Alla ricerca degli invisibiliSample

Invisibile agli altri, visibile a Dio

C’è qualcosa di straordinario nelle parole che Gesù pronuncia: “Appena entrati, troverete un puledro d’asina legato, sopra il quale non è mai salito nessuno. Scioglietelo e portatelo qui da me.”
Gesù sta entrando a Gerusalemme, il momento è solenne, profetico. Piuttosto che un cavallo maestoso o una preparazione fastosa, manda due discepoli a cercare un puledro d'asina legato. Invisibile agli altri, ma visibile a Lui.

E se quel puledro fossi tu?

In ogni società esistono sono “asini legati”. Persone messe da parte, dimenticate, magari parcheggiate da anni in una vita che sembra sospesa. Magari sei stato legato da parole dette con leggerezza: “non sei capace”, “non serve che parli”, “tu non sei fatto per queste cose”. Frasi che si attaccano alla mente come catene. Forse non sei mai stato usato perché nessuno ha creduto in te. O forse ti sei nascosto, per proteggerti. “Meglio essere invisibile che ferito”, pensi. Eppure, Gesù sa esattamente dove sei. Non ti ha dimenticato. Non ti ha scartato. Lui non guarda solo chi brilla, chi si muove al centro della scena, chi ha la voce più forte. Gesù guarda chi è ai margini, chi è stato legato. E dice: “Scioglietelo, perché ne ho bisogno.”

Queste parole contengono una potenza straordinaria. Non sei invisibile. Non sei stato messo da parte. Sei desiderato. Gesù non ti vede solo perché ha compassione, ma perché ha un proposito. Anche se nessuno ha mai creduto in te, o ti ha usato, Gesù ha scelto te. Il tuo valore non dipende da quello che gli altri dicono o pensano. Il tuo valore è stabilito da Colui che ti ha creato. E oggi, la sua voce arriva fino a te: “Portamelo qui.” È la chiamata che rompe l’invisibilità, che spezza le catene del rifiuto e ti rimette al centro del piano di Dio.

Non importa da quanto tempo sei lì, legato. Dio non è in ritardo. Lui arriva sempre al momento giusto. E oggi è il momento in cui ti sta chiamando.