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Matteo 12:1-13

Matteo 12:1-13 ICL00D

Un giorno Gesù passava attraverso i campi di grano. Era *sabato, e i suoi *discepoli strapparono alcune spighe e le mangiarono perché avevano fame. I *farisei se ne accorsero, e dissero a Gesù: — Guarda! i tuoi discepoli fanno ciò che la nostra *Legge non permette di fare nel giorno del riposo. Gesù rispose: — Ma non avete letto, nella *Bibbia, che cosa fece Davide un giorno che lui e i suoi compagni ebbero fame? Come sapete, entrò nel *Tempio e tutti mangiarono i pani offerti a Dio. Non avrebbero potuto prenderli, perché la Legge dice che soltanto i *sacerdoti possono mangiare quei pani. Oppure non avete letto nei libri della legge di Mosè che cosa fanno i sacerdoti? Quando è sabato, essi nel Tempio non rispettano la legge del riposo, eppure non sono colpevoli. Ebbene, io vi assicuro che qui c’è qualcuno che è più importante del Tempio! Se voi sapeste veramente il significato di queste parole della Bibbia: Misericordia io voglio, non sacrifici non avreste condannato uomini senza colpa. Infatti, il Figlio dell'uomo è padrone del sabato. Gesù andò via di là ed entrò nella *sinagoga. Tra la gente c’era un uomo che aveva una mano paralizzata. Alcuni *farisei, che cercavano il modo di accusare Gesù, gli fecero questa domanda: — La nostra *Legge permette di guarire un uomo in giorno di sabato? Gesù rispose: — Se uno di voi ha soltanto una pecora e questa, in giorno di sabato, va a cadere in un fosso, certo la afferra e la tira fuori. E un uomo non vale molto più di una pecora? Perciò la Legge permette di fare del bene a qualcuno anche se è sabato. Poi Gesù disse all’uomo malato: «Dammi la tua mano». Gliela diede e la sua mano ritornò perfettamente sana come l’altra.