L’Avvento (Giorni 1-7): Spera in Dio fino a quando spunti il giorno e le ombre fuggano.Sample

### Isaia 40 Il servo sordo e la consolazione del Signore Oggi è l’inizio della stagione dell’Avvento. Il nostro brano di oggi, Isaia 40, ci invita a sperare in Dio fino a quando spunti il giorno e le ombre fuggano. Nell’anno 570 avanti Cristo, Gerusalemme era attaccata dall’impero babilonese, che distrusse la città e il tempio. L’attacco rappresentava il castigo del regno di Giuda, permesso dal Signore a motivo della ribellione del Suo popolo. In Isaia 30:15, il Signore aveva detto al popolo di Israele, chiamato anche “Giacobbe” (Genesi 35:10): “Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza. Ma voi non avete voluto! Avete detto: «No, noi galopperemo sui nostri cavalli!»”. Come risultato, in quell’occasione, il popolo del regno del Sud galoppò verso 70 anni di esilio in Babilonia. I primi undici versetti di Isaia 40 proclamano un messaggio di consolazione per il popolo di Israele che cammina nelle tenebre, pensando che la sua via sia occulta al Signore, che non bada più al suo diritto. Nonostante la sordità spirituale, il popolo ribelle riceve una promessa: le tenebre non dureranno per sempre sulla terra, che si trova nell’angoscia (Isaia 8:23). I capitoli di Isaia dal 40 al 48 parlano del fallimento totale di Israele. Il popolo che Dio aveva costituito, affinché rendesse testimonianza e guidasse le nazioni alla conoscenza del Signore, era diventato sordo, cieco e muto, come pure i suoi idoli (Salmi 135:15-18 e Isaia 42:19). Consideriamo Isaia 40:27-29. > “Perché dici tu, Giacobbe, e perché parli così, Israele: «La mia via è occulta al Signore e al mio diritto non bada il mio Dio»? Non lo sai tu? Non l’hai mai udito? Il Signore è Dio eterno, il creatore degli estremi confini della terra; egli non si affatica e non si stanca; la sua intelligenza è imperscrutabile. Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato.” Anche noi viviamo in tempi tenebrosi e pieni d’angoscia. A volte, galoppiamo anche noi verso i guai, fidandoci della nostra propria forza e intelligenza come fece Israele e, dopo, dobbiamo convivere con le conseguenze delle nostre scelte. Ma la promessa di Dio e la Sua consolazione rimangono salde. Davvero, nella calma e nella fiducia posta in Dio sarà la nostra forza. Il nostro Signore dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato.