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Primo libro dei Re 9:1-28

Primo libro dei Re 9:1-28 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Quando Salomone ebbe finito di costruire la casa del SIGNORE, il palazzo del re e tutto quello che ebbe desiderio di fare, il SIGNORE gli apparve per la seconda volta, come gli era apparso a Gabaon, e gli disse: «Io ho esaudito la tua preghiera e la supplica che hai fatta davanti a me; ho santificato questa casa che tu hai costruita per mettervi il mio nome per sempre. I miei occhi e il mio cuore saranno lì per sempre. Quanto a te, se tu cammini in mia presenza come camminò Davide, tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo tutto quello che ti ho comandato, e se osservi le mie leggi e i miei precetti, io stabilirò il trono del tuo regno in Israele per sempre, come promisi a Davide tuo padre, dicendo: “Non ti mancherà mai qualcuno che sieda sul trono d’Israele”. Ma se voi o i vostri figli vi allontanate da me, se non osservate i miei comandamenti e le leggi che vi ho posti davanti e andate invece a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro, io sterminerò Israele dal paese che gli ho dato, rigetterò dalla mia presenza la casa che ho consacrata al mio nome. Israele sarà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. Per quanto concerne questa casa, una volta così eccelsa, chiunque le passerà vicino rimarrà stupefatto e si metterà a fischiare, e si dirà: “Perché il SIGNORE ha trattato così questo paese e questa casa?” Si risponderà: “Perché hanno abbandonato il SIGNORE, loro Dio, il quale fece uscire i loro padri dal paese d’Egitto; si sono attaccati ad altri dèi, si sono prostrati davanti a loro e li hanno serviti; ecco perché il SIGNORE ha fatto venire tutti questi mali su di loro”». Passati i vent’anni nei quali Salomone costruì le due case, la casa del SIGNORE e il palazzo del re, il re Salomone diede a Chiram venti città nel paese di Galilea. Infatti Chiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone legname di cedro e di cipresso, e oro a volontà. Chiram uscì da Tiro per vedere le città dategli da Salomone, ma non gli piacquero; e disse: «Che città sono queste che tu mi hai date, fratello mio?» E le chiamò «Terra di Cabul», nome che è rimasto loro fino a oggi. Chiram aveva mandato al re centoventi talenti d’oro. Ora ecco quel che concerne gli operai reclutati e comandati dal re Salomone per costruire la casa del SIGNORE e il proprio palazzo, Millo e le mura di Gerusalemme, Asor, Meghiddo e Ghezer. Il faraone, re d’Egitto, era salito a impadronirsi di Ghezer, l’aveva data alle fiamme e aveva ucciso i Cananei che abitavano la città; poi l’aveva data per dote a sua figlia, moglie di Salomone. E Salomone ricostruì Ghezer, Bet-Oron inferiore, Baalat e Tadmor nella parte deserta del paese, tutte le città che gli servivano da magazzino, le città per i suoi carri, le città per i suoi cavalieri, insomma tutto quello che gli piacque di costruire a Gerusalemme, nel Libano e in tutto il paese del suo dominio. Tutta la popolazione che era rimasta degli Amorei, degli Ittiti, dei Ferezei, degli Ivvei e dei Gebusei, che non facevano parte dei figli d’Israele, vale a dire i loro discendenti che erano rimasti dopo di loro nel paese e che gli Israeliti non avevano potuto votare allo sterminio, Salomone li impiegò per lavori da servi; e tali sono rimasti fino a oggi. Ma i figli d’Israele Salomone non li impiegò come schiavi; essi furono la sua gente di guerra, i suoi ministri, i suoi prìncipi, i suoi capitani, i comandanti dei suoi carri e dei suoi cavalieri. I capi dei prefetti, preposti ai lavori di Salomone, erano cinquecentocinquanta, e avevano l’incarico di sorvegliare la gente che eseguiva i lavori. Appena la figlia del faraone salì dalla città di Davide alla casa che Salomone le aveva fatto costruire, questi si mise a costruire Millo. Tre volte l’anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di riconoscenza sull’altare che egli aveva costruito al SIGNORE, e offriva profumi su quello che era posto davanti al SIGNORE. Egli aveva completato la casa. Il re Salomone costruì anche una flotta a Esion-Gheber, presso Elat, sulla costa del mar Rosso, nel paese di Edom. Chiram imbarcò su questa flotta, con la gente di Salomone, la sua gente: marinai che conoscevano il mare. Essi andarono a Ofir, vi presero dell’oro, quattrocentoventi talenti, e li portarono al re Salomone.

Primo libro dei Re 9:1-28 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Quando *Salomone ebbe finito di costruire la casa del Signore, il palazzo del re e tutto quello che ebbe desiderio di fare, il Signore gli apparve per la seconda volta, come gli era apparso a Gabaon, e gli disse: «Io ho esaudito la tua preghiera e la supplica che hai fatta davanti a me; ho santificato questa casa che tu hai costruita per mettervi il mio nome per sempre. I miei occhi e il mio cuore saranno lí per sempre. Quanto a te, se tu cammini in mia presenza come camminò *Davide, tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo tutto quello che ti ho comandato, e se osservi le mie leggi e i miei precetti, io stabilirò il trono del tuo regno in *Israele per sempre, come promisi a Davide tuo padre, dicendo: “Non ti mancherà mai qualcuno che sieda sul trono d'Israele”. Ma se voi o i vostri figli vi allontanate da me, se non osservate i miei comandamenti e le leggi che vi ho posti davanti e andate invece a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro, io sterminerò Israele dal paese che gli ho dato, rigetterò dalla mia presenza la casa che ho consacrata al mio nome. Israele sarà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. Per quanto concerne questa casa, una volta cosí eccelsa, chiunque le passerà vicino rimarrà stupefatto e si metterà a fischiare; e si dirà: “Perché il Signore ha trattato cosí questo paese e questa casa?” Si risponderà: “Perché hanno abbandonato il Signore, loro Dio, il quale fece uscire i loro padri dal paese d'Egitto; si sono attaccati ad altri dèi, si sono prostrati davanti a loro e li hanno serviti; ecco perché il Signore ha fatto venire tutti questi mali su di loro”». Passati i vent'anni nei quali Salomone costruí le due case, la casa del Signore e il palazzo del re, il re Salomone diede a Chiram venti città nel paese di *Galilea. Infatti Chiram, re di *Tiro, aveva fornito a Salomone legname di cedro e di cipresso, e oro a volontà. Chiram uscí da Tiro per vedere le città dategli da Salomone; ma non gli piacquero; e disse: «Che città sono queste che tu mi hai date, fratello mio?» E le chiamò «Terra di Cabul»; nome che è rimasto loro fino a oggi. Chiram aveva mandato al re centoventi *talenti d'oro. Ora ecco quel che concerne gli operai reclutati e comandati dal re Salomone per costruire la casa del Signore e il proprio palazzo, Millo e le mura di *Gerusalemme, Asor, Meghiddo e Ghezer. Il *faraone, re d'Egitto, era salito a impadronirsi di Ghezer, l'aveva data alle fiamme, e aveva ucciso i *Cananei che abitavano la città; poi l'aveva data per dote a sua figlia, moglie di Salomone. E Salomone ricostruí Ghezer, Bet-Oron inferiore, Baalat e Tadmor nella parte deserta del paese, tutte le città che gli servivano da magazzino, le città per i suoi carri, le città per i suoi cavalieri, insomma tutto quello che gli piacque di costruire a Gerusalemme, nel Libano e in tutto il paese del suo dominio. Tutta la popolazione che era rimasta degli *Amorei, degli Ittiti, dei Ferezei, degli Ivvei e dei Gebusei, che non facevano parte dei figli d'Israele, vale a dire i loro discendenti che erano rimasti dopo di loro nel paese e che gli Israeliti non avevano potuto votare allo sterminio, Salomone li impiegò per lavori da servi; e tali sono rimasti fino a oggi. Ma i figli d'Israele Salomone non li impiegò come schiavi; essi furono la sua gente di guerra, i suoi ministri, i suoi príncipi, i suoi capitani, i comandanti dei suoi carri e dei suoi cavalieri. I capi dei prefetti, preposti ai lavori di Salomone, erano cinquecentocinquanta, e avevano l'incarico di sorvegliare la gente che eseguiva i lavori. Appena la figlia del faraone salí dalla *città di Davide alla casa che Salomone le aveva fatto costruire, questi si mise a costruire Millo. Tre volte l'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di riconoscenza sull'altare che egli aveva costruito al Signore, e offriva profumi su quello che era posto davanti al Signore. Egli aveva completato la casa. Il re Salomone costruí anche una flotta a Esion-Gheber, presso Elat, sulla costa del mar Rosso, nel paese di *Edom. Chiram imbarcò su questa flotta, con la gente di Salomone, la sua gente: marinai che conoscevano il mare. Essi andarono a Ofir, vi presero dell'oro, quattrocentoventi talenti, e li portarono al re Salomone.

Primo libro dei Re 9:1-28 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Quando Salomone ebbe terminata la costruzione del tempio e della reggia ed ebbe realizzato anche gli altri progetti che gli stavano a cuore, il Signore gli apparve una seconda volta, com’era già accaduto al santuario di Gàbaon. Il Signore gli disse: «Ho ascoltato le preghiere che mi hai rivolto. Tu hai costruito questo tempio e desideri che diventi il luogo della mia presenza. Io faccio mio questo tempio. Ogni giorno terrò fissi su questo tempio i miei occhi e la mia mente. Se ti comporterai con me come faceva tuo padre Davide, con sincerità e lealtà, e se metterai in pratica le mie leggi e i miei comandamenti, tu e i tuoi discendenti sarete per sempre i re d'Israele. Questo è quel che ho promesso a tuo padre Davide. Infatti gli ho detto: Ci sarà sempre uno dei tuoi sul trono d'Israele. Ma se voi e i vostri figli vi allontanerete da me e non metterete più in pratica i comandamenti e le leggi che vi ho dato e andrete dietro ad altri dèi; se li adorerete e li servirete, allora caccerò il popolo d'Israele dalla terra che gli ho dato. Farò a meno anche di questo tempio, che ho fatto mio. Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. Questo tempio sarà ridotto a un mucchio di rovine e tutti quelli che passeranno di qui esclameranno stupiti: “Perché il Signore ha trattato così questa terra e questo tempio?”. Allora la gente risponderà: “Gli Israeliti hanno abbandonato il Signore, loro Dio, che aveva fatto uscire dall’Egitto i loro padri. Si sono legati ad altri dèi, li hanno adorati e serviti. Per questo il Signore ha mandato su di loro questa rovina”». Ci vollero vent’anni per costruire il tempio e la reggia. Chiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone tutto il legname di cedro e di pino e tutto l’oro che Salomone aveva voluto. In cambio, Salomone diede a Chiram venti villaggi della regione della Galilea. Allora Chiram partì da Tiro per andare a ispezionare i villaggi che Salomone gli offriva, ma non ne fu soddisfatto. Disse a Salomone: «Fratello, sarebbero questi i villaggi che vuoi darmi?». Per questa frase di Chiram, ancora oggi quella regione si chiama Cabul. Chiram aveva fornito a Salomone più di quattro tonnellate d'oro. Per costruire il tempio del Signore, la reggia, il terrapieno del Millo, le mura di Gerusalemme e le città di Asor, Meghiddo e Ghezer, Salomone impose dei lavori obbligatori. Il faraone, re d'Egitto, aveva fatto una spedizione e aveva conquistato la città di Ghezer. L’aveva incendiata e aveva distrutto la popolazione cananea che vi abitava. Quando sua figlia sposò Salomone, il faraone le diede questa città in dote. Salomone, poi, la fece ricostruire insieme a Bet-Oron inferiore, Balaat, Tamar, nel deserto di Giuda. Fece costruire anche alcune città-deposito per le scorte, e altre dove teneva i suoi carri e i suoi cavalli. Salomone costruì tutto quello che desiderava, a Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del suo regno. Per i lavori obbligatori, Salomone utilizzò i discendenti di quelle popolazioni che gli Israeliti non avevano potuto destinare allo sterminio. Questa gente era quel che rimaneva degli Amorrei, degli Ittiti, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei; tutte popolazioni non israelite. Essi sono schiavi ancora oggi. Salomone non fece mai schiavo nessuno degli Israeliti. Essi prestavano servizio come suoi guerrieri, funzionari, ministri, scudieri, capi dei suoi cavalieri e dei suoi carri. I sorveglianti responsabili dei lavori di Salomone che dirigevano gli operai erano cinquecentocinquanta. Salomone fece poi costruire il terrapieno del Millo, quando sua moglie, la figlia del faraone, si trasferì dalla Città di Davide al palazzo che Salomone le aveva fatto costruire. Tre volte l’anno, Salomone offriva vari sacrifici sull’altare che aveva costruito per il Signore e bruciava incenso sull’altare che si trovava davanti al Signore così portò a termine il tempio. Salomone fece costruire anche una flotta di navi in Esion-Ghèber, vicino a Elat, sulle rive del Mar Rosso, nella regione di Edom. Chiram mandò alcuni suoi marinai, molto esperti nella navigazione, a lavorare con quelli di Salomone. Insieme si spinsero fino a Ofir, dove presero e portarono a Salomone più di quattordici tonnellate d'oro.

Primo libro dei Re 9:1-28 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

ORA, dopo che Salomone ebbe finito di edificar la Casa del Signore, e la casa reale, e tutto ciò ch'egli ebbe desiderio e volontà di fare, il Signore, gli apparve la seconda volta, come gli era apparito in Gabaon; e gli disse: Io ho esaudita la tua orazione e la tua supplicazione, che tu hai fatta davanti a me; io ho santificata questa Casa, la quale tu hai edificata per mettervi il mio Nome in perpetuo; e gli occhi miei, e il cuor mio saranno del continuo là. E quant'è a te, se tu cammini nel mio cospetto, come è camminato Davide, tuo padre, in integrità di cuore, ed in dirittura, per far secondo tutto quello che io ti ho comandato; e se tu osservi i miei statuti e le mie leggi; io altresì stabilirò il trono del tuo reame sopra Israele, in perpetuo, come io promisi a Davide, tuo padre, dicendo: Giammai non ti verrà meno uomo che segga in sul trono d'Israele. Ma, se pur voi ed i vostri figliuoli vi rivolgete indietro da me, e non osservate i miei comandamenti e i miei statuti, i quali io vi ho proposti; anzi andate, e servite ad altri dii, e li adorate; io distruggerò Israele d'in su la terra che io gli ho data, e gitterò via dal mio cospetto la Casa, la quale io ho santificata al mio Nome; ed Israele sarà in proverbio ed in favola fra tutti i popoli. E quant'è a questa Casa, che sarà stata eccelsa, chiunque passerà presso di essa stupirà, e sufolerà; e si dirà: Perchè ha fatto il Signore in questo modo a questo paese ed a questa Casa? E si risponderà: Perciocchè hanno abbandonato il Signore Iddio loro, il qual trasse i lor padri fuor del paese di Egitto; e si sono appresi ad altri dii, e li hanno adorati, e hanno loro servito; perciò il Signore ha fatto venire sopra loro tutto questo male. ORA in capo de' venti anni, ne' quali Salomone edificò le due case, la Casa del Signore, e la casa reale, Hiram, re di Tiro, avendo fatto presente a Salomone di legname di cedro, e d'abete, e d'oro, ad ogni suo piacere, il re Salomone allora gli diede venti città nel paese di Galilea. Ed Hiram uscì di Tiro, per veder le città che Salomone gli avea date; ma non gli piacquero. E disse: Che città son queste che tu mi hai date, fratel mio? E le chiamò: Il paese di Cabul. E questo nome è restato loro fino a questo giorno. Or Hiram avea mandato al re centoventi talenti d'oro. Or questa fu la maniera che il re Salomone osservò nella levata della gente, ch'egli fece per edificar la Casa del Signore, e la casa sua, e Millo, e le mura di Gerusalemme, ed Hasor, e Meghiddo, e Ghezer (Faraone, re di Egitto, era salito, ed avea preso Ghezer, e l'avea arsa col fuoco, ed avea uccisi i Cananei che abitavano nella città; poi l'avea data per un presente alla sua figliuola, moglie di Salomone; onde Salomone riedificò Ghezer), e Bethoron disotto, e Baalat, e Tadmor, nel deserto del paese, e tutte le città da magazzini di Salomone, e le città dove erano i carri, e dove stava la gente a cavallo; in somma, tutto quello che Salomone ebbe desiderio di edificare in Gerusalemme, e nel Libano, ed in tutto il paese della sua signoria. Egli levò, per esser tributario a fazioni personali, tutto il popolo rimasto degli Amorrei, degli Hittei, dei Ferizzei, degli Hivvei, e dei Gebusei, i quali non erano de' figliuoli d'Israele; cioè i lor figliuoli rimasti dopo loro nel paese, i quali i figliuoli d'Israele non aveano potuti distruggere; ed è durato infino a questo giorno. Ma Salomone non fece servo alcuno de' figliuoli d'Israele; anzi essi erano uomini di guerra, e suoi ministri, e suoi colonnelli, e suoi capitani, e capi de' suoi carri, e della sua cavalleria. Questo fu il numero de'capi de' commissari, che furono costituiti sopra l'opera di Salomone, cioè: cinquecencinquanta, i quali comandavano alla gente che lavorava all'opera. Ora la figliuola di Faraone non salì dalla città di Davide nella sua casa, che Salomone le avea edificata, se non allora ch'egli ebbe edificato Millo. E, dopo ch'egli ebbe finito di edificare la Casa, egli offeriva tre volte l'anno olocausti, e sacrificii da render grazie, sopra l'Altare ch'egli avea edificato al Signore; e faceva profumi in su quello ch'era nel cospetto del Signore. Il re Salomone fece ancora un navilio in Esion-gheber, ch'è presso di Elot, in sul lito del mar rosso, nel paese degl'Idumei. Ed Hiram mandò in quel navilio, co' servitori di Salomone, i suoi servitori marinari, intendenti dell'arte marinaresca. Ed essi, arrivati in Ofir, tolsero di là quattrocenventi talenti d'oro, i quali condussero al re Salomone.