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EPISTOLA DI S. PAOLO A'~ROMANI 10:5-17

EPISTOLA DI S. PAOLO A'~ROMANI 10:5-17 DB1885

Poichè Mosè descrive così la giustizia che è per la legge: Che l'uomo, che avrà fatte quelle cose, vivrà per esse. Ma la giustizia, che è per la fede, dice così: Non dir nel cuor tuo: Chi salirà in cielo? Quest'è trarre Cristo a basso. Ovvero: Chi scenderà nell'abisso? Quest'è ritrarre Cristo da' morti. Ma, che dice ella? La parola è presso di te, nella tua bocca, e nel tuo cuore. Quest'è la parola della fede, la qual noi predichiamo. Che se tu confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Iddio l'ha risuscitato da' morti, sarai salvato. Poichè col cuore si crede a giustizia, e con la bocca si fa confessione a salute. Perciocchè la scrittura dice: Chiunque crede in lui non sarà svergognato. Poichè non vi è distinzione di Giudeo, e di Greco; perciocchè uno stesso è il Signor di tutti, ricco inverso tutti quelli che l'invocano. Imperocchè, chiunque avrà invocato il nome del Signore, sarà salvato. Come adunque invocheranno essi colui, nel quale non hanno creduto? e come crederanno in colui, del quale non hanno udito parlare? e come udiranno, se non v'è chi predichi? E come predicherà altri, se non è mandato? Siccome è scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che evangelizzano la pace, che evangelizzano le cose buone! Ma tutti non hanno ubbidito all'evangelo; perciocchè Isaia dice: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? La fede adunque è dall'udito, e l'udito è per la parola di Dio.

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