Esodo 10:1-29
Esodo 10:1-29 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Va’ dal faraone; poiché io ho reso ostinato il suo cuore e il cuore dei suoi servitori, per fare in mezzo a loro i segni che vedrai, e perché tu possa raccontare ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli quello che ho operato in Egitto e i segni che ho fatti in mezzo a loro. Così saprete che io sono il SIGNORE». Mosè e Aaronne andarono dunque dal faraone e gli dissero: «Così dice il SIGNORE, il Dio degli Ebrei: “Fino a quando rifiuterai di umiliarti davanti a me? Lascia andare il mio popolo perché mi serva. Se tu rifiuti di lasciar andare il mio popolo, domani farò venire le cavallette su tutto il tuo paese. Esse copriranno la superficie del paese e non si potrà vedere il suolo; divoreranno il resto che è scampato, ciò che è stato lasciato dalla grandine e divoreranno ogni albero che cresce nei campi. Riempiranno le tue case, le case di tutti i tuoi servitori e le case di tutti gli Egiziani, come né i tuoi padri né i padri dei tuoi padri videro mai, dal giorno che furono sulla terra, fino ad oggi”». Detto questo, voltò le spalle e uscì dalla presenza del faraone. I servitori del faraone gli dissero: «Fino a quando quest’uomo sarà per noi un’insidia? Lascia andare questa gente, e che serva il SIGNORE, il suo Dio! Non ti accorgi che l’Egitto è rovinato?» Allora fecero ritornare Mosè e Aaronne dal faraone. Egli disse loro: «Andate, servite il SIGNORE, il vostro Dio; ma chi sono quelli che andranno?» Mosè disse: «Noi andremo con i nostri bambini e con i nostri vecchi, con i nostri figli e con le nostre figlie; andremo con le nostre greggi e con i nostri armenti, perché dobbiamo celebrare una festa al SIGNORE». Il faraone disse loro: «Così sia il SIGNORE con voi, come io lascerò andare voi e i vostri bambini! Ma voi avete delle cattive intenzioni! Allora no, andate soltanto voi uomini e servite il SIGNORE; poiché questo è quello che volete». E il faraone li cacciò dalla sua presenza. Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Stendi la tua mano sul paese d’Egitto per farvi venire le cavallette; ed esse salgano sul paese d’Egitto e divorino tutta l’erba del paese, tutto quello che la grandine ha lasciato». Mosè protese il suo bastone sul paese d’Egitto e il SIGNORE fece levare un vento orientale sul paese, tutto quel giorno e tutta la notte. Quando venne il mattino, il vento orientale aveva portato le cavallette. Le cavallette salirono su tutto il paese d’Egitto e si posarono su tutta l’estensione dell’Egitto. Erano numerosissime: prima non ce n’erano mai state tante, né mai più tante ce ne saranno. Esse coprirono la superficie di tutto il paese, che ne rimase oscurato, e divorarono tutta l’erba del paese e tutti i frutti degli alberi, che la grandine aveva lasciato. Nulla di verde rimase sugli alberi né sulle erbe della campagna, in tutto il paese d’Egitto. Allora il faraone chiamò in fretta Mosè e Aaronne e disse: «Io ho peccato contro il SIGNORE, il vostro Dio, e contro di voi. Ma ora perdonate, vi prego, il mio peccato, questa volta soltanto. Supplicate il SIGNORE, il vostro Dio, perché almeno allontani da me questo flagello mortale». Mosè uscì dalla presenza del faraone e pregò il SIGNORE. Il SIGNORE fece levare un vento contrario, un fortissimo vento di ponente, che portò via le cavallette e le precipitò nel mar Rosso. Non rimase neppure una cavalletta in tutta l’estensione dell’Egitto. Ma il SIGNORE indurì il cuore del faraone, e questi non lasciò andare i figli d’Israele. Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Stendi la tua mano verso il cielo e vi siano tenebre nel paese d’Egitto, così fitte da potersi toccare. Mosè stese la sua mano verso il cielo e per tre giorni ci fu una fitta oscurità in tutto il paese d’Egitto. Non ci si vedeva più l’un l’altro e per tre giorni nessuno si mosse da dove stava; ma tutti i figli d’Israele avevano luce nelle loro abitazioni. Allora il faraone chiamò Mosè e disse: «Andate, servite il SIGNORE; rimangano soltanto le vostre greggi e i vostri armenti; anche i vostri bambini potranno andare con voi». Mosè disse: «Tu ci devi permettere di avere sacrifici e olocausti da offrire al SIGNORE, il nostro Dio. Perciò anche il nostro bestiame verrà con noi, senza che ne rimanga indietro neppure un’unghia; poiché da esso dobbiamo prendere le vittime per servire il SIGNORE, nostro Dio, e noi non sapremo con quali vittime dovremo servire il SIGNORE, finché non saremo giunti là». Ma il SIGNORE indurì il cuore del faraone, e questi non volle lasciarli andare. E il faraone disse a Mosè: «Vattene via da me! Guàrdati bene dal comparire ancora alla mia presenza, perché il giorno che comparirai alla mia presenza morirai!» Mosè rispose: «Hai detto bene; io non comparirò più davanti a te».
Esodo 10:1-29 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Allora il Signore disse a *Mosè: «Va' dal *faraone; poiché io ho reso ostinato il suo cuore e il cuore dei suoi servitori, per fare in mezzo a loro i segni che vedrai, e perché tu possa raccontare ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli quello che ho operato in Egitto e i segni che ho fatti in mezzo a loro. Cosí saprete che io sono il Signore». Mosè e *Aaronne andarono dunque dal faraone e gli dissero: «Cosí dice il Signore, il Dio degli *Ebrei: “Fino a quando rifiuterai di umiliarti davanti a me? Lascia andare il mio popolo perché mi serva. Se tu rifiuti di lasciar andare il mio popolo, domani farò venire le *cavallette su tutto il tuo paese. Esse copriranno la superficie del paese e non si potrà vedere il suolo; divoreranno il resto che è scampato, ciò che è stato lasciato dalla grandine e divoreranno ogni albero che cresce nei campi. Riempiranno le tue case, le case di tutti i tuoi servitori e le case di tutti gli Egiziani, come né i tuoi padri né i padri dei tuoi padri videro mai, dal giorno che furono sulla terra, fino ad oggi”». Detto questo, voltò le spalle e uscí dalla presenza del faraone. I servitori del faraone gli dissero: «Fino a quando quest'uomo sarà per noi un'insidia? Lascia andare questa gente, e che serva il Signore, il suo Dio! Non ti accorgi che l'Egitto è rovinato?» Allora fecero ritornare Mosè e Aaronne dal faraone. Egli disse loro: «Andate, servite il Signore, il vostro Dio; ma chi sono quelli che andranno?» Mosè disse: «Noi andremo con i nostri bambini e con i nostri vecchi, con i nostri figli e con le nostre figlie; andremo con le nostre greggi e con i nostri armenti, perché dobbiamo celebrare una festa al Signore». Il faraone disse loro: «Cosí sia il Signore con voi, come io lascerò andare voi e i vostri bambini! Ma voi avete delle cattive intenzioni! Allora no, andate soltanto voi uomini e servite il Signore; poiché questo è quello che volete». E il faraone li cacciò dalla sua presenza. Allora il Signore disse a Mosè: «Stendi la tua mano sul paese d'Egitto per farvi venire le cavallette; ed esse salgano sul paese d'Egitto e divorino tutta l'erba del paese, tutto quello che la grandine ha lasciato». Mosè protese il suo bastone sul paese d'Egitto e il Signore fece levare un vento orientale sul paese, tutto quel giorno e tutta la notte. Quando venne il mattino, il vento orientale aveva portato le cavallette. Le cavallette salirono su tutto il paese d'Egitto e si posarono su tutta l'estensione dell'Egitto. Erano numerosissime: prima non ce n'erano mai state tante, né mai piú tante ce ne saranno. Esse coprirono la superficie di tutto il paese, che ne rimase oscurato, e divorarono tutta l'erba del paese e tutti i frutti degli alberi, che la grandine aveva lasciato. Nulla di verde rimase sugli alberi né sulle erbe della campagna, in tutto il paese d'Egitto. Allora il faraone chiamò in fretta Mosè e Aaronne e disse: «Io ho peccato contro il Signore, il vostro Dio, e contro di voi. Ma ora perdonate, vi prego, il mio peccato, questa volta soltanto. Supplicate il Signore, il vostro Dio, perché almeno allontani da me questo flagello mortale». Mosè uscí dalla presenza del faraone e pregò il Signore. Il Signore fece levare un vento contrario, un fortissimo vento di ponente, che portò via le cavallette e le precipitò nel mar Rosso. Non rimase neppure una cavalletta in tutta l'estensione dell'Egitto. Ma il Signore indurí il cuore del faraone, e questi non lasciò andare i figli d'*Israele. Allora il Signore disse a Mosè: «Stendi la tua mano verso il cielo e vi siano tenebre nel paese d'Egitto, cosí fitte da potersi toccare. Mosè stese la sua mano verso il cielo e per tre giorni ci fu una fitta oscurità in tutto il paese d'Egitto. Non ci si vedeva piú l'un l'altro e per tre giorni nessuno si mosse da dove stava; ma tutti i figli d'Israele avevano luce nelle loro abitazioni. Allora il faraone chiamò Mosè e disse: «Andate, servite il Signore; rimangano soltanto le vostre greggi e i vostri armenti; anche i vostri bambini potranno andare con voi». Mosè disse: «Tu ci devi permettere di avere sacrifici e olocausti da offrire al Signore, il nostro Dio. Perciò anche il nostro bestiame verrà con noi, senza che ne rimanga indietro neppure un'unghia; poiché da esso dobbiamo prendere le vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo con quali vittime dovremo servire il Signore, finché non saremo giunti là». Ma il Signore indurí il cuore del faraone, e questi non volle lasciarli andare. E il faraone disse a Mosè: «Vattene via da me! Guàrdati bene dal comparire ancora alla mia presenza, perché il giorno che comparirai alla mia presenza morirai!» Mosè rispose: «Hai detto bene; io non comparirò piú davanti a te».
Esodo 10:1-29 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Il Signore disse a Mosè: «Va’ ancora dal faraone. Infatti io ho reso ostinato il suo cuore e quello dei suoi ministri per poter operare questi prodigi in mezzo a loro. Tu potrai raccontare ai tuoi figli e ai tuoi nipoti come io ho trattato gli Egiziani e come ho fatto dei miracoli contro di loro. Così potrete sapere che solo io sono il Signore». Mosè e Aronne andarono dal faraone e gli dissero: «Così dice il Signore Dio degli Ebrei: Fino a quando ti rifiuterai di piegarti davanti a me? Lascia andare il mio popolo perché possa adorarmi! Se ti rifiuterai di lasciarlo partire, domani farò venire le cavallette sul tuo territorio. Esse copriranno l’intera regione, e non si potrà più vedere il suolo. Mangeranno tutto quel che è rimasto dopo la grandine. Divoreranno ogni albero che germoglia nelle vostre campagne. Riempiranno i tuoi palazzi e le case dei tuoi ministri e di tutti gli Egiziani. Tante cavallette non furono mai viste da tutti i tuoi padri dal giorno che incominciarono a esistere sulla terra fino a oggi!». Poi voltarono le spalle e lasciarono il faraone. I ministri dissero al faraone: «Fino a quando costui rimarrà in mezzo a noi a portare disgrazie? Manda via questa gente, così che possano adorare il Signore loro Dio! Non ti sei ancora reso conto che l’Egitto sta andando in rovina?» Mosè e Aronne furono richiamati dal faraone, che disse loro: — Andate pure a servire il Signore vostro Dio! Chi sono quelli che dovrebbero partire? Mosè gli rispose: — Vogliamo andare tutti, con i nostri giovani e i nostri vecchi, i nostri figli e le nostre figlie, con pecore e buoi: perché per noi è una grande festa del Signore. Il faraone disse: — E sia pure, e il Signore sia con voi! Sarei anche disposto a lasciar partire voi e i vostri bambini. Però voi non avete buone intenzioni, e questo non l’accetto! Andate ad adorare il Signore solo voi uomini adulti, se proprio ci tenete! E furono mandati via. Il Signore disse a Mosè: «Stendi la tua mano sull’Egitto per far venire le cavallette: esse invaderanno l’Egitto e divoreranno tutta la vegetazione che non è stata distrutta dalla grandine». Mosè stese il suo bastone sull’Egitto, e il Signore cambiò la direzione del vento: lo fece soffiare sul paese da oriente per tutto quel giorno e per tutta la notte. Al mattino seguente si vide che il vento orientale aveva portato le cavallette. Esse invasero tutto l’Egitto e si posarono dappertutto. In Egitto non c’erano mai state tante cavallette, né prima, né dopo, né mai. Esse coprirono l’intera regione così che oscurarono il cielo. Divorarono tutta la vegetazione del suolo e tutti i frutti degli alberi che erano stati risparmiati dalla grandine. In tutto l’Egitto il verde degli alberi e dei campi scomparve completamente. Allora il faraone fece chiamare in fretta Mosè e Aronne e disse loro: «Ho peccato contro il Signore vostro Dio e contro di voi! Perdonate il mio peccato anche stavolta e pregate il Signore vostro Dio, perché allontani da me almeno questa sciagura!». Mosè lasciò il faraone e pregò il Signore. Il Signore cambiò la direzione del vento e lo fece soffiare dal mare con grande forza. Il vento portò via le cavallette e le gettò nel Mar Rosso: in tutto il territorio egiziano non ne rimase neppure una! Ma il Signore rese di nuovo ostinato il faraone, che non volle lasciar partire gli Israeliti. Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il cielo: sull’Egitto scenderanno tenebre così fitte che si potranno toccare!». Mosè stese la mano verso il cielo, e per tre giorni scesero sull’Egitto tenebre fittissime. Nessuno per tre giorni si poté muovere dal suo posto, perché non era capace di vedere gli altri. Ma dove abitavano gli Israeliti, per loro c’era luce. Il faraone mandò a chiamare Mosè e gli disse: — Andate e adorate il Signore! Rimangano qui soltanto le vostre pecore e i vostri buoi! Ora i vostri bambini possono partire con voi! Mosè rispose: — Vuoi forse metterci tu a disposizione gli animali per i sacrifici e le offerte da bruciare in onore del Signore, nostro Dio? No! Prenderemo con noi le nostre bestie e non ne rimarrà qui neppure una. È dalle nostre bestie che dovremo scegliere gli animali adatti per il culto al Signore nostro Dio. E finché non saremo là, neppure noi sapremo quali di essi dovremo sacrificargli! Il Signore rese ostinato il faraone, che non volle lasciarli partire. Anzi, il faraone disse a Mosè: — Vattene da me! E sta’ bene attento a non farti più vedere! Il giorno che rivedrai la mia faccia morirai! E Mosè gli rispose: — È vero, non vedrò mai più la tua faccia!
Esodo 10:1-29 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
E IL Signore disse a Mosè: Entra da Faraone; perciocchè io ho aggravato il suo cuore, e il cuore dei suoi servitori, acciocchè io ponga questi miei segni in mezzo del suo paese; e acciocchè tu racconti al tuo figliuolo, e al figliuolo del tuo figliuolo, ciò che io avrò operato in Egitto, e i segni che avrò fatti fra loro; e che voi conosciate che io sono il Signore. Mosè adunque ed Aaronne entrarono da Faraone, e gli dissero: Così ha detto il Signore Iddio degli Ebrei: Fino a quando ricuserai d'umiliarti davanti alla mia faccia? lascia andare il mio popolo, acciocchè mi serva. Perciocchè, se tu ricusi di lasciarlo andare, ecco, io fo venir domane delle locuste nelle tue contrade. Ed esse copriranno la faccia della terra, talchè la terra non si potrà vedere; e mangeranno il rimanente ch'è scampato, quel che vi è restato dalla gragnuola; mangeranno ancora ogni albero che vi germoglia fuori ne' campi. Ed empieranno le tue case, e le case di tutti i tuoi servitori, e le case di tutti gli Egizj; il che nè i tuoi padri nè i padri de' tuoi padri, giammai non videro, dal giorno che furono in su la terra, infino ad oggi. Detto questo, egli si rivoltò indietro, e uscì d'appresso a Faraone. E i servitori di Faraone gli dissero: Fino a quando ci sarà costui per laccio? lascia andar questi uomini acciocchè servano al Signore Iddio loro; non sai tu ancora che l'Egitto è perito? Allora Mosè ed Aaronne furono fatti tornare a Faraone; ed egli disse loro: Andate, servite al Signore Iddio vostro; ma chi e chi son coloro che andranno? E Mosè disse: Noi andremo co' nostri fanciulli, e co' nostri vecchi; noi andremo co' nostri figliuoli, e con le nostre figliuole; con le nostre gregge, e co' nostri armenti; perciocchè abbiamo a celebrare una festa al Signore. Ed egli disse loro: Così sia il Signore con voi, come io vi lascerò andare con le vostre famiglie; guardate, perciocchè il male vi soprastà davanti agli occhi. E' non sarà così; andate ora voi uomini, e servite al Signore; poichè questo è quel che voi cercate. E Faraone li cacciò dal suo cospetto. E il Signore disse a Mosè: Stendi la tua mano sopra il paese di Egitto, per far venir le locuste; ed esse saliranno sopra il paese di Egitto, e mangeranno tutta l'erba della terra; tutto quel che la gragnuola ha lasciato di resto. E Mosè stese la sua bacchetta sopra il paese di Egitto; e il Signore fece venire un vento orientale in sul paese tutto quel giorno, e tutta quella notte; e, come fu mattina, il vento orientale avea portate le locuste. E le locuste salirono sopra tutto il paese di Egitto, e si posarono per tutte le contrade di Egitto, in grandissima moltitudine; avanti quelle non ne furono, e dopo quelle non ne saranno giammai di tali. Ed esse copersero la faccia di tutto il paese, talchè il paese ne fu scurato, e mangiarono tutta l'erba del paese, e tutti i frutti degli alberi, i quali la gragnuola avea lasciati di resto; e non rimase alcun verdume negli alberi, nè nell'erbe dei campi per tutto il paese di Egitto. Allora Faraone fece prestamente chiamar Mosè ed Aaronne, e disse loro: Io ho peccato contro al Signore Iddio vostro, e contro a voi. Ma ora perdonami, ti prego, il mio peccato, sol questa volta; e pregate il Signore Iddio vostro, che rimuova d'addosso a me sol questa morte. E Mosè uscì d'appresso a Faraone, e pregò il Signore. E il Signore voltò il vento in un fortissimo vento occidentale, il qual portò via le locuste, e le affondò nel mar rosso; e' non vi restò una sola locusta in tutti i confini di Egitto. Ma il Signore indurò il cuor di Faraone; ed egli non lasciò andare i figliuoli d'Israele. E IL Signore disse a Mosè: Stendi la tua mano verso il cielo, e verranno tenebre sopra il paese di Egitto, tali che si potranno tastar con le mani. E Mosè stese la sua mano verso il cielo, e vennero tenebre caliginose in tutto il paese di Egitto, per lo spazio di tre giorni. L'uno non vedeva l'altro; e niuno si levò dal suo luogo, per lo spazio di tre giorni; ma tutti i figliuoli d'Israele ebbero luce nelle loro stanze. E Faraone chiamò Mosè, e disse: Andate, servite al Signore; sol le vostre gregge e i vostri armenti saranno fatti restare; le vostre famiglie eziandio andranno con voi. E Mosè disse: Tu ci concederai pure ancora di prender sacrificii ed olocausti, per offerire al Signore Iddio nostro. Anche il nostro bestiame verrà con noi, senza che ne rimanga pure un'unghia; perciocchè di esso noi abbiamo a prendere da servire al Signore Iddio nostro; e noi non sappiamo con che abbiamo a servire al Signore, finchè siamo arrivati là. Ma il Signore indurò il cuor di Faraone, ed egli non volle lasciarli andare. E Faraone disse a Mosè: Vattene d'appresso a me; guardati che tu non vegga mai più la mia faccia; perciocchè nel giorno che tu vedrai la mai faccia, tu morrai. E Mosè disse: Tu hai parlato bene: io non vedrò più la tua faccia.