Salomone decise di costruire una casa per il nome del SIGNORE e un palazzo reale per sé. Salomone arruolò settantamila uomini per portare pesi, ottantamila per tagliare pietre nella montagna e tremilaseicento per sorvegliarli. Poi Salomone mandò a dire a Curam, re di Tiro: «Fa’ con me come facesti con Davide mio padre, al quale mandasti dei cedri per la costruzione del suo palazzo. Io sto per costruire una casa per il nome del SIGNORE mio Dio, per consacrargliela, per bruciare davanti a lui il profumo fragrante, per esporvi permanentemente i pani della presentazione e per offrirvi gli olocausti del mattino e della sera, dei sabati, dei noviluni e delle feste del SIGNORE nostro Dio. Questa è una legge perenne per Israele. La casa che io sto per costruire sarà grande, perché il nostro Dio è più grande di tutti gli dèi. Ma chi sarà tanto capace da costruirgli una casa, se i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerlo? E chi sono io per costruirgli una casa, anche soltanto per bruciarvi dei profumi davanti a lui?
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