Quanto sono infelice!
Mia madre mi ha messo al mondo
per essere oggetto di litigio e contestazione in tutto il paese!
Non ho fatto debiti, non ho fatto prestiti,
eppure tutti mi maledicono.
Il Signore mi rispose:
«Farò andare tutto a tuo favore,
te lo prometto!
Farò cadere i nemici ai tuoi piedi
quando ti troverai in grave pericolo.
Sarai come l’acciaio temprato nel nord,
che non può essere spezzato
dal ferro o dal rame.
Lascerò nelle mani dei nemici
le ricchezze e i tesori del mio popolo,
per punirlo di tutti i peccati
commessi sul suo territorio.
Il mio popolo diventerà schiavo dei suoi nemici
in una regione che non conosce,
perché la mia ira si è accesa come un fuoco
che arderà contro di lui».
Allora dissi:
«Signore, tu mi conosci bene!
Ricordati di me, aiutami!
Vendicami dei miei persecutori.
Se tu sei troppo paziente con loro,
quelli mi uccidono!
Ricordati che mi insultano per causa tua.
Quando le tue parole sono state trovate,
le ho divorate.
Le tue parole sono diventate la gioia e l’esultanza del mio cuore,
perché appartengo a te,
Signore, Dio dell'universo.
Non ho mai cercato la mia felicità
tra gente allegra e chiassosa,
perché tu mi hai costretto
a rimanere da solo,
in disparte, pieno di sdegno.
Perché continuo a soffrire?
Perché il mio dolore è come una piaga
che nessuna medicina riesce a guarire?
E ora, anche tu mi deludi,
come un torrente dalle acque incostanti».
Allora il Signore mi rispose:
«Se tu tornerai verso di me,
io ti accoglierò di nuovo
al mio servizio.
Se tu saprai distinguere
tra le cose importanti e le cose da poco,
io continuerò a parlare per mezzo tuo.
La gente di Giuda deve imparare da te,
non tu da loro.
Nei confronti di questo popolo,
ti renderò come un muro di bronzo durissimo;
combatteranno contro di te,
ma non ti vinceranno
perché io sono con te,
a difenderti e salvarti.
Lo dico io, il Signore!
Ti libererò dal potere dei nemici,
ti strapperò dalle loro mani violente».