Poi Giacobbe disse: «O Dio di Abraamo mio padre, Dio di mio padre Isacco! O SIGNORE, che mi dicesti: “Torna al tuo paese, dai tuoi parenti, e ti farò del bene”, io sono troppo piccolo per essere degno di tutta la benevolenza che hai usata e di tutta la fedeltà che hai dimostrata al tuo servo; perché quando passai questo Giordano avevo solo il mio bastone, e ora ho due schiere. Liberami, ti prego, dalle mani di mio fratello, dalle mani di Esaù, perché io ho paura di lui e temo che venga e mi assalga, non risparmiando né madre né figli. Tu dicesti: “Certo, io ti farò del bene e farò diventare la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che non la si può contare”».
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Gesù, nella preghiera sacerdotale, disse che i credenti sono nel mondo ma non del mondo. Le persone desiderano essere riconosciute e apprezzate dagli altri; per questo motivo viviamo spesso questa condizione di “diversità” con disagio. La Bibbia invece, ci presenta il nostro vero stato: non siamo esclusi dal mondo ma inclusi nel popolo di Dio. Inoltre, abbiamo la missione di invitare gli altri a fare parte di questo popolo. Vedremo, attraverso i patriarchi Abraamo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe quanto la vita da forestiero e pellegrino possa essere benedetta dal Signore ed essere, allo stesso tempo, di benedizione agli altri.
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