliante all'Altissimo.