Prima lettera ai Tessalonicesi 2:3-4
Prima lettera ai Tessalonicesi 2:3-4 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Perché la nostra predicazione non proviene da finzione, né da motivi impuri, né è fatta con inganno; ma, come siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare il vangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori.
Prima lettera ai Tessalonicesi 2:3-4 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Perché la nostra predicazione non proviene da finzione, né da motivi impuri, né è fatta con inganno; ma come siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare il vangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori.
Prima lettera ai Tessalonicesi 2:3-4 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Nella mia predicazione non c’era nessuna intenzione di dire il falso, di imbrogliare, di parlare con malizia. Anzi, poiché Dio mi ha giudicato degno e mi ha affidato il messaggio del Vangelo, io parlo sempre in modo da avere non l’approvazione degli uomini, ma quella di Dio, il quale giudica anche le nostre intenzioni nascoste.
Prima lettera ai Tessalonicesi 2:3-4 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Poichè la nostra esortazione non procede da inganno, nè da impurità; e non è con frode. Anzi, come siamo stati approvati da Dio, per fidarci l'Evangelo; così parliamo, non come per piacere agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori.